Baustelle
I mistici dell'Occidente
Il 26 Marzo, a due anni dal precedente Amen, è uscito il nuovo album dei Baustelle. Questo gruppo, costituito da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, nel corso degli anni ha saputo accrescere costantemente in popolarità, mentre dal punto di vista artistico non si può dire altrettanto, colpa anche dell'ottimo esordio. Diciamo però che ha saputo mantenersi su buoni livelli e fino ad ora non possiamo dire che abbia sbagliato qualche disco.
La presentazione del lavoro sarà accompagnata con 3 concerti: il 10 aprile a Firenze (Saschall), il 17 aprile a Roma (Atlantico) e il 19 aprile a Milano (Alcatraz).
Inoltre ci sarà una presentazione nelle Fnac Italiane: 26 marzo, h 18 - Fnac Milano, 27 marzo, h 12 - Fnac Torino, 27 marzo, h 18 - Fnac Genova, 28 marzo, h 19 - Fnac Roma (Galleria Commerciale Porta di Roma - via Alberto Lionello, 201), 29 marzo, h 17 - Fnac Napoli, 30 marzo, h 18 - Fnac Verona
Per la realizzazine de "I Mistici dell'Occidente" è stato scomodato il produttore Pat McCarthy (già collaboratore di REM, U2, Madonna, ecc.). Vediamo se è stato d'aiuto per risolvere quello che è forse il peggior difetto del disco precedente, quello dell'eccesso di perfezione, della sovrapproduzione dove ogni suono è troppo perfetto e per questo motivo rischia di emozionare di meno.
Partiamo con "L'Indaco", un brano d'atmosfera, dall'inizio soffuso, lento e musicalmente ispirato. Più frizzante "San Francesco" con un testo immaginifico "Sono in fiore, sono vergine, rosa spina disponibile, sono a terra, non sarei santo se violassi te. Soffio dentro i maestrali, San Francesco fra i maiali". "I mistici dell'occidente" è un De Andrè western, almeno fino al ritornello, quando rientrano di prepotenza le melodie Baustelle sempre con musiche da duello tra cowboy.
"Le rane" è un classico brano alla Baustelle, molto orecchiabile fin dal primo ascolto, con i classici temi che partono dai ricordi per fare paragoni nel presente: "Che fine hai fatto, ti sei sistemato che prezzo hai pagato che effetto ti fa, vivi ancora in provincia, ci pensi ogni tanto alle Rane. L'ultima volta ti ho visto cambiato, bevevi un amaro al bancone del bar, perché il tempo ci sfugge ma il segno del tempo rimane".
"Gli spietati" è il singolo che ha anticipato il disco e da cui è stato fatto anche un video (regia di Daniele Persica). Girato in bianco e nero e colore, è parzialmente ispirato ad Andy Warhol (dove ai barattoli Campbell's sono sostituiti barattoli Baustelle) e con qualche effetto tipico del periodo psichedelico.
"Follonica" rallenta un po' il ritmo, ancora ricordi un po' d'amore e un po' di malinconia: "Andiamo a farci un bagno e poi scindiamo l'atomo se vuoi, sei molto bella amore, sei molto triste amore".
"La canzone della rivoluzione" ha un buon tiro, "Groupies" è di nuovo dolcemente malinconica, con gli arrangiamenti western che caratterizzano gran parte del lavoro. Finalmente con "La bambolina" risentiamo la voce di Rachele, una ballata virata spaghetti western. "Il sottoscritto", accompagnata dal pianoforte è decisamente poco ispirata per il testo, che segue un cliché ormai cantato troppe volte ("Vorrei darti tutto, amarti meglio, vorrei poter vivere altre vite insieme a te, potrai mai scusarmi").
"L'estate enigmistica" riprende ritmo e un pizzico di originalità in più, per quanto sia possibile nello spazio del pop più classico. Il ritornello "Ho risolto un anagramma, anzi per meglio dire è stato lui decifrandosi da se e mi vien da piangere. Bambina voglio bere un'aranciata perché tanto amara è la realtà ed io non ho più l'età per riuscire ad illudermi".
"L'ultima notte felice del mondo", ha nuovamente un inizio che mi ha ricordato De Andrè, pochi secondi per entrare in un lento brano con un testo molto filmico: "Mentre la pioggia batteva sui vetri, l'attrice guardava passare i tassì sull'asfalto e sul piombo scrivevo parole d'amore. Tu mi parlavi con frasi dei salmi, io ero sbandata, ma questo non conta, così ti stringevo al mio cuore come fosse l'ultima notte felice del mondo, l'ultima notte importante, per dimenticare di essere soli, di essere soli da sempre. Mentre la mafia giurava vendetta l'attrice di un tempo era già via da qui.".
Uhm... Ma com'è in definiva questo nuovo lavoro? ...ve lo dico un'altra volta! Scherzi a parte, vorrei lasciare passare un po' di tempo per valutare l'impatto die brani con il passare degli ascolti. Riaggiornerò prossimamente la recensione... a presto!
Baustelle
I mistici dell'Occidente
Genere: Pop
Brani:
- 1) L’indaco
- 2) San Francesco
- 3) I mistici dell’Occidente
- 4) Le rane
- 5) Gli spietati
- 6) Follonica
- 7) La canzone della Rivoluzione
- 8) Groupies
- 9) La bambolina
- 10) Il sottoscritto
- 11) L’estate enigmistica
- 12) L’ultima notte felice del mondo