Vanadium
Metal rock
I Vanadium hanno sempre avuto una storia molto travagliata fin dagli esordi. Pino Scotto quando decise di trasferirsi da Napoli a Milano per fare musica non era più un ragazzino e ne aveva viste di cotte e di crude nell’ambiente musicale dell’epoca. Lui e un piccolo gruppo di musicisti decisero di fare delle prove a tempo perso mentre svolgevano altri lavori per mantenersi. La prima band di Pino Scotto furono i Pulsar, band dedita ad un blues rock mentre pian piano cresceva in lui la volontà di suonare uno stile più pesante. Trovato il chitarrista Stefano Tessarin le cose si fecero serie e dopo mille problemi legati al fatto di trovare una line-up stabile, ecco che nel 1982 i Vanadium debuttarono con l’album Metal Rock, dopo l’EP We Want Live Rock'n'Roll del 1981.
La Durium produsse l’esordio per questa giovane band che traeva influenze dai Deep Purple e dal movimento hard rock anni 70 per aggiungerci qualcosa della NWOBHM che allora stava esplodendo. Tessarin a causa del servizio militare non è presente sul disco. Al suo posto l’ottimo Claudio Asquini. L’apertura è affidata a We Want Live with Rock ‘n’ Roll, ovvero energia pura. Le influenze della band di Ian Gillan sono più che evidenti, tra i duetti di chitarra e gli stacchi delle tastiere. I ritmi non sono velocissimi ma arrembanti e la voce di Pino dona quel tocco acido e ruvido al tutto. Si prosegue con I Never Lost Control che sfoggia un riffing più incisivo anche se la produzione ha volumi troppo bassi per la chitarra e ovatta un po’ il tutto. Buono anche il ritornello e le influenze dagli anni 70 si fanno evidentissime in molti stacchi di chitarra. Assolutamente pregevole il lavoro di Asquini in fase solista: sempre fantasioso, dinamico e incisivo nel duettare con il grande Ruggero Zanolini alle tastiere. Heavy Metal presto diventò un inno tra i metallari del’epoca per il suo ritornello da urlare e il suo tocco leggermente epico a seguire un andamento più lento con punte di melodia per quanto riguarda l’arpeggio nel riff principale.
Make Me Feel Better si carica delle influenze d’oltremanica per sfociare in tempi veloci con riffs epici e grezzi allo stesso tempo. Chiare ispirazioni provengono dai Motorhead, dai Saxon e dagli Iron Maiden. Il ritornello è molto catchy e la parte solista di Asquini qui raggiunge uno degli apici del disco. Looking for Love è una solida cavalcata di puro heavy metal che trae la sua pesantezza dalla varietà dei riffs senza dimenticare la grinta di Pino dietro al microfono. Presto si arriva anche all’arrembante, decisa On Fire che mostra un gran lavoro al basso da parte Mimmo Prantera, seguita dall’altrettanto tosta Running on the Road. A terminare questo lavoro troviamo una ballad che si distacca dallo stile finora proposto dal gruppo: Queen of the Night. Il tocco dark della composizione dona un fascino ancora maggiore agli arpeggi e alla ripartenze metal. Il tempo rimane perlopiù lento con il solito tocco introverso e riflessivo e mette fine alla prima, breve, testimonianza sotto forma di album dei mitici Vanadium. Con il successivo A Race with the Devil la band avrebbe già toccato il suo apice compositivo ma anche questo debutto, seppur mostrando una band ancora un pelino acerba, vale la pena di essere ascoltato.
Vanadium
Metal rock
Genere: Heavy metal
Brani:
- 1) We Want Live Rock 'n' Roll (04:15)
- 2) I Never Lost Control (02:48)
- 3) Heavy Metal (04:45)
- 4) Make Me Feel Better (03:13)
- 5) Looking for Love (02:40)
- 6) On Fire (03:44)
- 7) Running on the Road (03:20)
- 8) Queen of the Night (04:16)
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Pino Scotto: voceClaudio Asquini: chitarra
Ruggero Zanolini: tastiere
Mimmo Prantera: basso
Lio Mascheroni: batteria