Hiroshima mon amour

Dedicata

Recensione di Fabrizio Pucci

Pubblicato il 06/05/2001 - Ultimo aggiornamento: 07/01/2009

Secondo lavoro per il gruppo di Teramo dedito a sonorità dark / new wave. Dopo "Anno zero" del 1999, si tornano a respirare le atmosfere anni '80 di Litfiba, Neon, Diaframma. In particolare quest'ultimo gruppo, ha lasciato loro parecchie influenze nel modo di cantare e gli Hiroshima ne tributano il fatto, aprendo il nuovo cd con la cover di "Siberia", uno dei cavalli di battaglia dei Diaframma.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che questo cd è quasi completamente orientato verso i suoni di una new-wave decadente che ormai è fuori moda. Ma d'altronde che importa? E cos'è del resto la moda se non un trend imposto da multinazionali e pubblicità? E allora lasciamo da parte questi discorsi e cerchiamo di fare conoscere alle nuove generazioni un genere di cui negli ultimi anni si sente parlare fin troppo poco.
Tornando al cd in questione i seguaci del gruppo potranno riconoscere numerose canzoni che avevano già visto la luce in demo, ma qui riproposte in una nuova veste e con nuovi arrangiamenti.
Per tutti gli altri invece saranno 10 nuovi brani che potranno essere gustati al meglio se il loro palato sarà ricettivo ad una musica che predilige i toni scuri e le parole sofferte, la poesia e la riflessione.

Hiroshima mon amour - Dedicata