Soviet Malpensa
Astroecology
Epico, viscerale, ma allo stesso tempo ricercato tanto da fare emergere il dettaglio più minuzioso. Questo è sinteticamente il nuovo lavoro dei Soviet Malpensa. Band nata tra le province di Milano e Varese ha come idea di fondo quella di decostruire gli stereotipi, per non porre limiti ai propri scenari sonori. In tutta evidenza si manifesta, sin dai primi tratteggi musicali, la bivalenza del progetto tra una dimensione avanguardista e un'altra più marcatamente revivalistica. La vocazione elettrificata del suono, con naturale efficacia si interseca con bozzetti ambient, post-rock e psichedelici restituendoci un caleidoscopio oscuro in cui possiamo distinguere la nostra iride personale. E' qui che emergono non solo i nostri ricordi, ma anche i nostri sogni tra luce e oscurità, tra etereo e passaggi ossessivi. In termini musicali ogni singola traccia suggerisce più rimandi e architetture stilistiche di quanto possa sembrare abbandonandosi ad un primo e intenso momento introspettivo. Questo passaggio ci viene suggerito dalle fiabesche passeggiate nei territori più remoti della nostra mente, dove certo si nascondono le nostre piccole ortodossie, ma anche i germi di una nuova rinascita. E così tutto questo ci richiama alla mente l'avveniristico “Actung Baby” degli U2 piuttosto che i viaggi interstellari degli Spiritualized o l'elettronica graffiante e rockeggiante dei Primal Scream o il rock oscuro e noise dei nostrani Marlene Kuntz fino ad arrivare alle ballate psichedeliche in salsa Stone Roses (Slowdive per il pubblico più ricercato).
Astroecology è un disco che metaforicamente cerca ovunque nuovi territori sonori come microorganismi in ambienti extraterrestri. Difficile inquadrare con un solo aggettivo o concept questo lavoro almeno che non si ritenga, a torto o ragione, il viaggio e lo scorrere inesorabile del tempo il filo rosso che accomuna le nove tracce. In sintesi questa proposta musicale ci tratteggia in maniera armonica e strumentale tutta una gamma di suoni che abbracciano il periodo che va dalla fine anni ottanta sino ai primi anni novanta. E' questo il suono tipico che riecheggia nei nostri cuori alla fine dell'ascolto di questo album. Visto da vicino, o sentito da vicino che dir si voglia, ci sembra però di assistere a un nuova era sonora; ovvero a una nuova dimensione di percezione sinottica che ci porta in dote quel sound che loro stessi definiscono “ghost rock”. E qui si chiude il cerchio. Un disco costruito con il preciso intento di essere letto su più livelli, che dimostra una conoscenza e una padronanza dei generi musicali tale da lasciare aperte molte opzioni per il futuro. Un nuovo fluido sta attraversando le generazioni e questo è un buon punto di partenza per una scena indie che stenta a ritrovarsi e a innovarsi.
Soviet Malpensa
Astroecology
Genere: post-rock , Ambient , Psichedelica
Brani:
- 1) Everest (Manifesto Asociale)
- 2) Quasi Tenebra
- 3) Lucifer
- 4) Heaven
- 5) Europa Afterlife
- 6) La Scienza Dei Sogni
- 7) Pluto
- 8) Habitat 7220
- 9) This is The Life
- 10)