I COLORI DEL NORD

Pubblicato il 19/07/2018

Argomento: Musica

Andiamo con ordine e calma: iniziamo collo scrivere circa

CHRISTIAN TARABBIA

Classe 1981 si è dapprima diplomato presso il Conservatorio Cantelli di Novara, specializzandosi in musica antica e barocca presso la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano nella classe di organo di Lorenzo Ghielmi. In seguito ha seguito molti corsi di perfezionamento con docenti di fama internazionale. Dal 2003 è organista titolare dell'organo Dell'Orto e Lanzini presso la Collegiata di Santa Maria in Arona e dal 2005 è direttore artistico del Festival Organistico Internazionale curato dall'Associazione Sonata Organi. Non solo, ma Christian è un concertista di fama internazionale: ha tenuto infatti concerti in tutta Europa e pure in Australia. Infine ha curato anche varie masterclass sulla musica organistica italiana presso l'Accademia Statale di Mosca ed altri conservatori europei.

Questo è in breve il Christian ufficiale, tuttavia a mio personalissimo avviso l'ascolto del suo album permette di comprendere l'assoluta passione, serietà e competenza di cui è dotato. Insomma l'ascolto permette di intravedere quel qualcosa che traspare soltanto parlandogli, ma che non emergerebbe da fiumi di parole scritte.

 

IL FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE, L'ASSOCIAZIONE SONATA ORGANI E ARONA

Da quest'anno il Festival ha il patrocinio dell'Unione Europea ed è l'unica rassegna organistica dotata di un'importanza internazionale presente sul suolo italiano. Risultato che ha il sapore dell'eccezionale se lo guardiamo da puri osservatori esterni. In realtà è una storia che ci ricorda le caratteristiche che di Christian emergono dall'album. É una storia di passione ed impegno che ha portato l'Associazione Sonata Organi ad un traguardo storico. Arona è nientemeno che la città ove si tiene annualmente il Festival, piccola ed affacciata sul Lago Maggiore ritengo che sia uno dei più bei paesi presenti sul lago... sicuramente (per chi è lontano) organizzare un weekend in concomitanza col Festival Organistico Internazionale non è una pessima idea.

 

PASSIAMO AL DISCO (DISAMINA TECNICA SPICCIOLA)

Tuttavia partiamo dalla parte più “noiosa”: una disamina tecnica delle varie traccie.

Pur avendo analizzato tutte le traccie vi propongo in immagine la traccia n°12. Come potete notare il suono è ricco di dinamica, precisione e pressione sonora. Viene totalmente evitato il fenomeno del clipping.

Passiamo ora all'analisi spettrale (spettro 1, 2 e 3).

Già vedo i più “esperti” urlare all'incapacità del fonico ed inerpicarsi verso i più assurdi commenti. Tuttavia è fisica: l'energia maggiore sta nelle frequenze più basse; le frequenze strumentali non superano i 6kHz e i microfoni attenuano normalmente (escludendo quelli di misura) in gamma bassa ed in gamma alta. Ovviamente non dobbiamo dimenticare le armoniche, ma nemmeno dobbiamo dargli un'importanza eccessiva.

 

PASSIAMO AL DISCO (L'ASCOLTO)

L'album ripercorre i due secoli che intercorrono tra la seconda metà del 1500 e la prima metà del 1700. Se scorriamo gli autori: Bruhns, Anonimo olandese (manoscritto di Daphne), Sweelink, Weckmann, Lübeck, Tunder, Scheidemann, Hasse, Buxtehude notiamo come essi siano collocati tutti nel Nord Europa. L'album si intitola infatti “I Colori Del Nord” perchè intende, ed in questo riesce perfettamente, ripercorrere la storia della storia organistica barocca del Nord Europa: la sua flessibilità melodica, la sua tradizione, la sua capacità di integrare stili compositivi assai differenti capaci di attingere anche dal barocco italiano. In una parola ripercorre la magia musicale proposta dallo Stile Fantastico.

Tuttavia passiamo veramente all'ascolto, che non è fatto di saperi, bensì di impatti.

“I Colori Del Nord” rapiscono l'ascoltatore, che troppo presto si ritrova alla fine delle incisioni inconscio del tempo trascorso. Totalmente catturato da una musica che ancora oggi trasmette emozioni che si legano strettamente alla nostra cultura, si giunge ad uno stadio di immersione tale da perdersi nelle note e nelle suggestioni di un mondo che unisce luci e ombre, sussurri e dinamica d'impatto.

Quando un disco riesce in ciò significa che è stato compiuto tutto in modo magistrale: la scelta dei brani, l'esecuzione-interpretazione dell'artista, la registrazione-interpretazione del fonico.

Sul mio impianto suonava decisamente trasparente, con una correttezza timbrica assai elevata ed una immersività data da un realismo ambientale notevole.

Insomma Christian ci ha regalato proprio uno dei migliori album a mio avviso presenti sul panorama mondiale.

 

DUE PAROLE SULLA COPERTINA

Anche la copertina richiama “I Colori Del Nord”: non solo campeggia l'Aurora Boreale, tipicamente legata al Nord; ma l'atmosfera è decisamente Fantastica e si lega perfettamente allo stile ed anche a quel mondo spesso misterioso delle leggende nordiche.

Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli