Keko Folkimia
I mè pensee
La lunghezza non è tutto, ma …
No, non vuole assolutamente essere un’allusione sessuale, l’affermazione fatta in merito a questo disco d’esordio dei Keko Folkimia, tecnicamente un EP trattandosi di un cd di soli sei brani per un minutaggio complessivo di circa venticinque minuti, diciamolo subito ben cantato e ben suonato.
Procediamo però per gradi, prima di tutto dal protagonista “Keko”, all’anagrafe Francesco Zucchi classe ’72, voce piuttosto calda e un po’ graffiante, provenienza la Valtellina. Leggo dalla sua biografia che è nato a Sondrio e cresciuto a Polaggia in Berbenno di Valtellina, che è appassionato da sempre di musica e canto e che nel 2003 ha dato vita al progetto Keko & Folkimia, anche su suggerimento di ex membri di alcuni gruppi locali come gli Scrokabbestia, i Caven e la più nota Desfroos Band, si proprio quella da cui prenderà poi il largo Davide.
Poi vengono i musicisti, primo fra tutti un certo Davide “Billa” Brambilla che, guarda caso, è il fisarmonicista di Davide Van de Sfroos e che qui, oltre che produttore artistico, è coautore con Francesco degli arrangiamenti, poi ci sono alcuni nomi a me già noti come il violinista Angapiemage Galiano Persico (violinista inseparabile del solito Davide) che qui ci delizia della sua presenza in “Tra il cielo e mare”, Camilla Uboldi nella duplice veste di violinista e mandolinista, già protagonista nel disco d’esordio di Lelecomplici e infine una voce davvero inconfondibile, quella di Dario Canossi dei Luf che qui duetta con Francesco in “L’umbrìa”, dopo aver volentieri ceduto in prestito la canzone “Fiore amore e disertore”, tratta dal penultimo disco dei Luf “Paradis del diaol”. Gli altri musicisti, pur non conoscendoli già, devo dire che costituiscono una macchina sonora ben oliata e amalgamata.
Infine, ma dovrebbero essere messe in prima posizione, ci sono le canzoni, solo sei tracce come si diceva, ma che rendono bene l’idea delle potenzialità di questo progetto che spazia senza problemi dalla canzone d’autore al folk, dal blues al reggae, dal country allo swing.
L’EP si apre con “A vülèss tücc ben“, un brano abbastanza intimista e disteso, almeno nei primi passi con quel fischiettare molto rassicurante, poi il ritmo si fa sicuramente più sincopato, un po’ reggae. Il testo parte da una è una semplice riflessione “A vüless tücc ben risulvaressum tücc i prublem / l’è l’egoismo l’ünica vera brüta guera / l’egoismo de la gent, gent cativ, gent villan, / gent che ga troop o gent che möer de fam” e se la prende un po’ ironicamente con chi ha generato tutto questo “Chel vegnis giò un bel dì / quel sü la con scià la mèla / a dila tuta a me al me par un gran risott”.
Non penso ci sia invece molto da dire sulla cover dell’epico brano o forse meglio dire anti-epico brano dei Luf intitolato “Fiore amore disertore” essendo piuttosto conosciuto, bella comunque la versione che qui è proposta, meno lenta dell’originale ma egualmente efficace.
Con la title-track “I me pensee” si torna a sonorità più lente e tranquille, direi da canzone d’autore, anche la chitarra elettrica di Paolo Costola sembra riposarsi e nella versione slide ci fa sognare e ci aiuta, insieme al suono disteso della fisarmonica di Billa, a calarci nei pensieri di Francesco, pensieri d’amore “So setà giù ghìlò a ripensà ala mia vita / a quant temp l’è già pasaa dala prima volta / a quant temp l’è già pasaa dala prima volta / c’ho basà na tusa”, ma gli anni dell’incoscienza sono passati “Ma sa l’è düra sta vita / ma quant la na facc sufrì / ma adés ca tò incüntraa / l’è il temp che’l sé fermaa!”.
Introdotta dall’armonica ecco partire a suon di country swing “La Cicala e la Formica” in cui la fisarmonica di Billa e il mandolino di Camilla spingono che è un piacere, la favola si sa è nota, ma la morale è un’altra, dopo una giornata di duro lavoro la cicala invita la formica in discoteca e lì c’è la rivalsa della cicala “la Cicala vispa e contenta il suo ritmo non rallenta / dalla sera alla mattina, canta, balla ed è un po’ sgualdrina”, già la storia ormai è cambiata “Basta cun sta storia che me, föe mai nient / e al dimustrarò a tutta la gent … / E la storia adesso è cambiata e a me al me par una grand cazzada / E la storia adesso è cambiata …”. E’ proprio cambiata, ormai non c’è più una morale!
L’energia intrinseca di Keko non si placa, ecco allora un bel blues “Tra il Cielo e il Sole” cantato interamente in italiano e impreziosito, è proprio il caso di dirlo, dal magico violino di Angapiemage G. Persico, nel testo questa canzone sembra un po’ un inno all’amore stile anni ’70, con quel passaggio “E voglio solo amore / soltanto pace e amore” ma ha in sé una carica che saprebbe risollevare anche le sorti di un ormai spento Zucchero.
Il brano di chiusura “L’umbrìa” è invece decisamente folk, s’intuisce anche dalla presenza carismatica di Dario Canossi dei Luf. E’ la storia, in chiave poetica, dell’indissolubile incontro con la propria ombra che è sempre presente anche quando la notte si fa avanti, anzi è lì che “E de nöcc di cal fà scüar / mi ghe parli e poe la vardi / fin quanda la se ne và / L’ho supurtada silenziusa / vuraresi ades sentì la sua vüss e perché nó / vist che la me rump miga / diventà anca il soe spüss!!”.
Che dire di più, le basi per far bene ci sono tutte, le sei canzoni presenti in questo EP sono senza dubbio ben cantate, suonate e arrangiate con gran cura, è anche vero che il terreno lungo il quale si muove “Keko” è già stato ben arato e seminato da nomi come Davide Van de Sfroos o gli stessi Luf, però penso che un proprio appezzamento saprà senza dubbio ricavarselo e con buoni risultati, ora è solo questione di crescere e magari cimentarsi in un disco “vero”, perché anche in musica la lunghezza non è tutto, ma qualcosa conta …
Keko Folkimia
I mè pensee
Brani:
- 1) A vülèss tücc ben
- 2) Fiore amore disertore
- 3) I mè pensee
- 4) La Cicala e la Furmiga
- 5) Tra il Cielo e il Sole
- 6) L’umbrìa
Informazioni tratte dal disco
Crediti
Francesco “Keko” Zucchi: voce, flauto (2), cori (3), armonica (4, 5, 6)
Davide “Billa” Brambilla: fisarmonica (1, 3, 4, 5, 6)
Diego Scaffidi: batteria, percussioni (1, 4)
Rachele Rebuscini: basso elettrico
Paolo “P” Cazzaniga: chitarra acustica (1, 2, 4), chitarra elettrica (1, 2, 3)
Camilla Uboldi: violino (1), mandolino (4, 5)
Paolo Costola: chitarra elettrica 12 corde (1), Dulcimer (1), chitarra elettrica (2, 5), chitarra slide (3), chitarra acustica (3), chitarre elettriche (6)
Angapiemage G. Persico: violino (5)
Testi di Francesco Zucchi, musiche di Francesco Zucchi e Folkimìa eccetto:
“Fiore amore disertore”, testo e musica di Dario canossi e i Luf
Registrato, mixato e masterizzato da Paolo Costola presso i Macwavestudios di Brescia
www.paolocostola.com
Produzione artistica Davide Brambilla
Arrangiamenti Francesco Zucchi e Davide Brambilla
Produzione esecutiva Francesco Zucchi e Davide Brambilla
Grafica: www.runningfree.it
Fotografie: Valeria Beltrami “La Vale”
Keko Folkimia su Myspace: www.myspace.com/kekofolkimia