Frontiera
Sulle impronte dei giganti
Brani:
- 1) In Altre Sere Come Questa
- 2) Deve Scaldare
- 3) Parlare Con Se Stessi
- 4) Col Tempo Perso
- 5) Omp Sul Confin
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Frontiera
Sulle impronte dei giganti
Codice: Wic08
Genere: Punk , Rock , Rock
Informazioni tratte dal disco
Esattamente 20 anni fa, nel 1986, usciva l'LP dei Kina "Cercando". Un disco triste per tanti motivi, non ultimo la situazione che si viveva in Italia in quel periodo. La stessa scena punk hardcore aveva mostrato tutta la sua fragilita' perdendo buona parte della carica che l'aveva contraddistinta negli anni precedenti. Tutto questo aleggiava nei testi e nei suoni di quel disco.
Ad inizio ottobre, partimmo per un tour che ci avrebbe portato in giro per l'Europa per oltre due mesi e mezzo.
Durante quel bellissimo giro abbiamo conosciuto una dimensione del punk abbastanza diversa da quella che avevamo lasciato a casa, incontrammo persone veramente in gamba, entusiasmo e molta simpatia nei nostri confronti. Gente che letteralmente si spaccava di lavoro per la scena, per i gruppi, per difendere gli Jugend Zentrum dalla polizia e dai nazi. Nelle case dei nostri amici spopolavano "Can i say" dei Dag Nasty, "I against I" dei Bad Brains, "Burning in water" dei moving Target, "New wind" dei 7 Seconds, "New day rising" degli Husker Du, ma anche Negazione, CCM, Peggio Punx e naturalmente Kina. Capimmo che, malgrado tutto quello che succedeva "giu' da noi in Italia", la scena stava cambiando ma era piu' che mai viva. Anche noi avevamo bisogno di continuare a vivere, un disperato bisogno.
In questi anni con i Frontiera ho trovato tante cose tristi in comune con quel periodo. Non le elenco, chi frequenta la scena ha benissimo la situazione davanti agli occhi, ma allo stesso tempo, malgrado sfighe e desolazione vedo che e' possibile trovare ancora entusiasmo e persone che si stanno sbattendo come matti.
A volte guardare dietro e dentro noi puo' farci riflettere su tante cose, per esempio su quello che ci piace ascoltare e suonare. Capita di cercare un momento di serenita' ascoltando qualche canzone che ricordi momenti migliori, no? I gruppi che ho citato e le situazioni incontrate sono stati importanti per me (non sono certamente gli unici) e forse e' proprio a loro e a "quel" periodo carico di emozioni per le cose che si facevano, che noi frontiera abbiamo sempre guardato nei nostri progetti. Giganti che hanno lasciato dell impronte indelebili in noi. Non sono facili da seguire, ma noi siamo fortunati perche' li abbiamo conosciuti "di prima mano". Come dice Antonello di Rumble Fish, siamo malati gravi, cronici, per cui e' difficile smettere e chiamarsi fuori. Per noi la "guarigione" sembra ormai preclusa. Certo, non siamo pi? dei ragazzini che vivono con la testa piena di ideali tra le nuvole, ma probabilmente ha ragione; siamo uomini sul confine e quello che ci frega sempre e' lei: quella stupida, banale, ignobile, travolgente forza del sogno...troppo bastarda!
Sergio (batteria, voce)
Aosta, 03 Settembre 2006
Ad inizio ottobre, partimmo per un tour che ci avrebbe portato in giro per l'Europa per oltre due mesi e mezzo.
Durante quel bellissimo giro abbiamo conosciuto una dimensione del punk abbastanza diversa da quella che avevamo lasciato a casa, incontrammo persone veramente in gamba, entusiasmo e molta simpatia nei nostri confronti. Gente che letteralmente si spaccava di lavoro per la scena, per i gruppi, per difendere gli Jugend Zentrum dalla polizia e dai nazi. Nelle case dei nostri amici spopolavano "Can i say" dei Dag Nasty, "I against I" dei Bad Brains, "Burning in water" dei moving Target, "New wind" dei 7 Seconds, "New day rising" degli Husker Du, ma anche Negazione, CCM, Peggio Punx e naturalmente Kina. Capimmo che, malgrado tutto quello che succedeva "giu' da noi in Italia", la scena stava cambiando ma era piu' che mai viva. Anche noi avevamo bisogno di continuare a vivere, un disperato bisogno.
In questi anni con i Frontiera ho trovato tante cose tristi in comune con quel periodo. Non le elenco, chi frequenta la scena ha benissimo la situazione davanti agli occhi, ma allo stesso tempo, malgrado sfighe e desolazione vedo che e' possibile trovare ancora entusiasmo e persone che si stanno sbattendo come matti.
A volte guardare dietro e dentro noi puo' farci riflettere su tante cose, per esempio su quello che ci piace ascoltare e suonare. Capita di cercare un momento di serenita' ascoltando qualche canzone che ricordi momenti migliori, no? I gruppi che ho citato e le situazioni incontrate sono stati importanti per me (non sono certamente gli unici) e forse e' proprio a loro e a "quel" periodo carico di emozioni per le cose che si facevano, che noi frontiera abbiamo sempre guardato nei nostri progetti. Giganti che hanno lasciato dell impronte indelebili in noi. Non sono facili da seguire, ma noi siamo fortunati perche' li abbiamo conosciuti "di prima mano". Come dice Antonello di Rumble Fish, siamo malati gravi, cronici, per cui e' difficile smettere e chiamarsi fuori. Per noi la "guarigione" sembra ormai preclusa. Certo, non siamo pi? dei ragazzini che vivono con la testa piena di ideali tra le nuvole, ma probabilmente ha ragione; siamo uomini sul confine e quello che ci frega sempre e' lei: quella stupida, banale, ignobile, travolgente forza del sogno...troppo bastarda!
Sergio (batteria, voce)
Aosta, 03 Settembre 2006