HEDD Type 05: monitor da studio con tweeter AMT.

Pubblicato il 30/12/2016

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

HEDD Type 05; la memoria mi riporta al primo incontro con questi piccoli monitor: era l’edizione autunnale del Milano Hi Fidelity 2016. Entrato nella sala stavano suonando i fratelli maggiori HEDD Type 07, mail suono mi impressionò positivamente già dai primi secondi; le chiesi in prova.

Le vicende successive hanno portato al fatto che per la recensione non mi imbattessi nelle Type 07, ma nelle sorelline Type 05.

La tecnologia retrostante è la stessa delle Type 07, solo il diffusore monta un midwoofer da 5 pollici anzicchè uno da 7.

PACKAGING & BUNDLE

L’imballo è ben curato e semplice.

In bundle è fornito il cavo di alimentazione (che purtroppo non ho potuto cambiare in questa occasione dato che i miei non sarebbero stati abbastanza lunghi).

DESCRIZIONE

Le HEDD Type 05 sono dei diffusori ideati per l’utilizzo in studio di registrazione, rientrano perciò nella categoria “Monitor da Studio”. Questo termine fa collegare immediatamente il termine diffusore attivo all’argomento in questione. Ciò sebbene sia corretto nel caso specifico, non è tuttavia correttissimo dal punto di vista tecnico dato che ci sono Monitor passivi.

L’amplificatore che spinge i due trasduttori è un IcePower 50ASX2, un buon classe D di tipo sbilanciato dotato di circa 50W su 4 Ohm.

Parlando di elettronica interna è ovviamente presente la sezione di preamplificazione che accetta segnali bilanciati e sbilanciati. L’elettronica interna permette inoltre di gestire in modo separato l’amplificazione della parte alta e della parte bassa delle vie elettriche del crossover, che è di tipo attivo, tagliato a 2400Hz

Il cabinet è in MDF da 10mm.

I trasduttori sono un midwoofer da 5 pollici con sospensione in gomma e membrana in kevlar, mentre il tweeter è decisamente più interessante dato che è un Air Motion Transformer, studiato dallo stesso Klaus Heinz.

Il carico acustico è di tipo bass reflex.

Se la struttura vi ricorda i monitor Adam, non è un caso dato che il fisico tedesco ha lasciato tale produttore fondando la sua HEDD.

SUONO

Qui iniziano le dolenti note: il suono ottenuto a casa mia non era minimamente paragonabile a quello avuto nella saletta del Milano Hi Fidelity.

Il basso era gonfio, e più scendeva più si trasformava in monocorda e muggente. La gamma media ed alta invece erano ben implementate, ma avrei gradito un dettaglio maggiore. Insomma non mi stavano per niente convincendo. Ok la pulizia c’era, ma mancava qualcosa tale per cui dovevo incominciare a giocare con i potenziometri posteriori al fine di migliorare la resa acustica, dato che il suono era pure cupo.

Grazie anche all’aver anticipato le misure, che di solito faccio dopo gli ascolti, ho trovato un bilanciamento delle due vie soddisfacente. Attenuati i bassi questi erano diventati meno coprenti e davano più spazio alla gamma media ed alta. Il tweeter veniva fuori meglio aggiungendo aria alla riproduzione.

Il posizionamento nella scena musicale era sostanzialmente corretto, anche se per evidenti motivi la scena è quella piccola e ristretta, assai intima dei diffusori di piccola taglia.

Certo un che di cupezza continuava ad essere presente, e di certo nonostante le cure nel posizionamento non mi viene da dire che siano dei diffusori dettagliati, nonostante il tutto fosse assai pulito.

Album usati:

Tisted Sisters – Under the Blade. È il loro primo album, so che recentemente l’ho già usato, ma in laboratorio non ho tutta la discoteca, è uno degli album che più ha apprezzato la diminuzione dei bassi e l’aumento degli alti, prima mi era venuto mal di testa.

Led Zeppelin – Physical Graffiti. Idem come prima, senza agire sui potenziometri retrostanti non sembrano manco loro, ma una qualche improponibile tribute band. Dopo la situazione migliora e si può parlare di Led Zeppelin.

Simon and Garfunkel – Simon and Garfunkel’s Greatest Hits. Qui non ero più impreparato avevo già settato i potenziomentri dietro ed il tutto è stato comunque piacevole.

Poi è partita la vena punk… cito per correttezza un evento positivo ed uno negativo, ma purtroppo il Punk va di traverso alle Type 05

Lemonheads – My Dug Buddy. La loro versione di “Mrs. Robinson” può piacere o far pena, ma è punk vero e proprio, a me piace ed è piaciuta anche con le Type 05

Blink 182 – Greatest Hits. Qua son stati dolori per le Type 05 praticamente inascoltabili, confusi ed accavallati (se volete far trasalire un qualsiasi amico audiofilo presentatevi con un loro CD, i primi due meglio ancora, potreste con i loro brani mettere in difficoltà varie catene anche assai costose)

Un’osservazione che mi si potrebbe contestare è il fatto di aver usato i cavi forniti in dotazione. Faccio però notare che comprare un cavo di tre metri considerato “Audio Grade” sarebbe venuto a costare poco meno dei diffusori stessi (in pratica un non-sense). Inoltre sebbene sono convinto che il basso sarebbe potuto essere più fermo, sono altrettanto convinto che l’anima di un diffusore attivo non cambia cambiando un cavo di alimentazione.

VIDEORECENSIONE

In arrivo ...

TEST

Partiamo da due risposte in frequenza: nel grafico in rosso potete notare quella senza settaggi particolari, in azzurro si può vedere invece quella proposta da un possibile miglioramento. Agendo sui potenziometri posteriori si può raggiungere un migliore inserimento in ambiente. Scordatevi tuttavia quelle bellissime misure da anecoica, perché per fortuna non si ascolta in anecoica.

Il THD è certamente una delle misure più convincenti dato che in media rimane attorno ai 1.5%.

Anche la risposta all’impulso del tweeter è notevole.

CONCLUSIONI

Credo che talvolta si debba tornare ad un “sono valide o no?” sebbene sembra una domanda banale, credo che chi debba investire 900 verdoni abbia tutte le ragioni per pretendere la risposta a questa domanda.

Partiamo dai NO, che avranno anche il lato SI della medaglia.

NO se dovete usarle in una sala di ampie dimensioni e dovete ascoltare ad una distanza differente dal near field (1m / 1.5m).

NO se avete la possibilità di far stare nell’impianto un amplificatore ed un paio di diffusori passivi.

NO se volete una riproduzione sempre al top.

SI se dovete usarle in ambienti piccoli o al PC.

SI se non avete spazio (sto pensando ad alcune situazioni al computer con scrivanie non enormi e pareti vicine.

SI perché comunque un po’ il suono si può modificare grazie ai potenziomentri posteriori.

Tre si e tre no con cui scegliere, in base alla propria situazione e necessità.

Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
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Risposta in fase ed in frequenza
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli