Mariano Deidda
Mariano Deidda canta Grazia Deledda Rosso Rembrant
Rosso Rembrandt: poesia e musica, matrimonio felice e duraturo
“Il nostro grande affanno è la lenta morte della vita. Perciò dobbiamo cercare di trattenere la vita, di intensificarla, dandole il più ricco contenuto possibile. Bisogna cercare di vivere sopra la propria vita come la nube sopra il mare” questo è il pensiero di Grazia Deledda riportato all’interno della custodia cartonata di questo bel disco in cui il musicista, cantante e autore sardo Mariano Deidda canta appunto Grazia Deledda, in un lavoro che prende il nome dall’unica composizione firmata integralmente da Deidda e cioè “Rosso Rembrandt”.
E’ un pensiero di una lucidità ed attualità stupefacente, un modo di concepire l’esistenza umana che ha tantissimo da insegnare ai tanti che in questo mondo circostante non si riconoscono e si sentono smarriti, non sapendo dare un senso, un valore vero al proprio quotidiano vivere, non riuscendo per tanto in quel volare alto che permette di discernere meglio il giusto percorso.
Ma lasciamo stare i temi filosofici ed addentriamoci nell’ascolto di questo interessante lavoro che rispecchia lo stretto legame tra la poetica della Deledda e quella di Deidda, come secondo me evidenziano bene i versi di Deidda riportati nell’altra pagina interna della confezione cartonata “Piove ancora, piove tanto sto qui alla finestra e con la mano tesa fuori afferro le strisce d’acqua somiglianti sottili fili di seta indiana con cui cucire i tuoi sogni unendoli per fartene dono”, entrambi i mondi poetici sono segno di un profondo legame tra il proprio vivere e la natura della terra in cui ci si ritrova a vivere, in questo caso la Sardegna.
Logicamente non farò come di consueto un excursus preciso, canzone per canzone, andando ad analizzarne i testi perché mi sembra assurdo tessere le lodi di versi tanto famosi, tratti da opere in versi o prosa giovanili, da opere in prosa più note come “Il vecchio della montagna” (1900), “Cenere” (1904) e “Canne al vento” (1913) che hanno reso degna Grazia Deledda del premio Nobel per la letteratura nel lontano 1927.
Voglio limitarmi a sottolineare alcuni aspetti che fanno di questo progetto un lavoro davvero riuscito (risultato non certo scontato, perché si sa che i connubi poesia-musica, letteratura-cinema, musica-pittura, un po' come le ciambelle non sempre riescono con il buco), a partire dalla voce di Mariano Deidda, una voce tipicamente del sud, non certo per l’accento, ma per il suo stile ed il suo timbro caldo ma limpido, che sa rendere con la necessaria intensità i versi della Deledda.
Importanti poi nella riuscita di questo progetto si sono rivelati i validi musicisti impegnati nella realizzazione del disco, partendo dal quartetto acustico formato da pianoforte, contrabbasso, sax e fisarmonica fino agli ospiti che hanno aggiunto colori e speziature all’intero lavoro, come Kenny Wheeler alla tromba e filicorno, Stefano Bagnoli alla batteria e Aleksander Sasha Karlic all’oud.
In concreto, tra i miei brani preferiti ci sono senza dubbio l’introduttiva “Miniatura” che a dispetto del titolo si presenta musicalmente molto interessante con un preludio di tromba, un andamento sincopato sorretto dalla fisarmonica, fino al dominante finale con la tromba di Wheeler; l’intima, la delicata ed allo stesso tempo intensa “Preghierina” con la magnifica tromba di Wheeler a tesserne la melodia; la sognante e distesa “Un mondo di sogni” con il frusciare di spazzole di Bagnoli ed ancora tromba e pianoforte a gestirsi gli spazi.
Molto belle anche la malinconica “Un pianoforte suona in lontananza” e “Strana eremita” che dopo una lenta maestosa ed arabeggiante introduzione dell’oud di Sasha Karlic libera i versi della Deledda qui magistralmente interpretati da Deidda.
Particolarmente emozionante ho trovato “La mia Sardegna” che vede la presenza di Maria Fadda in veste di voce recitante ed il cui recitato sembra quasi provenire da un lontano passato, quasi fosse la voce stessa della Deledda a declamar i versi, mentre è altrettanto incredibile come la prosa di “Efisé” tratta dal famoso romanzo “Canne al vento” suoni poetica e lirica, tanto da rendere labile ogni netta distinzione tra prosa e poesia, inoltre in questa occasione il narrato è sorretto da una musica davvero dolcissima e suonata in punta di dita.
Non voglio poi tralasciare “Rosso Rembrandt” l’unico brano i cui versi siano scritti dallo stesso Deidda e che è liberamente ispirato al libro “Poesie” di Mario De’ Sa’ Carneiro, uno splendido brano d’amore in chiave jazz ed il cui testo non sfigura certo con il resto del disco, terminando con questi splendidi versi “Ti reclamavano i tappeti e sei venuta / in una camera privata dal mistero / come un sogno in presa diretta / a rimetterli al caldo tra le lenzuola / Dal mio tavolo al caffè / sento un nuovo pianista che suona / la mia vita si è seduta lì / tra il rosso Rembrandt del vino / tra il rosso Rembrandt e il suo jazz” prima di una lunga coda affidata all’affascinante tromba di Wheeler.
Questo nuovo progetto è ancora una scelta coraggiosa di Mariano Deidda dopo quella intrapresa nel 2001 con la registrazione di una trilogia, registrata a Lisbona, in cui musicò i versi di Fernando Pessoa ottenendo apprezzamenti da critica e pubblico e si tratta di una scelta indovinata, perché ancora una volta si dimostra all’altezza dell’impegno preso, sapendo confezionare un piacevolissimo disco coniugando poesia e musica, qualità e fruibilità.
Bravo Deidda, non demordere mai!
Mariano Deidda
Mariano Deidda canta Grazia Deledda Rosso Rembrant
Brani:
- 1) Miniatura
- 2) Preghierina
- 3) Un mondo di sogni
- 4) Sul mare
- 5) Profumo di muschio
- 6) Il mio fiorellino
- 7) Un pianoforte suona in lontananza
- 8) Vita sarda
- 9) Strana eremita
- 10) La mia Sardegna
- 11) Efisè
- 12) Rosso Rembrant
- 13) Fischiettar
Informazioni tratte dal disco
Silvia Cucchi: pianoforte
Saverio Miele: contrabbasso
Diego Mascherpa: sax soprano e contralto
Luca Zanetti: fisarmonica
Special Guests
Kenny Wheeler: tromba e filicorno
Aleksandar Sasha Karlic: Oud
Stefano Bagnoli: batteria
Maria Fadda: voce recitante nel brano “La mia Sardegna”
Testi di Grazia Deledda tranne “Rosso Rembrant” di Mariano Deidda
Musiche di Mariano Deidda
Arrangiamenti: Silvia Cucchi
Direzione artistica: Mariano Deidda
Produzione esecutiva: Promo Music, Marcello Corvino
Registrazione, mix e mastering: Studio Digitube, Mantova – Italy
Traduzioni: Anna Meda
La canzone Rosso Rembrant è stata liberamente ispirata dal libro: “Poesie” di Mario De’ Sa’ Carneiro a cura di Orietta Abbati