Broken Melody

Mirroring Identities

Recensione
Pubblicato il 15/02/2012
Voto: 7/10

Formatisi nel 2006 ad Alghero (Sassari), i Broken Melody dapprima si fanno notare con l’EP If You Want to Fly e successivamente con il primo album, Face the World, entrambi pubblicati nel 2007. Il loro stile unisce le influenze power metal (a tratti anche statunitensi) con alcune linee vocali più dure ed aperture che potrebbero ricordare leggermente il metalcore meno pesante. Presto arriva anche la pubblicazione del loro secondo lavoro, questo Mirroring Identities (2010) per l’inglese Copro Records.

Un booklet ed una copertina molto ben curati fanno da contorno ad un prodotto competitivo e prodotto in maniera convincente. Le canzoni sono di media/lunga durata con grande dispendio di energia da parte della band. Le strutture sono varie e si susseguono con scioltezza, come ben testimoniato dalla canzone posta in apertura, The Beast Within. La base rimane su tempi medi mentre gli intrecci chitarristici ed i cambi di struttura si susseguono in maniera ottimale. La voce di Francesco, come anticipato prima, alterna momenti maggiormente melodici con sporadici momenti in cui il suo timbro si fa più violenta a seconda del cambio del mood della canzone. A testimonianza di ciò citerei la successiva The Lover of Innocence ove il groove viene sapientemente alternato ad apertura più melodiche da parte delle chitarre. Per un approccio più veloce e tagliente bisogna attendere le sezioni di doppia cassa della successiva I Live Again anche se la band in linea generale non esagera mai e predilige un approccio meno impulsivo al fine di spalmare in modo migliore le trame chitarristiche.

Gli arpeggi di A Question to Your Heart introducono una balla coinvolgente, forse vero punto di forza del disco. Il coinvolgimento da parte dei musicisti è notevole. Breaking the Chains mostra un approccio più moderno, grintoso prima di un ritorno al sinfonico con le melodie di Dreaming of a New World, canzone che miscela in modo giusto tristezza e pathos per generare una seconda ballata di tutto rispetto. La grinta ritorna con Return Denied, da alternare alle nuove melodie introverse di Dark & Light. Avvicinandoci alla fine dell’ascolto, possiamo ancora citare il groove ritrovato di The Life of a Night e la maggiormente accessibile Until the End per chiudere un disco di valore per una band che ci sa fare.

Questo lavoro è raccomandato ad un ascoltatore che ammira un approccio melodico all’heavy metal, approccio che talvolta può sconfinare in una sorta di rock melodico con chiari richiamo all’AOR anni 80 oppure alle nuove correnti che provengono da oltreoceano.

Broken Melody - Mirroring Identities

Broken Melody

Mirroring Identities

Cd, 2010, Copro Records
Genere: Heavy metal

Brani:

  • 1) The Beast Within
  • 2) The Lover of Innocence
  • 3) I Live Again
  • 4) A Question to Your Heart
  • 5) Breaking the Chains
  • 6) Dreaming of a New World
  • 7) Return Denied
  • 8) Dark & Light
  • 9) The Life of a Night

Informazioni tratte dal disco

Gabriele Viviani - Basso 
Francesco Usai - Batteria
Roberto Ortu - Chitarra
Francesco Palmieri - Voce
Emanuele Ninu - Chitarra

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