Agnese Valle

Allenamento al buonumore

Brani:

  • 1) Temperatura di fusione
  • 2) Rosso
  • 3) Venerdì
  • 4) Cambia il vento
  • 5) L'altra metà
  • 6) Allenamento al buonumore
  • 7) Quella col vestito bianco
  • 8) E resto qui
  • 9) Maledette malelingue
  • 10) Non addormentarti

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Venerdì (2016)
Agnese Valle - Allenamento al buonumore

Agnese Valle

Allenamento al buonumore

Digitale, 2016

Informazioni tratte dal disco

Agnese Valle - voce e clarinetto
Marco Cataldi - chitarre
Stefano Napoli - basso elettrico, contrabbasso
Cecilia Sanchietti - batteria

 
Archi - Andrea Libero Cito
Keyboards in "Temperatura di fusione" - Chiarastella Calconi
Cori in "L'altra metà" - Marilisa Ungaro, Carla Corsi, Micaela Bruno.
Flauto in " Quella col vestito bianco" : Raffaella Barbetti


Produzione artistica: Max Carola
Supervisione artistica: Agnese Valle
Recording, mixing and mastering presso Maxsound Vibe Studios


Tutti gli arrangiamenti (escluse tracce n°1-4-5): Agnese Valle, Marco Cataldi, Stefano Napoli, Cecilia Sanchietti
Arrangiamento archi e fiati ( escluse tracce n°1-4-5) : Agnese Valle
Arrangiamento di "Temperatura di fusione e "L'Altra Metà" : Stefano Scatozza
Arrangiamento di " Cambia il vento": Andrea Rodini

 
Progetto grafico – Giulia Valle
Illustrazioni – Giulia Cavallini

Note

I brani raccontati da Agnese...

1)Temperatura di fusione

Le canzoni nascono da ogni cosa: dalla vita, dalle pagine di un libro, da una fotografia, da un film. “Primo amore” di Matteo Garrone lo vidi la prima volta al cinema Barberini, una mattina in cui decisi di non andare a scuola. Mi colpì talmente tanto che anni dopo, incrociandolo in un palinsesto di una qualche seconda/terza serata, presi il quaderno e iniziai a scrivere.

Tempo dopo scoprii che si trattava di un fatto di cronaca: lui è un imprenditore del settore orafo ossessionato da donne troppo magre, lei una donna normale. La storia tra loro sembra non essere delle più idilliache fino a quando lei non decide di assecondare la perversione del suo compagno e inizia a dimagrire per amor suo.  Lui la pesa ogni giorno, le conta le briciole per far sì che, come l’oro nel punto di fusione perde la sua parte impura, anche lei si liberi del superfluo, mantenendo solo l’essenza. Alla fine lei salva se stessa.

2) Rosso

ROSSO sono io, con i miei capelli rossi e ricci; sono i miei pensieri violenti e ossessivi, la ricerca della perfezione, il mio perdermi a volte in un bicchier d’acqua.

3) Venerdì

Ci sono giorni in cui decidi che la tua vita debba avere una svolta: il giorno in cui decidi di smettere di fumare o di metterti a dieta; il giorno in cui non lo chiamerai più.

Il giorno in cui decido di aprire le porte ad un nuovo futuro e buttarmi tutto alle spalle è di Venerdì.

4) Cambia il vento

C’è un giorno nella vita in cui uno fa le valigie e va via di casa. E’ un passaggio naturale ed è giusto e normale che prima o poi si recida il cordone ombelicale, ma più il rapporto con la famiglia è stretto e pacifico, più ci si rende conto di quanto quel bisogno assolutamente legittimo e naturale di una vita da soli comporti delle rinunce. A quel punto si è felici di aver avuto il coraggio di prendersi il proprio spazio ma c’è sempre un po’di malinconia.

5) L’altra metà

Circa due anni fa, Franco Mussida (PFM e direttore del CPM) mi chiese di partecipare al suo progetto CO2 di educazione all’ascolto in carcere. Così iniziai ad insegnare presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia e, come accade in queste circostanze, è più ciò che si impara di quello che si va a insegnare.

Porto con me i racconti di quelle donne e il ritratto di quei luoghi.

Ne “L’Altra metà” ho voluto raccontare il carcere al femminile: il disagio delle docce in comune, le condizioni igieniche, la stizza di alcuni secondini, il rapporto con la famiglia fuori. E la differenza sostanziale con quello maschile: agli uomini manca il sesso, alle donne i figli.

 6) Allenamento al buonumore

“Perché non serve del talento ma allenamento”. Questo brano nasce da una riflessione rispetto a ciò che vorrei che ogni genitore riuscisse ad insegnare a suo figlio: la capacità di tenere testa agli imprevisti, saper affrontare i periodi avversi. Insegnare l’allenamento al buonumore per riuscire a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Perché il sorriso rende più forti.

7) Quella col vestito

Ho fatto una lista delle cose che mi fanno più paura: al primo posto ho messo i tatuaggi; al secondo il matrimonio. Sebbene le due cose sembrino non aver nulla in comune appartengono entrambe ed una categoria ben precisa: quella delle scelte per la vita più o meno definitive. Nella canzone racconto la preparazione al matrimonio della mia migliore amica: il mio colloquio privato con lo specchio, le ansie e infine l’accettazione di questa cosa inevitabile: diventare adulti e trovarsi a dover fare quelle tanto temute “scelte per la vita”.

8) E resto qui

E’ la storia di una relazione a distanza. Io a Roma, lui a Londra. Nella città che nell’ora dell’aperitivo cambia faccia, nella città che corre costantemente tranne quando non hai nulla da fare. Allora, improvvisamente rallenta. E’ una storia di attese e di aspettative.

9) Maledette malelingue

Lo scorso inverno portai in tour uno spettacolo su Ivan Graziani: un parallelo d’autore in cui intrecciavo le sue storie alle mie. Si chiamava “Agnese canta Agnese” ed è stato un progetto molto importante per me e la mia band perché ha in qualche modo segnato l’inizio di una svolta rock. Così ho voluto inserire in questo disco un pezzettino di questa esperienza.

10) Non addormentarti

Questo è un altro momento dell’amore a distanza: il momento dei saluti, quando ognuno torna a casa sua. La canzone racconta la separazione, il giorno della partenza e tutti gli irrisolti, i progetti non avverati che ci si porta dietro tornando a casa, nella valigia, tra i panni sporchi. Ogni volta che devo andare via penso: “Non addormentarti, sennò è già domani” e dovrò partire. Una lenta lotta contro le palpebre pesanti nel tentativo di rendere infinite quelle ultime ore insieme.

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