Marco Forieri "Furio"
Furiology
Brani:
- 1) Furio Xe Qua
- 2) Molesto
- 3) Gay Pride
- 4) Orietta Berti
- 5) Carico
- 6) Cosa Fa L’Amore
- 7) Stasera Me Fasso Mal
- 8) No Xe Cusì Inposibile
- 9) Ciao Papà
- 10) Fradei
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Marco Forieri "Furio"
Furiology
Genere: Pop , Funk , Reggae
Note
LA COSTRUZIONE DELL'ALBUM
Concettualmente riesco a scrivere solo di cose che vivo o provo in prima persona dunque questi brani sono quasi tutti autobiografici.
Ho cominciato a scrivere molto semplicemente con una linea melodica, in struttura strofa e ritornello. Mi accompagnavo con una linea di basso e la mia sola voce. Facevo esaminare il pezzo per primo all'arrangiatore Frank Martino (Ska-J/ Mof) che approvava e costruiva una base su cui cantare. A questo punto entrava in scena il produttore artistico Gianluca Ballarin (Marco Mengoni/Giorgia/Elisa/Michielin). Poi sono intervenuti Filippo Vignato (Ska-j/Mof/Omit) per l'arrangiamento della sezione fiati e Danielle Vianello (Ska-J) per le linee di basso. Abbiamo registrato a Venezia da Cristiano Verardo (Pitura Freska) al Waterland nel gennaio 2016. I mix sono di Gianluca Ballarin nello Studio B mentre la masterizzazione è di Pietro Caramelli al Nautilus.
Hanno suonato e cantato: tastiere e programming Gianluca Ballarin, chitarre Frank Martino, trombone Filippo Vignato, tromba Marcello Faggionato, sax Edoardo Brunello. I cori sono di Ingrid D'Este. Sax tenore e voce Marco Furio Forieri.
1. FURIO XE QUA
È l'introduzione dell’album. Sono un Maestro di Cerimonia da molti anni e mi sono voluto annunciare come se questo disco fosse un live. Un brano jungle dove faccio un sunto di molte rime da me utilizzate in questi anni. Racconto di Venezia dalla politica al Mose, dal turismo a Porto
Marghera. Il ritornello “eccolo qua! Furio xe qua!” ormai mi viene cantato dagli avventori in qualsiasi baretto un cui abbia ad entrare a Venezia.
2. MOLESTO
Abito in un quartiere ancora abitato da veneziani (sempre meno anche qua) ed in mezzo a loro ci sono dei personaggi particolari. Su Santa Marta ho già scritto una fortunata canzone in prima persona. Ora ho provato a immedesimarmi in queste figure da periferia. Per ogni strofa io vedo
una faccia che me l'ha ispirata. Il genere è indefinibile, potrebbe ricordare il funk anni 90 (Jamiroquai?) e abbisognava di un rap ed ho pensato prima a qualche rapper italiano ma hanno gentilmente declinato. Poi ho capito che stavo perdendo tempo perché il genio era già qua.
Purtroppo Gustavo (al secolo Fabio Valdo) è nel mondo dei più. Ho chiesto alla famiglia ed ai suoi storici complici Lore “Paina” e Dj Ago se potevo adoperare qualcosa del suo repertorio. Mi hanno dato il loro consenso ed venuta fuori questa bomba! Ne ho onorato la memoria nella miglior maniera possibile.
3. GAY PRIDE
Sono state le uscite di certi politici in Veneto ad ispirarmi. Quando la prima mossa politica del nuovo Sindaco di Venezia è stata quella di ritirare i libri per bambini, bollati come gender, dalle librerie comunali, ho scritto questo reggae su una melodia di Daniele Vianello.
4. ORIETTA BERTI
Un gioco di parole tra il senso dell'orientamento e il sesso dell'Orietta Berti. Sarà che sono dislessico o perché è in uso a Venezia questa sorta di gramelot dove le parole perdono il loro suono originale per assumerne un altro. Anche questo autobiografico per raccontare che a dispetto delle continue provocazioni di questa società, resto una persona normale che non ha perso il “sesso dell'Orietta Berti”. Una dichiarazione di onestà anche intellettuale verso chi mi ascolta.
5. CARICO
L'ho scritta una mattina di getto. Il muratore stava battendo ostinatamente nell'appartamento a fianco mentre riflettevo su un libro di Roberto Calasso e mi è uscito questo “unisco l'io col mio sé, ho quattro occhi per me, se non capisco poi non obbedisco”. Poi mi è stato facile scrivere tutto il resto. Mi hanno fatto notare che ci sono dei riferimenti a Oshawa e la cultura orientale (l'uomo felice è colui che ha una vita sana e si interessa a tutto, che non ha preoccupazioni per il denaro, che sa evitare istintivamente le disgrazie, che comprende che l'universo è ordinato in tutti i suoi livelli, che non ha il desiderio di brillare al primo posto, ciò che causa la caduta all'ultimo ma che cerca l'ultimo al fine di essere posto per sempre al primo; la maggior parte degli uomini illustri si sono fatti da soli, dunque l'educazione scolastica va evitata perché crea solo degli schiavi e la mentalità degli schiavi è incompatibile con la felicità).
6. COSA FA L'AMORE
Una lover in stile reggae. Le sonorità sono tipiche, melodia ma anche riff raggamuffin. Amore come alchimia e l'alchimia richiama la magia.
7. STASERA ME FASSO MAL
Daniele Vianello mi ha portato da ascoltare questa melodia e c'ho sentito le parole dentro il suono della chitarra. L'abbiamo tradotta in un classico Dance anni 80 ed ho aggiunto di mio la parte rap alla Pino D'Angiò per amalgamare tutta questa dolcezza. Cosa succede se una ragazzina ci prova con me? Finisce che “Stasera mi faccio male”. Conoscendo la mia vena autobiografica alla mia compagna non è piaciuta.
8. NO XE CUSI' INPOSIBILE
Come la vedo io sul rispetto del Pianeta. Senza estremismi ma con la consapevolezza che si può fare qualcosa per lasciare ai nostri figli un mondo migliore.
9. CIAO PAPA'
Ho lavorato su queste linee melodiche e armoniche di Filippo Vignato. Sentite le atmosfere oniriche ho immaginato un incontro con mio padre ormai defunto. Il risultato è molto bello e toccante anche se mio padre nei momenti meno opportuni amava sempre scherzare.
10. FRADEI
Dedicata alla mia generazione. Un riferimento al gruppo più importante di cui ho fatto parte, i Pitura Freska. Abbiamo raccontato la storia negli anni novanta pensando di scrivere cose molto semplici ma si sono dimostrate negli anni inossidabili visto che le cantano anche i ragazzi che non ci hanno mai visto dal vivo. Erano storie più importanti di quanto non pensassimo. Alla fine c'è un rimpianto: dove sono andati i miei fratelli?