Pino Pavone
La Vita è Dispari
Che dire?!
All'alba dei suoi 80 anni e dopo un decennio esatto di silenzio discografico, ricevo da Pino in persona il suo tanto atteso terzo album ("Maledetti Amici" era del 1992 e vinse la prestigiosa Targa Tenco come migliore opera prima e il secondo "Notizie" arrivò tre anni più tardi). Autore assieme a Piero Ciampi di alcuni brani tra i più memorabili dell'indimenticato canzoniere del livornese a precipizio, prime fra tutte le lancinanti "Mia Moglie" e "In un Palazzo di Giustizia" ma anche della straziante "Bambino Mio" (incisa da Carmen Villani, Ombretta Colli, Rossana Casale) oltre che dell'unico brano infilato nei jukebox delle affollate spiagge degli anni 70, "Andare, camminare, lavorare" (finito nel 2015 a far da titolo perfino ad un volume di Angelo Ferracuti stampato da Feltrinelli per Poste Italiane dove il Belpaese è raccontato dai portalettere).
L'uscita di "La Vita è Dispari" viene annunciata il 24 dicembre è anche questa è una citazione "ciampiana" di un brano dove lui a sua volta era citato (E' Natale il 24, non riesco più a contare, la vita va così. Ho una folle tentazione di fermarmi a una stazione, senza amici e senza amore. Mio fratello è all'ospedale, sono giorni che stà male, la madre non l'ha più. Anche Pino è separato, Elio al gioco si è sparato, mi stupisco sempre più....). Il disco inizia subito con le bellissime parole del brano omonimo che apre squarci di antica malinconia e pennella immagini di rimpianto (...mai muoversi...la vita è dispari, i tempi cambiano ma non convincono, troviamo subito il punto debole di questa storia piena di debiti perchè l'attesa poi diventa l'ultima...così continua la baraonda di chi rimane e non ci crede più...). Così come in "Tiramitù" (..."Tutto sommato non sono i chilometri a misurare un amore...noi che non cerchiamo più fratelli perchè ci bastano quelli che abbiamo avuto..."). Ma ovunque, devo dire, svoltato un angolo qualsiasi dell'ascolto, le parole impietose di Pino ti prendono alla gola "...e quando parli ti sento e non ti sento, tu mi dici che son sordo, ti rispondo di si, sono a tua disposizione...ti avvicini, mi parli nell'orecchio, da questa parte ti dico io, non ci sento più, parlami a destra che a sinistra non ti capisco più ("Il Sordo"), "...lasciami un biglietto attaccato alla porta, anche se sono stanco non sono ancora morto" ("Lasciami un Biglietto"). E poi l' allucinante resoconto fedele degli ultimi tempi di vita di Piero Ciampi "Quell'indirizzo c'era e non c'era, se lo chiamavi non rispondeva...la casa di Piero è acqua passata ma quella strada non è cambiata, non è cambiata quella salita che lascia i ricordi e prende la vita" ("La Casa di Piero"). E la disperata, feroce descrizione dei tempi attuali che fuoriesce da questo dischetto è tutta contenuta nella semplicità degli ammonimenti di "Salviamoci" ("non parliamoci mai per telefono perchè ci sentono per un'indagine...non c'è pericolo state sicuri dicono quelli attaccati al muro, così continua la folle corsa, dove ci portano non c'è risposta, avanti popolo, avanti un altro, chi mangia poco, chi mangia tanto... chi ha le cimici sotto il lenzuolo e non è l'unico e non è il solo....il sacro domina con il profano, vola la borsa dei fondi neri per la delizia dei faccendieri. Ma che te lo dico a fare: salviamoci, liberateci dal male, amen"). In chiusura la ripresa del classico datato 1971 "L'Amore è Tutto Qui" sulla musica del compianto Maestro Gianni Marchetti, altro testimone fondamentale di una stagione lontana di arte e amicizia nel mondo di Pino.
Che dire?! Grazie di cuore.
Pino Pavone
La Vita è Dispari
Genere: Cantautorale
Brani:
- 1) La vita è dispari
- 2) Figlio di Zorro
- 3) Il biliardo di Giglio
- 4) Il sordo
- 5) Lasciami un biglietto
- 6) La casa di Pietro
- 7) Salviamoci
- 8) Tiramitù
- 9) Comica finale
- 10) L'amore è tutto qui