Nicco Verrienti

E vissero felici e Verrienti

Recensione
Pubblicato il 06/04/2010
Voto: 7.5/10

"e vissero felici e sorridenti, girando in lungo e in largo
lui lei e la musica.
parlavano di ogni cosa come se ogni cosa fosse semplice
come se la vita improvvisamente fosse più facile
..e c’era aria, c’era voglia di stare insieme
felici e contenti tra la luce dei lampioni ed i limoni
ma c’era soprattutto amore
l’amore dappertutto.. dentro alle scarpe, nel frigorifero, nel ripiano della cassettiera
nel portaombrelli d’argento sull’uscio
amore ovunque
da non lasciare posto ad altro..
ed un giorno il vento leggero in un angolo del salento
portò un sole bellissimo nei loro occhi..
lui dedicò il suo disco ai poveri, lei invece cominciò a ballare"

 

Improvvisamente non scrivo più di musica ma di poesia? No il testo sopra riportato integralmente è tutto quanto c’è nel libretto, forse meglio dire foglietto visto che è composto di sole quattro paginette come fossero semplici appunti presi su foglio a quadretti, inserito nella custodia del primo cd di Niccolò Verrienti giovane cantautore del salento che con il fratello Carlo è l’autore di queste dieci tracce.

Forse poco per uno come me che ama avere sotto mano i testi delle canzoni, però è forse più completo di tanti altri libretti trovati finora perché contiene lo spirito di questo spensierato e sereno disco, una ricetta semplice in fondo: se c’è l’amore e l’amore è quello della giovinezza allora tutto cambia colore e anche in un mondo come questo si può pensare di vivere felici e… Verrienti.

Ma intendiamoci non è assolutamente un disco banale e tanto meno superficiale.

Nell’introduttivo “Bentornata allegria” ad esempio troviamo immagini decisamente surreali come “l'ala sinistra crossa alla destra colpisce l'auto della maestra prende la nota / le mie parole fanno capriole dentro al bicchiere dov'è finito il cameriere?” ma proseguendo nell’ascolto scopriamo che l’amore vero recupera anche situazioni apparentemente messe male “basta solo un po' di fantasia se cade una stella seguirò la sua scia / e soffrirò di nostalgia tornando a piedi sotto casa tua / piovono lacrime ma per magia all'improvviso bentornata allegria”.

E’ ancora l’amore il motore che anima la successiva “Gli artisti mangiano albicocche” che contiene belle immagini poetiche “gli artisti odiano la pioggia / ed il danaro che li plagia / in volo slegano i pensieri / sul bianco mettono i colori” o i versi conclusivi “gli artisti ci mettono la faccia / che ti vada bene o non ti piaccia / se non hai tempo da sprecare / almeno non li giudicare”, deliziosa e zuccherina come lo sono le albicocche.

Cantata con grazia e sentimento, costruita in modo semplice ma efficace come mai è “Volevo solo dirti” una canzone d’amore in cui ognuno può ritrovare la tenerezza e l’imbarazzo dei primi amori, le incertezze delle prime mosse sul ring della vita “questa volta son sincero non lo vedi parlo e tremo / e ti può sembrare strano / ma è vero io ti amo / e non è una coincidenza... ma un punto di partenza”.

Totalmente diverso è “Milano” il brano più elettrico e meno solare dell’intero disco con quel suo desolato incipit «Milano manchi tu / lavoro trenta giorni al mese e anche di più / Milano passepartout / per entrare in una stanza dove il cielo non c'è più», il brano vede anche la presenza di Demian Nolan, chitarrista acustico londinese che ha suonato al fianco di Amy Winehouse e Jamiroquai, tanto per fare qualche nome e che qui ci regala un bel assolo finale con la sua chitarra.

E’ poi la dolcezza del pianoforte suonato da Francesco Musacco, autore anche di tutti gli arrangiamenti, a trasportarci dalle sonorità un po’ noir ed ossessive al romanticismo di “Due cuori”, canzone forse poco originale ma comunque gradevole in cui qualche bel spunto c’è sicuramente come nella bella immagine “Ho capito di essere mezzo perché tu sei quell’altra metà”.

Molto più interessante è invece “Yuppi yu”, un’orecchiabilissima canzone che se l’ascolti ti si ficca in testa fino a ritrovarti a canticchiarla anche sotto la doccia o mentre ti fai la barba (o per le signore mentre si truccano) e che mi ha reso Nicco subito simpatico, fosse solo perché qui canta «Ma che mi importa se mi va storta / io mi rigioco tutto un’altra volta / potrei cantare sotto la doccia / ma non vado da Maria a perdere la faccia” e in tema di musica continua così “non importa se è quasi morta / se non si vende più come una volta / siamo alla frutta oramai siamo alla frutta / mo ci son’io che faccio il dessert” dimostrando un cocktail di orgoglio, umiltà ed ironia ben miscelate.

Con “Povero e innamorato” si torna ad un livello di originalità minore, il brano si lascia ascoltare, ma non graffia e non brilla più di tanto malgrado le buone sonorità.

E’ invece con “Il cielo” che si torna a volare alti, si intuisce subito dalla lenta e delicata melodia che introduce i bei versi d“amore “Il cielo rassomiglia un po’ anche a me / e se si arrabbia con qualcuno / lui diventa un po’ più scuro / e se piange pioverà”, un amore che ha qui una battuta d’arresto forse a causa di un’ingiustificata gelosia.

Concludendo “E vissero felici e Verrienti” è un disco in cui l’autore sa far sorridere guardando la vita con ironia e sa anche prendersi in giro, non è certo un capolavoro, dura appena 28’ ed è quindi un disco che si ascolta d’un fiato, però lascia il desiderio di riascoltarlo tante e tante volte e neppure dopo tre settimane d’ascolto mi ha annoiato e questo è già un record! Resta solo da vedere come si muoverà in futuro questo giovane autore, i primi passi li ha comunque mossi e direi nella giusta direzione.

Nicco Verrienti - E vissero felici e Verrienti

Nicco Verrienti

E vissero felici e Verrienti

Cd, 2010, Controversi
Genere: Cantautorale

Brani:

  • 1) Bentornata allegria
  • 2) Gli artisti mangiano albicocche
  • 3) Volevo solo dirti
  • 4) Milano
  • 5) Due cuori
  • 6) Yuppi yu
  • 7) Povero e innamorato
  • 8) Il cielo

Informazioni tratte dal disco

Nicco Verrienti: voce, chitarre acustiche ed elettriche
Francesco Musacco: pianoforte e programmazioni
Damien Nolan: chitarra elettrica solo (4)
Andrea Rosatelli: basso (3)
Giulia Led: cori
Francesco Arpino: cori
Carlo Verrienti: chitarra acustica

Testi e Musiche di Carlo e Niccolò Verrienti
Arrangiato e realizzato da Francesco Musacco al Musak studio (Fiano Romano RM)
Prodotto da Carlo Verrienti per Notas Music Factory
Produzione artistica: Francesco Musacco

 

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