Technics SU-G30: recensione del nuovo amplificatore tuttofare Grand Class

Pubblicato il 01/08/2016 - Ultimo aggiornamento: 02/08/2016

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

Technics in questo ultimo periodo è molto presente su Estatica, dapprima il lancio ad Aprile 2015, poi l’ascolto da Zanetti Hi-Fi a Febbraio, subito dopo a Marzo la recensione di tutto il sistema Reference C700 e delle cuffie EAH-T700, infine ad Aprile il lancio delle cuffie, assieme al giradischi SL1200GAE e della serie Grand Class G30.

Proprio della Serie G30 mi appresto a descrivervi in questo articolo l’amplificatore e lettore network SU-G30 (in realtà come vedremo è molto di più di ciò che suggerisce il nome); il music server ST-G30 lo descriverò in un prossimo articolo, ma non vi preoccupate al momento in cui vi scrivo l’ho già testato.

RINGRAZIAMENTI E SALUTI

Eh già questa volta si tratta di saluti: non sarà più Alessio Masi il contatto Panasonic Technics che colgo l’opportunità per salutare un’ultima volta su queste pagine (quindi in modo ufficiale), rassicurandolo che Chiara Pitzalis, che ringrazio per aver sopportato il mio ingresso a gamba tesa nella sua vita lavorativa, lo ha ben sostituito.

Ed ovviamente il classico ringraziamento ai lettori, che sempre più si domandano quale sarà il prossimo dispositivo che boccerò… tranquilli non è questo il caso… ma non manca molto ad una promozione con riserva ed una mezza stroncatura.

PACKAGING

Il packaging è essenziale come ben ci piace… un cartone semplicissimo con protetto dentro ciò per cui i soldi dell’acquisto devono essere spesi, insomma si acquista il prodotto non la scatola.

BUNDLE

Essenziale: un telecomando che ne permette il pieno controllo (comprensivo di pile); due cavi di alimentazione (uno europeo (shuko) l’altro svizzero).

DESCRIZIONE

L’SU-G30 viene chiamato dall’azienda con il nome “Network Audio Amplifier”, il nome corto però non rende onore a tutte le funzioni che questo prodotto compie, dato che non è solo amplificatore e lettore network.

Il case di alluminio è composto da un doppio chassis con lo scopo di assorbire le vibrazioni interne e isolare i circuiti da disturbi esterni. Il peso del prodotto è di circa 11.5Kg, il case però ne rappresenta almeno 6-7Kg dato che oltre ad usare uno spessore maggiore vengono usati anche dei pezzi di materiale gommoso per aumentarne la massa.

Sul frontale abbiamo il pulsante per l’accensione affiancato dall’indicatore led, un’uscita cuffie tramite jack 6.3”( è di tipo sbilanciato), il ricevitore per il controllo remoto, un ingresso USB Type A, il controllo del volume, con una pesante manopola in alluminio, un monitor per leggere comodamente il menù e le informazioni necessarie, un piccolo selettore rotatorio per la selezione degli ingressi.

Questi ci indicano la vastità delle funzioni: ingresso di rete, internet radio, coassiale 1 e 2, ottico, USB, bluetooth, PC, ingresso di linea e PHONO.

Essenzialmente questo prodotto può svolgere un gran numero di funzioni senza l’ausilio di ulteriori prodotti, per molti questo potrebbe rappresentare anche l’elettronica ideale che in un unico componente permette di fare tutto ciò che serve.

Spostandoci sul retro di questo prodotto notiamo la presa IEC per l’alimentazione, due antenne wireless che permettono di ottenere un segnale stabile e veloce; quattro morsetti per i diffusori (impedenze comprese tra i 4 e i 16 Ohm, la connessione USB Type B per connettere l’SU-G30 al PC (oppure all’ST-G30 che come vedremo a breve promette di sostituire il computer in un sistema Hi-Fi); un ingresso LAN; due connessioni coassiali; una connessione ottica; e quattro RCA di cui una coppia dedicata all’ingresso di linea, l’altra dedicata all’ingresso PHONO.

Spostandoci al suo interno notiamo le tecnologie montate su questo componente.

L’alimentazione è di tipo switching ed è schermata, tuttavia è creata con la tecnologia Silent Hybrid al fine di ottenere un’alimentazione silenziosa e precisa. Inoltre si può notare il circuito di batteria virtuale posto all’esterno della schermatura, ma tuttavia fondamentale per ottenere un suono il più possibile pulito.

L’amplificatore monta i nuovi GaN-FET appositamente studiati da Technics per i suoi amplificatori digitali; il fatto positivo e che mi preme sottolineare è che fino ad oggi questi FET erano presenti solo sull’amplificatore SU-R1 da 13000€ finalmente questa tecnologia fa capolino in una fascia di prezzo abbordabile e competitiva dato che il SU-G30 costa solo 3000€ (no non sono pochi, ma se teniamo presente che il SU-G30 fa tutto da solo è un prezzo assai competitivo.). L’amplificatore sebbene riproponga sotto molti punti di vista un amplificatore di classe D non amplifica il segnale analogico, bensì quello digitale, necessita pertanto di componenti molto più veloci e reattive dei normali FET.

Per questo motivo alla sezione degli ingressi sono state dedicate attenzioni e tecnologie fondamentali per la buona riuscita di questi amplificatori.

In primis il segnale analogico viene digitalizzato tramite un ADC Texas Instrument PCM1804 sia esso quello derivante dall’ingresso di linea (fornito di attenuatore nel caso l’input fosse eccessivamente potente); sia esso derivante dall’ingresso PHONO dedicato alle testine MM (che risulta opportunamente schermato).

Gli ingressi digitali sono opportunamente filtrati come previsto dalla tecnologia “Digital Noise Isolation” e dal “Filtro Digitale Ultra Low Distortion”.

Essendo l’amplificatore di tipo digitale è necessario curare anche il clock, che dà la pulsazione di funzionamento a tutto l’apparato; questo è alimentato a batteria così da isolarlo da tuttto.

Il digitale impone di porre attenzione al jitter, così Technics ha integrato JENO (Jitter Elimination and Noise-shaping Optimization) nel SU_G30; questo inserendo generatore di clock, Sample Rate Converter e PWM Modulator nella stessa circuiteria ricrea digitalmente la perfetta onda sinusoidale.

Ulteriori tecnologie sono “LAPC” e “High Res Remastering”. “LAPC” è l’acronimo di Load Adaptive Phase Calibration, permette di calibrare l’amplificatore in base al diffusore per ottenere una risposta il più lineare possibile, funziona con qualsiasi diffusore, la calibrazione dura quattro minuti (massimo non sono stato lì a contare i minuti, ma è me sembrato durasse meno) e non richiede di essere rifatta, ma può essere disattivata o riattivata a piacimento dell’ascoltatore.

“High Res Remastering” è invece quella tecnologia, proprietaria di Technics, che gli permette di fare l’upsampling di qualsiasi segnale digitale fino a 192kHz/32bit al fine di avere una riproduzione più naturale.

SUONO

Ho avuto l’occasione di ascoltare il SU-G30 con ben due coppie di diffusori: gli Audio Nirvana in un cabinet modificato per rendere il suono migliore, e le Klipsch RP-280F.

Con le Klipsch devo dire che non sono stato attento se non in modo focalizzato per cercare differenze tra l’attivazione o meno del LAPC. L’attivazione del LAPC si è fatta sentire con una maggiore naturalezza del suono degli strumenti ed una maggiore pulizia del suono, ma devo ammettere che l’estensione verticale non mi ha stupito con questi diffusori dato che non mi sembrava sviluppatissima, ma devo ammettere che non era il mio obiettivo comprendere il SU-G30 con dei diffusori che avevo in casa per recensione e non per proprietà ed abitudine al loro suono; tra qualche mese sarà pronto un paio di diffusori che sarà un vero banco di prova per le amplificazioni.. per ora non le ho ancora finite, ma quando usciranno dal mio laboratorio saranno esigenti ed intransigenti sotto questo punto di vista.

Gli Audio Nirvana invece sono semplici da pilotare (se non incominciamo a tirar in ballo la fase acustica altrimenti veramente ci si addentra in un campo dove questi diffusori mietono vittime), ma con loro non ho avuto una netta sensazione di miglioramento del suono attivando il LAPC, più che altro già di per sé viaggiano su parametri difficili da migliorare, al massimo potrei dire che ho sentito una leggera sensazione di maggiore pulizia, ma qui il rischio di dirlo a posteriori con in testa anche i grafici è notevole, quindi mi terrò su un più oggettivo “mi sembrava che cambiasse qualche sfumatura, ma non ne avevo la certezza matematica perché era qualcosa di assai fugace ed istantaneo, non qualcosa di persistente”.

Prima di addentrarmi in quella che è la descrizione del suono mi preme aggiungere anche una breve prova svolta con un paio di cuffie che avevo in casa. Il suono mi ha subito convinto per musicalità, completezza e precisione, c’era tutto e non si voleva onestamente di più.

Queste caratteristiche aggiungendo anche una certa morbidezza del suono sono state rilevate anche coi diffusori, con gli Audio Nirvana si è evidenziata anche una precisa estensione del suono nello spazio euclideo.

I bassi erano presenti, chiari, secchi, mai esuberanti, ma sempre precisi e presenti.

I medi erano assai naturali come anche gli alti.

Insomma un suono appagante e divertente, anche per me che mal sopporto un suono eccessivamente morbido; infatti erano presenti tutti i dettagli necessari che si proponevano con estrema naturalezza all’ascolto.

VIDEORECENSIONE

 

TEST

Le misure sono un punto fisso nelle mie recensioni, non tanto perché esse dicano tutto, ma perché esse ci mostrano sotto forma visiva ciò che è stato scritto in precedenza quando ho parlato dell’ascolto.

Per effettuare le misure ho usato sia gli Audio Nirvana 15 Ferrite Classic in mio possesso, sia le Klipsch RP-280F che avevo in prova negli stessi giorni in cui avevo in prova il SU-G30, così da poter osservare il comportamento del LAPC con entrambi i diffusori.

In ambedue i casi la risposta in frequenza dei diffusori si è linearizzata inserendo il circuito LAPC, le modifiche non sono particolarmente evidenti si tratta infatti di differenze di massimo 3db. Parimenti la risposta all’impulso subisce alcuni minimi miglioramenti. Anche il THD ottiene miglioramenti, ma questi sono più incisivi con le Klipsch rispetto alle Audio Nirvana, probabilmente per via della presenza del filtro ; purtroppo posso solo fare un’ipotesi non avendo decine di diffusori per fare queste prove.

La risposta di fase acustica subisce variazioni anche significative al microfono da test, ovviamente non essendoci nette differenze non è possibile affermare che il LAPC faccia dei miglioramenti nella fase acustica, semplicemente la modifica.

Questi grafici descrivono: linearità di amplificazione anche agli estremi, velocità nella risposta impulsiva bassa distorsione

Infine il SU-G30 è un apparecchio elettroacustico, siccome il suono che fa è un qualcosa di elettronico e non acustico, mi sembra corretto proporre queste poche e semplici letture elettriche, tuttavia fondamentali per saggiare l’effettiva bontà di un amplificatore: come corrente continua residua troviamo circa 40µW; come Voltaggio in uscita si hanno massimo 33.84V, mentre come corrente in uscita si ottengono circa 8 A; oltre l’amplificatore entra in protezione. Questi da punto di vista puramente tecnico e teorico sono degli ottimi parametri, anche se non sarebbero stati sgraditi un paio di Ampere in più.

Lato cuffie i grafici mostrano una linearità di risposta in frequenza e di fase assai importanti; il THD rimane sempre assai basso, e la risposta all’impulso assai veloce. I dati elettrici sono: circa 3.5V e 480mA. Il che suggerisce come l’amplificatore per cuffie agisca meglio con cuffie semplici da pilotare solitamente incluse in un prezzo massimo di 250€.

Interessanti infine sono i grafici che analizzano le equalizzazioni possibili su tre bande acustiche: bass che agisce come filtro passa-basso a 100Hz, mid che agisce come filtro passabanda a 1kHz; treb che agisce come passa-alto a 9kHz. Permettendone l’equalizzazione di +-10db si possono ottenere varie curve che con alcuni diffusori possono essere utili.

 CONCLUSIONI

Partiamo dal prezzo: 3000€.

A colpo d’occhio potremmo dire che è tanto… son pur sempre 3 mensilità per molti in Italia… ma se passiamo a dire qualcosa di ragionato ci accorgeremo che alla fin fine è un prezzo assai competitivo e popolare perché il SU-G30 fa tutto e non necessita di null’altro che sé stesso per suonare.

Essenzialmente il SU-G30 fa:

da radio, quindi si può evitare di comprare un sintonizzatore radio;

da interfaccia digitale per il computer, quindi si evita di comprare un DAC;

da amplificatore;

da amplificatore PHONO RIAA, perciò si interfaccia con qualsiasi giradischi con testina MM, e qualsiasi Pre-PHONO per le testine MC;

essendo un’interfaccia digitale ci permette di connettere il lettore CD digitalmente, oppure nel caso questo non abbia uscite digitali, possiamo connetterlo in analogico (ricordandoci però che non avremo la stessa qualità).

Essenzialmente se consideriamo i costi dei vari componenti separati superiamo i, o per i meno esigenti arriviamo ai, 3000€ richiesti per il SU-G30.

Inoltre non c’è solo il discorso economico, ma anche quello del suono, il SU-G30 è capace di donare un suono convincente e realistico senza grossi problemi, questo ci permette di consigliarlo e di considerarlo come un prodotto particolarmente interessante.

Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
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