Diego Curcio, classe 1982, è un genovese con un occhio attento al panorama punk e punk hardcore, ed è al suo secondo libro "Figli del demonio - Biografia dei Dirty Actions - Punk new-wave genovese 1979-1982", presentato a Feltrinelli con alcuni membri dei Dirty Action. Come nasce l'idea di questo libro?
L'idea nasce da Johnny, il cantante dei Dirty Action, che ho conosciuto ad un concerto della "tribute band" dei Dirty Action, che fa i vecchi pezzi del gruppo e mi ha chiesto nel 2009 di fare un istant book sulla loro storia, per festeggiare i 30 anni della formazione. Poi il progetto è diventato più grande, abbiamo incontrato molte persone che volevano contribuire con ricordi, ecc. ed è slittato. L'abbiamo pubblicato nel 2012, per i 30 anni dello scioglimento, quindi siamo sempre su un anniversario... :-)
Ricordiamo che i Dirty Action sono un emblema del genere e a Genova sono considerati i pionieri del punk. Hanno fatto parte del gruppo Ugo De Lucchi, fumettista (rivista Frigidaire) e Bob Quadrelli (Sensasciou). A soli 16 anni, solcavano il palco con i mitici "Damned", a Milano.
C'è stata qualche altra piccola formazione a Genova prima di loro, però loro sono stati l'icona della prima ondata punk (1977-1980). Poi c'è stato l'hard core, che è un'altra storia ed ha avuto a Genova altri gruppi. Loro sono stati i primi ad incidere un disco, il 45 giri della Cramps. Sono stati un gruppo che ha avuto pochi anni per farsi sentire, ma si è fatto sentire alla grande...
Ricordiamo il mitico singolo "Rosa schoking"
Quello è stato il loro passepartout, per entrare nel gotha del punk italiano. E' stato registrato, un po' alla buona, alla Cramps Records.
La cramps aveva fatto una serie chiamata "Rock '80" e queswto singolo è rimasto negli annali, come uno dei primi vagiti del punk italiano.
Pietra miliare.
Si, senza dubbio
Il titolo "Figli del demonio", è stato scelto per consacrare le anime di questi mascalzoni del rock e per riprendere il titolo della loro canzone omonima, "siamo figli del demonio, vi spacchiamo le vetrine , vi bruciamo le officine...". Negli anni passati queste parole avranno fatto scalpore, ma è l'emblema dell'essere punk!
Certo, poi erano testi provocatori ma anche scherzosi, perché figli del demonio gioca anche un po' con il prendersi in giro, perchè il titolo nasce da una frase genovese, "ti è un figgiu du diau", che dicevano le mamme e le nonne ai loro figli quando facevano i pelandroni. Il testo, comunque ha anche dei momenti un po' "duri"...
Il satanismo quindi non c'entra niente, perché stiamo parlando di punk e non di metal!
Sicuro
Tornando a te, il tuo primo libro del 2007, "Rumore di carta", è la storia delle fanzine punk. Si può dedurre che sei un appassionato di questo genere!
Come reputi il vecchio cartaceo, diventato web zine, ovvero digitalizzato?
Nel libro un po' di spazio alle web zine l'ho dato, perché sono un po' l'evoluzione delle fanzine, però io rimango legato al cartaceo, perché secondo me la fanzine cartacea ha tutto un altro fascino. Però è importante la web zine perché ti può informare in maniera diretta veloce ed immediata su degli argomenti più di nicchia come il punk, che nei grandi siti, nei giornali online, magari hanno meno spazio.
Le web zine punk sono importanti, anche se il fascino della carta, per me resta imprescindibile...
Si, come ad esempio vedere un vecchio lp o un cd.... è tutta un'altra storia!
Si, è vero!
Finiamo con la fatidica frase: "Punk's not dead"
Assolutamente, punk nella testa e non nella cresta!
Registrato presso Libreria Feltrinelli a Genova, giovedì 29 marzo 2012
L'intervista, nella trasposizione da video in formato testo, è stata riadattata da Fabrizio Pucci.
Mantrasound intervista Diego Curcio autore del libro Figli del Demonio from Mantrasound on Vimeo.