The Magik Way

Dracula (25 years anniversary)

Recensione
Pubblicato il 22/11/2022

Cento anni fa la Prana Films, una casa di produzione cinematografica dedita ad azioni poco lecite, nata nell'insegna dell'occultismo e presto condannata per violazione del diritto d'autore, dalle tenebre consegnò alla luce del regno dei mortali la pellicola Nosferatu, Eine Symphonie der Grauens (Nosferatu, una sinfonia dell'orrore, poi divenuta nota in Italia con il più scontato titolo Nosferatu il vampiro), capostipite del cinema vampiresco e sui non-morti, una pietra miliare dell'orrore su celluloide.
 

Venticinque anni fa... No, un attimo, cento anni prima di venticinque anni fa usciva Dracula, celebre romanzo di Bram Stoker e altri cento anni prima usciva La sposa di Corinto di Johann Wolfgang Goethe, generalmente considerato il primo vagito del vampirismo nella letteratura occidentale moderna. Duecento anni tra il 1797 e il 1997, quando Hermes Beltrame e il Teatro degli Specchi misero in scena Dracula nell’anno del suo centenario. A quel punto alcuni personaggi fuoriusciti dai ben poco raccomandabili Mortuary Drape, complesso black metal piemontese pericolosamente invischiato in questioni esoteriche e nerissime, ricostituitisi nel frattempo sotto la denominazione The Magik Way, vennero chiamati a musicare lo spettacolo in questione, che oltre che di attori si avvaleva di ballerini, con coreografie di Peter Larsen. I suddetti musicisti si videro costretti ad appendere al muro i loro strumenti chiassosi e scalmanati per esplorare altre forme di espressione artistica in grado di abbracciare umori notturni e oltretombali, rinunciando a scuotere l'aria a suon di decibel, ma intaccando l'atmosfera con altri stratagemmi. Fu così che il sentiero di The Magik Way venne compromesso e fu inevitabilmente votato a forme di sperimentazione musicale che poco avrebbero avuto a che fare con chitarrone assordanti e sezioni ritmiche mitraglianti. Rassicurante? Non proprio. Il male può assumere varie forme e "Lo stesso può essere detto in diversi modi, cosa che molta gente finge di non sapere o ha scordato da tempo" (Paul Chain, Detaching From Satan, 1984).

The Magik Way è un progetto particolarissimo, dalla storia travagliata e anomala. Si può dire in un certo senso che il complesso, come Dracula, sia letteralmente morto e risorto. I The Magik Way si sciolsero senza mai pubblicare ufficialmente nulla del materiale registrato durante i primi anni di vita. Quando il gruppo in sostanza già non era più, Marco Cavallini, con la sua Sad Sun Music, fece uscire la raccolta Materia Occulta (1997-1999), contenente l'intera produzione del gruppo fino a quel momento meno Dracula, vale a dire l'EP The Magik Way e l’affascinante terzo lavoro, Cosmocaos, accorpati in un unicum e ancora freschi e interessanti in quel 2013 in cui uscirono. A quel punto, The Magik Way tornò in pista e avviò finalmente l'attività discografica vera e propria, pubblicando perfino un insolito DVD, Ananke, a metà fra il concerto ripreso dal vivo, il documentario e la video-arte. Il disco appena uscito, Dracula, è invece nient’altro che la ristampa del primo album del gruppo, autoprodotto in cassetta nel 1997 e precedentemente posseduto da non più di una decina di persone. Il retrocopertina, raffigurante una celebre scena del Nosferatu di F.W. Murnau, riprende la grafica della cassetta originale. Il tutto venne registrato, per l’appunto, per fungere da colonna sonora dello spettacolo, su un Tascam analogico a quattro piste, per poi essere eseguito dal vivo dal gruppo stesso durante la messa in scena. Le registrazioni, nel frattempo, vennero tenute celate e mai rivelate al pubblico per i venticinque anni di cui si è detto. Il dramma avrebbe dovuto andare in scena il 17 luglio 1997, simbolico centenario del romanzo, ma a causa di un forte e preoccupante temporale, che certo non avrebbe consentito di esibirsi all’aperto con facilità, si rimandò al giorno dopo, poiché la scenografia era costituita dalla suggestiva cornice del parco del Castello di Pomaro Monferrato. Quando uscì la prima intervista al progetto The Magik Way, fu detto che Dracula era impubblicabile e che lo tenevano celato in quanto le registrazioni erano "piuttosto grezzo" per cui, nel caso, avrebbero richiesto un lavoro non indifferente di aggiustamento, in termini di rimasterizzazione sonora.1 L'originale lo hanno pochi eletti, ma il suono dell’edizione che ci è stata consegnata è dignitosissimo per cui, appurato come scritto nelle note interne che nulla è stato aggiunto o risuonato, un plauso al restauratore. Le grafiche che accompagnano il libretto, comprendenti fotografie della prima, sono particolarmente suggestive; all’interno vi è anche una vampiresca foto del regista e protagonista Hermes Beltrame, che scrive pure una bella presentazione dell’opera.


 

I primi due brani del disco lasciano presagire cosa sarà Cosmocaos, per cui chi non è nuovo alla musica di questo progetto può immaginare cosa sia lecito aspettarsi in termini di atmosfere e sonorità. Nel terzo brano, Castel Dracula, si riscontrano sorprendenti affinità con i Goblin di Suspiria mentre altrove, in alcuni passaggi, vi è un ricordo lontano di realtà come Dead Can Dance o Ordo Equitum Solis. In generale, c'è una certa varietà timbrica, armonica e ritmica fra i brani, seppur tutti votati tendenzialmente al "nero". Al fianco di sensazioni sinistre e plumbee (Vampire, Lucy, la stessa Castel Dracula), non mancano momenti toccanti e delicati quali Il diario di Mina e Finale. L'uso di una lingua fonetica (così chiamata nelle note interne) da parte di Black Witch alias Berkana potrebbe far pensare a Paul Chain. Il disco si conclude con la traccia aggiunta Van Helsing (MMXXII), una nuova registrazione della traccia numero 8, la più solenne del lotto.

Sarebbe stato senz’altro molto interessante poter assistere all'interazione fra queste musiche, realizzate con competenza e ispirazione e di sicuro impatto, con lo spettacolo a cui erano destinate. Una ripresa video fu senz’altro effettuata ma pare risulti, al momento, perduta.

 

Il vostro recensore ve lo ha celato fino ad ora: aspettava speranzoso questa uscita, con febbrile curiosità, da circa dieci anni.
L'indimenticato è strisciato fuori dalla sua tomba per tormentare il mondo dei vivi. Nosferatu rivive!


 

Nosferatu è un nome che risuona
come un grido di un uccello predatore.

Non pronunciatelo mai a voce alta.
Hermes Beltrame, 1997

1“La via segreta della conoscenza”, intervista di Marco Cavallini pubblicata su Spectra nel gennaio del 2013.

The Magik Way - Dracula (25 years anniversary)
The Magik Way - Dracula (25 years anniversary)
The Magik Way - Dracula (25 years anniversary)
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The Magik Way

Dracula (25 years anniversary)

Cd, 2022, My Kingdom Music
Genere: Folk , Ambient

Brani:

  • 1) Manicomio di Carfax
  • 2) La danza degli zingari
  • 3) Castel Dracula
  • 4) Vampire
  • 5) Demetrio
  • 6) Lucy
  • 7) Il diario di Mina
  • 8) Van Helsing
  • 9) Tema d'amore
  • 10) Finale
  • 11) Van Helsing MMXXII

Informazioni tratte dal disco

Formazione:

Nequam - chitarra acustica, voce narrante
Diabolic Obsession - basso elettrico, chitarra acustica
Old Necromancer - chitarre elettriche, chitarra solista, effetti sonori
Azàch - batteria, timpano, rumori
 
Con la partecipazione di:
Berkana, al tempo Black Witch - voce femminile, percussioni
Matteo Cantaluppi - pianoforte, sintetizzatore
 
In copertina: Hermes Beltrame nel ruolo di Dracula. Trucco di Alba Gallese, Castello di Pomaro Monferrato.
 
Registrato e missato da Matteo Cantaluppi nell'estate del 1997 con Tascam 4-Multitrack recorder.
Riversato in digitale da Nequam presso L'Alleanza Ermetica - Alessandria, nel marzo del 2022.
 
Musiche originali di Diabolic Obsession e Nequam eccetto "Il diario di Mina" di M. Cantaluppi.
 
I testi declamati in italiano da Nequam sono a cura di Hermes Beltrame.
Le parti cantate in lingua fonetica sono ideate da Berkana.
 

Esce per My Kingdom Music in due edizioni: CD canonico e edizione limitata in confezione speciale con locandina originale, brochure e maglietta.

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