Fabrizio Consoli

18 piccoli anacronismi

Recensione
Pubblicato il 24/07/2008 - Ultimo aggiornamento: 04/08/2008
Voto: 8/10

Mi è capitato tra le mani questo disco, un disco d’esordio, o meglio ancora di ri-esordio, visto che Fabrizio aveva esordito a Sanremo nel 1995 con un’esibizione dimenticata da molti e volutamente dimenticata dallo stesso Fabrizio (così come mi ha confidato).
Si tratta del tentativo di fare finalmente ciò che più gli aggrada e secondo me c’è riuscito alla grande.
Non è un disco da ascoltare in automobile o mentre si svolgono altre attività, il mio consiglio è di ascoltarlo al farsi avanti della notte, nel chiuso di una stanza, magari davanti ad un buono Scotch Whisky maltato (grande amore di Fabrizio), ancor meglio se in cuffia in modo da isolarsi dal mondo che corre e rumoreggia e lasciarsi avvolgere dalla voce calda di Fabrizio, da Whisky appunto, ma non ancora rovinata alla Tom Waits, che c’introduce nelle sue notti o forse in unica sua notte...
Ebbene sì, si tratta di un disco prettamente notturno, dalle atmosfere ondeggianti tra il blues, il jazz, in parte acustico in parte elettrico, mai urlato, anzi a volte quasi parlato. Tanti piccoli quadri, splendide miniature, cortometraggi a volte appena abbozzati, ma che svelano la parte più intimista dell’autore.
Un disco davvero sorprendente, non immediato, ma che entrato nell’animo non vi lascerà tanto facilmente, almeno così per me è stato.

Fabrizio Consoli - 18 piccoli anacronismi

Fabrizio Consoli

18 piccoli anacronismi

Cd, 2004, Stranisuoni

Brani:

  • 1) Un delitto
  • 2) Dulcamara
  • 3) Viaggiare per viaggiare
  • 4) Di quale amore
  • 5) Basseggiando
  • 6) Que vida es
  • 7) Waterloo
  • 8) Un tango (casa mia)
  • 9) Un affare
  • 10) Il coraggio
  • 11) Gocce
  • 12) Notturno fiorentino
  • 13) Un minuto
  • 14) Eldorado
  • 15) Cenere
  • 16) Sciupafemmine
  • 17) Un infinito
  • 18) Trentacode
  • 19) Singhinderein

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