Chiara Canzian
Il Mio Sangue
Nel ricco e creativo panorama della musica italiana al femminile - mai stato così fertile come in questi anni - non poteva mancare all'appello la giovanissima Chiara Canzian altro talento in erba che nel Sanremo di 2 anni fa e relativo discreto album ancora non lasciava intravedere la piega che avrebbe preso il nucleo del proprio canzoniere. Mentre nel primo lavoro l'artista veneta aveva provato ad esplorare i possibili ulteriori esiti di un pop melodico di grande impatto e di largo respiro talora con buoni esiti (efficace la scrittura della prepotente aria "Prova a Dire Il Mio Nome"...), la nostra prende un grande rischio nel costruire il nuovo lavoro sulle fondamenta di quel moderno rock d'autore esistenzialista, dolente e corrosivo portato alle sue estreme esternazioni in differenti emisferi e a diverse latitudini da Jeff Buckley, Radiohead e Alanis Morissette,ma anzichè optare per un lavoro oleografico a tavolino su tali referenti e passioni musicali, ribalta la prospettiva e plasma un'opera che è innanzitutto dichiarazione d'amore per la tradizione mediterranea e la melodia pop di scuola paterna e materna coniugando il tutto con una sintesi rock di queste due espressioni.
Il frutto di tutto ciò è un parto felice di una persona che nei due anni trascorsi dall'esordio discografico, è fiorita in una viva espressione artistica per il suo essere non tanto e non solo una cantante/vocalista (in evidente crescita) ma anche e soprattutto una vera musicista formatasi con la fatica e la tenacia che richiede ogni impresa per cui vale la pena spendere un pezzo considerevole della propria sostanza irripetibile e unica.
In questo quadro si snoda un lavoro che è narrazione accorata e inesauribile, assetata e lucida pur nella sua baldanzosa e candida espressività. I primi otto brani dell'album non lasciano in effetti un attimo di tregua spaziando tra vari e sorprendenti vertici: si parte con "Il Mio Sangue", estesa piece giocata tra un sommesso rock-blues d'autore innestato su pennellate oscure di violoncello, tocchi di jazz minimale e una vocalità livida e appassionata; ecco ancora due coinvolgenti ballate incentrate su quel particolare cantato ereditato dalla madre Delia e che, ironia della sorte, suona come un materno abbraccio che rivela al contempo forza e fragilità: da un lato "Senza Se", melodia suadente a tinte rock che presenta un irresistibile e avvincente ostinato nell'ascesa verticale del chorus e dall'altro "Che Colpa Avevo Io" aria che emerge in un'altra memorabile espressione liberatoria e catartica.
L'escalation sonora contempla le scansioni dure in odore di Led Zeppelin, Rush e Nirvana di "Dimmi Che è Vero" mediate dalla variegata vocalità di Chiara ora riflessiva e soffusa ora esplosiva e svettante. Atmosfere simili trovano spazio anche in "Parla Con Me" e "Tra la Gente" dove l'impatto del duro tessuto sonoro non lascia un attimo di tregua. A bilanciare il tutto una "Viene e Va" soffice rock-ballad giocata anch'essa su un efficace ostinato della melodia principale e "E Ti Sento" gradevole singolo che appare più spigliato nelle strofe e più conservativo nel ritornello. Il finale pur denunciando qualche umanissimo calo di tensione, offre un saggio di grazia e ricamo vocale nel bel falsetto flautato di "Scrivi d'oro".
Insomma un disco davvero bello, denso di vita e di stoffa positiva e fruttuosa di una musicista e cantante che ha con ogni evidenza ancora notevoli margini di crescita di stile e personalità - E, sottolineo, ennesimo disco nel variopinto panorama musicale femminile italiano di questi anni di cui andare fieri.
Chiara Canzian
Il Mio Sangue
Brani:
- 1) Il mio sangue
- 2) Senza se
- 3) Dimmi che è vero
- 4) Viene e va
- 5) Parla con me
- 6) Tra la gente
- 7) Che colpa avevo io
- 8) E ti sento
- 9) A piedi nudi
- 10) Inverno e primavera
- 11) Scrivi d’oro
- 12) Vertigini