Ataraxia
Kremasta Nera
A pochi mesi di distanza dall'interessante Paris Spleen tornano gli Ataraxia su CD con un lavoro molto ispirato, più affine del suo predecessore alle classiche "corde" del gruppo. In particolare Kremasta Nera mostra molte influenze della musica mediterranea e mediorientale, che la formazione modenese interpreta con grande personalità in quelli che a mio avviso sono gli episodi migliori del disco (su tutti la splendida "Ochram" e "Therma", un brano ipnotico di sapore rituale). Nel CD è da menzionare anche l'eccellente lavoro alle percussioni di Riccardo Spaggiari, che costruisce delle efficacissime linee ritmiche privilegiando l'uso di tamburi etnici, che enfatizzano così il carattere "esotico" dei brani. Non mancano episodi più propriamente "neoclassici", come "Efestia" cantata da Francesca con una voce che ricorda in alcuni momenti quella delle "voci bianche", o la leggiadra "La fame e la danza", con la chitarra di Vittorio Vandelli in primo piano. "Ebur" sembra invece una outtake di Paris Spleen, visto che ricorda molto l'ambientazione un po' sinistra, da cabaret infernale, di quell'album. "Migratio Animae" con la sua melodia languida (verrebbe quasi da dire "liquida") rimanda invece alle atmosfere del loro secondo CD La Malédiction d'Ondine. Se dal punto di vista musicale Kremasta Nera mostra i molteplici lati creativi degli Ataraxia, suonando quindi molto vario e interessante, più rigoroso è l'approccio ai testi: l'album è infatti un concept, ispirato ai culti pagani dell'isola di Samotrace, con i suoi misteriosi riti iniziatici e una concezione dell'esistenza intimamente legata alla natura e ai suoi cicli. Sebbene Paris Spleen e Kremasta Nera siano usciti a poca distanza di tempo, la loro lavorazione è stata lunga e certosina, segno della serietà e professionalità con cui gli Ataraxia curano ogni produzione. Kremasta Nera è quindi un album molto bilanciato, caratterizzato da ottimi pezzi, che non mostra segni di cedimento o stanchezza. I fan degli Ataraxia proveranno talvolta una sensazione di "deja vu" ("deja entendu" sarebbe meglio dire) che non provoca fastidio però, vista l'alta qualità dei pezzi e la loro pregevole interpretazione. Dopo Paris Spleen un'ulteriore conferma della forma strepitosa del gruppo modenese, ormai un nome "storico" e affermato nel panorama della migliore musica eterea.
Ataraxia
Kremasta Nera
Genere: Ethereal
Brani:
- 1) The Song Of Axieros (05:15)
- 2) The Nine Rituals (06:07)
- 3) Kremasta Nera (07:21)
- 4) Ochram (04:59)
- 5) Therma (03:38)
- 6) Efestia (06:54)
- 7) Ebur (04:12)
- 8) Kaviria (06:02)
- 9) Fengari (03:14)
- 10) Klethra (05:09)
- 11) Gria Vathra (02:55)
- 12) Migratio Animae (07:24)
- 13) Wings (I Had Once) (04:40)
- 14) La Fame E La Danza (06:30)