MGZ

Ho visto tempi migliori

Recensione
Pubblicato il 28/04/2010
Voto: 7.5/10

Ho assistito al tour di presentazione di questo album, nella data di Genova a Villa Serra del 12/06/2009, serata in cui hanno suonato anche i Meganoidi e i Ministri.
Chi ha già visto un live del nostro, sa già che difficilmente ci possono essere mezze misure: o lo si ama o lo si odia. Infatti lo spettacolo è sopra le righe, pieno di travestimenti allucinanti, super colorati e kitsch. Ballerine con palloni e quant'altro spesso invadono il palco. Musica che spesso ha il ritmo della dance, può lasciare frastornati dopo un concerto di gruppi rock e punk rock. Che centra ci si potrebbe chiedere... Centra centra... ma torniamo al disco.

MGZ finalmente dopo qualche anno di assenza, sforna un disco a lunga durata, in cui è presente un concentrato di tutto ciò che rappresenta questo personaggio. Musicalmente si spazia tra dance, rock, punk, reggae, melodia, mentre nei testi troviamo riflessioni e deliri, spesso illuminati e illuminanti che rimescolano un'anima punk all'italiana (CCCP in primis) portata in forme più bislacche rispetto agli stereotipi del genere.

L'album inizia con "Il ritorno" un pezzo dinamico e frizzante su base dance, che ben rappresenta il nostro: "Mi chiamo MGZ per gli umani sono l'ultimo profeta, restauro sogni infranti, cuori infranti, perché la vita è vuota. [...] Quando mi concentro vedo facce smarrite, creature senza nome rassegnate, ferite. [...] La guerra è guerra anche in televisione, il conto in banca non è una religione, la libertà è una falsa condizione. Io sono il profeta e voglio avere ragione."

Il testo di "Non basta mai" dal mio punto di vista è un piccolo capolavoro, perché sintetizza la condizione umana odierna di incontentabilità tecnologica e false necessità per sentirsi bene. "Mi son comprato una televisione con lo schermo piatto e magico che inventa le persone, ed un telefono che parla coi marziani, un lettore dvd coi piedini e con le mani. Adesso si.... Ma non basta mai. Adesso si... Ma non basta mai. Mai. E allora io mi sono comprato una macchina spaziale più veloce della luce e una bellissima motocicletta, la guido senza mani, riconosce la mia voce. Adesso si che mi sento meglio, la vita mi sorride e anche tu sei più bella. Adesso si, non ho più pensieri, posso uscire, andare in giro perso tra la folla. Ma non basta mai, non basta mai. Non basta mai eppure non manca niente, il tempo scorre rapido e consuma la mente. Non basta mai, anche perché c'è tutto, ma è come trasparente è un giocattolo rotto. Toccami fammi sentire, qualcosa di tangibile che faccia impazzire. Toccami non mi lasciare, io solo con te vorrei ricominciare. "
"Mamma dice" rivela la passione per il punk con un brano veloce, che esprime inquietudini adolescenziali, sintetizzate nel ritornello con "Mamma non lo vedi quanto è brutto il mondo".
"Via via via" è un dolce sogno, con una musica azzeccata rilassante e positiva. "Ho sempre detto che così non va, ma non sono mai andato a guardare più in là. Ho sempre detto adesso basta, ma poi mi son fermato e mi girava la testa. Ma oggi sento che ho trovato coraggio, è il momento di partire per il viaggio. La notte accende le stelle, l'autostrada mi accompagna con le luci più belle. Mi lascio indietro un po' di emozioni, qualche amico e una stanzetta piena di canzoni. [...] Ma oggi tutto ricomincia da capo, ho ancora tempo per seguire uno scopo". Purtroppo che alla fine di un sogno alle volte ci si risveglia....
"Su e giù" è il brano più orecchiabile e radiofonico (esiste anche il video) con un testo "easy" e disimpegnato ma piacevole.
"L'amor più bello" è un brano onirico, fiabesco e misterioso molto interessante, con un connubio testo / musica particolarmente riuscito. "Buongiorno signore. Buon giorno signorina. Lei crede nell'amore. La sera e la mattina. Ma come son felice. Ma come son contento. Permette questo ballo. Oh mamma mia che bello. "
"Disco paradise" è un brano dance fantastico (e se lo dice una persona cresciuta a pane dark/rock/metal/punk come me, potete crederci!). Da mettere assolutamente quando siete depressi. "Non è una favola, nè un'ilusione, non è un segreto di pronta guarigione. E' una canzone per il cervello, se tu la canti diventi anche più bella. [...] Meraviglioso è il mio futuro come per magia, sono un po' strano ma giulivo, pieno di euforia, il cielo è azzurro e spunta il sole fra le nuvole e finalmente tutto sembra così facile. Mi sento bene, mi sento bene. Ah, ah, ah... Disco Paradise".
"Problemi" ha un classico incedere reggae / ska, ballabile ma troppo poco originale musicalmente.
"Quante volte" è un brano lento e riflessivo, con un riuscito cambiamento musicale sui tre quarti, che poi ritorna nella melodia iniziale. "Quante volte ho detto basta. Poi domani è un giorno nuovo. Quante volte ho camminato avanti e indietro. Me ne andavo senza suono nè un lamento solo con il mio sgomento. Aspettavo quel momento che non ho trovato mai. Proprio mai. Quasi mai."
Con "Chi non salta" si ritorna ad una base dance, con un buon testo: "Chi non salta è un vero moralista, lui la pornografia non l'ha mai vista. Non sputa mai per terra, domenica va a messa, poi quell'espressione, sempre la stessa. Chi non salta fa le vacanze strane, si compra le barchette e le puttane, va in discoteca con la modella, se infrange qualche legge, lui la cancella. [...] Io sono quello che non salta mai, ma stai sicuro che non sono come quelli lì, che non hanno un'opinione, in attesa di un padrone. Io non salto perché ho bisogno di riposare e non so cosa devo fare ma non d'accordo e a volte ricordo che non stavo così male e riuscivo anche a pensare".
Chiude il disco "Il ritorno (madaski club remix)", a dire il vero abbastanza inutile nel quadro complessivo, anche considerando il già buon numero di brani presenti e quindi la non necessità di inserire un riempitivo come questo.
Rimane un ultimo brano "nascosto" in cui troviamo le ultime riflessioni del nostro: "I miei amici non sono felici perché hanno troppe cose a cui pensare. Sono sempre così stanchi, tengono famiglia, poi c'è il lavoro che li fa dannare. Son diventati grandi, lo so e questo è anche normale, ma forse non bisogna esagerare, altrimenti il tempo fugge, chissà dove se ne va... I miei amici non sono felici perché il mondo corre e va troppo in fretta, sono sempre nervosi, così è la vita ogni giorno c'è qualcuno che li aspetta. Son diventati grandi, lo so e questo è anche normale, ma forse non bisogna esagerare. Lo so io che cosa devo fare. Voglio giocare, con le biglie e le macchinine e con un trenino. Voglio giocare, senza perdere neanche un minuto. Senza pensare. Voglio giocare, con un pallone con i soldatini e anche a biliardino. Voglio giocare. Se mi fermo già lo so, viene il ba bau con la testa in giù".

Il merito principale di MGZ è di scrivere musica allegra e divertente, ma intelligente. Nel panorama italiano è una faccenda davvero rara, ed è un peccato che musica come questa rimanga a conoscenza di pochi.

Su e Giù (2009)
MGZ - Ho visto tempi migliori

MGZ

Ho visto tempi migliori

Cd, 2009, Green Fog Records
Genere: Pop , Dance , Dance

Brani:

  • 2) Parabola uno
  • 3) Non basta mai
  • 4) Mamma dice
  • 5) Via via via
  • 6) Su e giù (fever mix)
  • 7) L'amor più bello
  • 8) Parabola due
  • 9) Disco paradise (original mix)
  • 10) Brivido (tsunami mix)
  • 11) Problemi
  • 12) Quante volte
  • 13) Chi non salta
  • 14) Parabola tre
  • 15) Il ritorno (madaski club remix)

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