Kina

Irreale realtà

Recensione
Pubblicato il 16/10/2018

Irreale Realtà dei Kina è uscito nel gennaio 1985. Stiamo parlando degli albori della scena hard core italiana. Un solo gruppo aveva avuto il coraggio di fare un LP prima di loro, i Wretched. Con questo disco ha inizio non solo l’avventura discografica dei Kina ma soprattutto Blu Bus, il marchio con l’autobus disegnato in modo infantile, che farà uscire nei 13 anni successivi decine di dischi di decine di gruppi italiani e tutti i dischi successivi dei Kina. Irreale Realtà è un disco super arrabbiato. C’è dolore, rabbia ma anche la voglia di uscirne fuori. L’hanno registrato appena tornati dal loro primo tour in Germania e c’è dentro la carica di chi ha intravisto un altro mondo e ci si vuole buttare a capofitto. I pezzi vanno suonati velocissimi, gli amplificatori devono avere ogni potenziometro a 10, le voci vanno urlate come se fosse veramente possibile non farsi soverchiare dal rumore assordante di chitarra, basso e batteria. I concerti si finiscono per esaurimento fisico, dopo 20 pezzi suonati così si può solo cadere per terra coperti di sudore. Non c’è tecnica, è tutta interpretazione, non c’è pieno e vuoto è tutto a mille. È la foto di un momento. I Kina cambieranno, sapranno scrivere pezzi meno furiosi e sapranno diventare riflessivi e ogni tanto un po’ malinconici. Ma nel 1984 non c’era spazio per la tristezza e la riflessione, è tutto furia e urgenza. È stato bello vivere quei momenti.

Kina - Irreale realtà

Kina

Irreale realtà

Lp, 1985, Blu Bus
Genere: Punk

Brani:

  • 1) Nessuno schema
  • 2) Farse
  • 3) A chi tocca
  • 4) Robot
  • 5) Non smetterò mai
  • 6) Senza pensare
  • 7) Vietato
  • 8) Correre cercare piangere
  • 9) Riprendiamoci la vita
  • 10) Messaggi
  • 11) Nessun fiore
  • 12) Il mio dolore
  • 13) Bagliore accecante
  • 14) Solo pensieri
  • 15) Vivere odio

Informazioni tratte dal disco

REALTÁ IRREALE ... IRREALE REALTÁ Vagare...Nuvole di vuoto e di incomprensione, mari di confusione, raffiche di idiozie e schematismi. La vita di plastica così facile da scegliere in un attimo di solitudine. Vivere sè stessi giorno per giorno, ora per ora, attimo per attimo. Ricordi, progetti, presente, tutto dentro che si mescola alla rifusa, senza ordine di consequenzialità. Altre barriere da abbattere, ancora porte da aprire, sensi da sviluppare, capacità da acquisire. Ancora momenti da vivere e da desiderare. Ancora scariche di energia, ancora forze da sparare su visi increduli, ancora rabbia da urlare, menti da sconvolgere, cervelli da scombinare. Ancora note da suonare, armonie da creare e distruggere, ancora disperazione e vuoto. Una vita in tutte le sue sfaccettature e la sua pienezza, i momenti, gli odori, le luci, sensazioni sulla pelle, vibrazioni, pulsazioni, non la morte civile del cemento dell?industria decadente o agonizzante. Acciaio che brucia e consuma vite, vite vere e non robots, carne non acciaio, sangue non petrolio, menti non transistors. Anche se è una parola vecchia è la rivoluzione che noi vogliamo. La rivoluzione dei vivi contro gli zombies, l?aggressione dei muscoli e del sudore contro l?acciaio e l?acqua pesante, le menti fisiologiche che assalgono e distruggono circuiti cerebrali atrofizzati che sanno nutrirsi solo di Dallas e Disco Dance, la ribellione della vitalità contro la perversione dei progetti di morte, l?assalto dell?anarchia contro il granito della LORO politica. I brani ?Senza pensare?, ?Vietato?, ?Bagliore accecante?, ?Il mio dolore? sono stati registrati dal vivo a Berlino il 27.07.84 al K.O.B. Tutti gli altri sono stati registrati al ?Synergy Studio? di Beppe Crovella a Chivasso nel mesi ottobre-novembre 1984

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