Distruzione

Endogena

Recensione
Pubblicato il 17/07/2008 - Ultimo aggiornamento: 04/08/2008
Voto: 9/10

I Distruzione erano una delle realtà migliori degli anni 90 in Italia. La loro storia è quella di tante altre band che si muovevano nell’underground italiano: realizzazione di un mini CD e, in seguito, del debutto sulla lunga distanza, questo “Endogena”, che vede la luce del sole solamente 6 anni dopo la fondazione della band. La casa discografia non era delle migliori, ma in Italia c’è poco da aspettarsi e ogni singolo passo avanti deve essere considerato come manna dal cielo.

La loro rabbia e frustrazione non avevano mezzi termini allora. Otto tracce furono abbastanza da scuotere l’underground italiano e far capire a qualcuno che loro esistevano ed erano più agguerriti che mai. Il loro stile era ben chiaro e senza troppi compromessi. Si trattava di un feroce death/thrash di chiara matrice americana che strizzava l’occhio anche a sonorità decisamente più europee. Quindi, cercate di prendere bands del calibro di Slayer, Kreator e Destruction (probabilmente la loro versione del nome in italiano non è un caso…) e mettele insieme con la devastante potenza vocale del frontman, Devid Roncai.

Quello che ne viene fuori è un album terremotante e distruttivo. Una peculiarità dei Distruzione è l’uso di alcuni inserti sinfonici che si limitano, tuttavia, a essere sporadici introduzioni per alcune canzoni. Le danze si aprono proprio con un esempio di questi inserti: rumori oscuri, suoni di campane e le note cupe, lente di un organo. Presto le chitarre si fanno notare e il growl animalesco del cantante sorge dalle tenebre. Da apprezzare il lavoro disumano del batterista Ettore Le Moli, che massacra con precisione le pelli. L’impatto delle parti veloci è devastante: le chitarre sono costantemente rabbiose e la batteria le segue senza sosta.

Come avete potuto notare, i testi sono in italiano e ciò non fa altro che accrescere la mia ammirazione per una band così legata al suo, al nostro, Paese. In questo caso si può dire che una grande influenza risiede negli ascolti dei gruppi punk italiani, ma i testi qui sono sempre a proposito di pazzia, morte e oscurità, facendo da contorno ad una musica veramente catacombale nella sua violenza.

Man mano che si va avanti, i tempi si fanno sempre più veloci e soffocanti e le influenze thrash metal sono filtrate attraverso pesanti, feroci dosi di death metal. La parola chiave è “impatto”. Il gruppo è affiatato e ben rodato e le canzoni mai banali. La produzione è estremamente buona, pur essendo abbastanza underground. Le chitarre la fanno da padrone e ogni strumento è in grado di sprigionare una potenza disumana senza che il tutto suoni troppo moderno e “leccato”.

Le poche parti lente si trovano solamente all’inizio di “Divina Salvezza”, nella drammatica introduzione di “Ombre Nell’Anima” o durante l’acustica “Diabolus In Musica”; il resto non è altro che velocità, violenza e, soprattutto, gran musica. Gli assoli di chitarra sovente seguono linee melodiche molto oscure e drammatiche, non facendo altro che accrescere i toni macabri di quest’album.

“Agonia” con i suoi sei minuti di pura ferocia e grandi riffs di chitarra si segnala come una delle tracce migliori insieme a “Delirio Interiore” e “Omicidio Rituale” e ci accompagna verso la fine di questo grande, incredibile esempio di potenza italiana nel genere estremo. Sfortunatamente, il gruppo non riuscirà più a ripetersi su tali livelli con gli album successivi; quindi, se volete il classico esempio di “no compromise” death/thrash, procuratevi “Endogena” in qualsiasi modo. Ne vale veramente la pena.

Ultima considerazione: lo so che non si vive di “se” o di “ma”, tuttavia mi sento di dire che il futuro di questa band sarebbe stato ben diverso se l’album in questione fosse stato fatto da un gruppo straniero. È la solita storia e non so se cambierà mai, ahimé.

Distruzione - Endogena

Distruzione

Endogena

Cd, 1996, Autoproduzione
Genere: Death metal , Thrash metal , Thrash metal

Brani:

  • 1) Senza futuro
  • 2) Delirio interiore
  • 3) Ossessioni funebri
  • 4) Divina salvezza
  • 5) Ombre dell'anima
  • 6) Omicidio rituale
  • 7) Diabolus in musica
  • 8) Agonia

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