I Mind Snare possono essere considerati una delle realtà migliori del brutal death metal in Italia, al fianco di bands quali Undertakers e i Natron. Purtroppo, essendo in un Paese in cui il successo ormai si raggiunge solo se suoni gothic-pop o metalcore, i grandi del death made in Italy non sono mai riusciti ad emergere come avrebbero meritato. Si sa ormai, è la solita storia: si rimane nell’underground per una vita e i tanti sforzi vengono a malapena coronati con qualche disco auto prodotto e qualche data.
Tutto ciò è toccato anche a questa valorosa e sincera band. Formatasi nel lontano 1989 sotto il nome di Satan Slaughter e, dall’inizio degli anni Novanta col moniker Chemiotheraphy, la band ebbe una predilezione per il progressive death metal che allora andava per la maggiore con gruppi come Atheist e Pestilence. In questi anni la band si muoveva nell’underground torinese con la realizzazione di alcuni demo tapes ormai introvabili. Già da qui si poteva notare il loro affiatamento, la loro sincerità e la volontà di vedersi realizzare qualcosa di concreto.
Diversi anni passarono prima che le acque si smuovessero. Nel 1996 con l’entrata di Gigi Casini alla voce a fianco del fondatore Chris Benso alla chitarra, la band realizzò il loro primo demo in puro death metal style. Nel 1999 il loro sogno si realizzò e finalmente riuscirono ad auto prodursi il loro primo mini CD. Il loro stile oramai era ben consolidato e tutto l’underground italiano li conosceva. I loro sforzi, come quelli di molte altre band di quel periodo, finalmente diedero i loro maligni frutti.
Col seguente Hateful Attitude la band finalmente troverà un’etichetta interessata (con sede in Malesia), riuscendo ad andare a suonare anche all’Obscene Festival in Repubblica Ceca. Tutto il mio rispetto nei loro confronti.
Un anno dopo aver pubblicato il loro primo album di debutto, fu ora di rilasciare un mini LP ,“Broken Promises”, con due pezzi, di cui un inedito. La tiratura fu limitata a 500 copie. Poco dopo arrivò un’offerta di contratto con la “Forever Underground, un’etichetta statunitense e la band prontamente accettò. Era un bel salto di qualità in termini di distribuzione e una buona occasione per farsi conoscere meglio anche all’estero. Proprio con questa etichetta, la band nel 2003 pubblicò il secondo album, “The Noble Ancestry” che ricevette responsi positivi sulle fanzine e sui siti.
Tuttavia, i problemi non finirono e ci fu l’abbandono dello storico batterista Marco Boffa. Le ricerche per un sostituto furono continue e dopo qualche prova, finalmente arrivò Sergio Pavinato che in passato suonò anche con band quali Woptime (harcore) e Chrisalis (death metal), entrambi band di Torino. Il suo stile e bravura portarono nuova linfa ad un sound che si stava man mano evolvendo verso lidi sempre più tecnici, senza dimenticare le influenze più estreme come il grind.
Poco tempo dopo l’entrata di Sergio, la band si imbarcò per un mini tour tra Repubblica Ceca e Slovacchia, con diverse date anche in Italia. Il 2004 fu anche l’anno di inizio delle recording sessions del terzo album “From Blood To Dust”, che invase il mercato l’anno successivo. I tour si susseguirono quasi senza sosta e la band sembrava veramente affiatata. Stava vivendo forse il suo momento migliore.
Il 2006 fu l’anno di realizzazione di un nuovo prodotto, che questa volta, era un mini CD con canzoni inedite e tracce dal vivo. Il suo nome era “Black Crystal Sun” e venne prodotto dall’etichetta tedesca CxxtBxxcher Records. Il dinamismo dei nuovi brani era qualcosa di stupefacente e la band sembrava proprio di star per decollare, ma la dipartita di Sergio nel 2008 complicò nuovamente le cose. Intanto Gigi cominciò a ricoprire solo il ruolo di vocalist perché, abitando in Veneto, era impossibile per lui andare alle prove con gli altri membri, a Torino. Fu presto trovato un sostituto per il basso, Rob, che abitando a Torino, fu molto più disponibile.
La band tuttora rimane senza batterista e non ci sono nuove notizie, sperando che la situazione si risolva presto, e in meglio.