Ibridoma

Page 26

Recensione
Pubblicato il 27/02/2010
Voto: 7.5/10

I marchigiani Ibridoma sono fautori di un heavy metal dalle tinte classiche che non disdegna, tuttavia, varie influenze dall’hard-rock senza sorvolare sulle numerose cadute in una sorta di dark metal. Giunti alla seconda fatica autoprodotta con questo Page 26, i nostri musicisti ci stupiscono per il loro stile così semplice e lineare ma anche fortemente evocativo. I richiami alla scuola anni 80 si fanno sentire, tirando in ballo in particolare una band del calibro dei Merciful Fate, soprattutto per l’aura misteriosa che ammanta i brani. 

Il mood decadente di una bella
Alone in The Wind ci accoglie nei migliore dei modi, suggellata da un assolo di chitarra a donare uno spruzzo maggiore di malinconia rendendo la traccia veramente evocativa. Il singer, Christian, pur avendo una voce melodiosa, conserva sempre quel tocco malinconico che orma sembra essere una caratteristica peculiare del sound degli Ibridoma. La title track prosegue sullo stesso stile che non ammette veloci sferzate degli strumenti, affinché il tutto risulti più oscuro che veloce o potente. La batteria si assesta su semplici mid-tempo, le chitarre donano la giusta base melodica sulla quale poterci costruire una buona linea vocale. Angel from Hell sembra essere più ritmata e potente anche se non si sorpassa mai il tempo medio di batteria ed ancora una volta le chitarre sono in grado di ricreare la giusta melodia decadente che raggiunge il culmine durante il refrain. In questo caso, le influenze heavy si fanno meno pesanti e sovente si rasenta una sorta di melodic hard rock con a seguire la solita apertura solista della chitarra la quale anche stavolta è azzeccata in pieno.  

I primi arpeggi su tonalità pulita della chitarra vengono alla scoperto nella successiva
Dreams of the Past la quale, col passare del tempo, mostra forti iniezioni di dark metal che ammantano la struttura e la rendono cupa, desolante e senza bagliori di luce. La voce si fa più recitata e maggiormente evocativa. Forse la canzone più bella del lotto, sicuramente la più “notturna” ed evocativa. La ballata malinconica Juliet termina degnamente una produzione da non sottovalutare assolutamente. I segni per un futuro roseo ci sono tutti, ora si spera un album completo il più presto possibile affinché questa interessante realtà possa ricevere maggiore attenzione.

 

Ibridoma - Page 26

Ibridoma

Page 26

Mcd, 2008, Autoproduzione
Genere: Heavy metal

Brani:

  • 1) Alone In The Wind
  • 2) Page 26
  • 3) Angels From Hell
  • 4) Dreams On The Past

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