Thunderbird Cafè
Di cose e di persone
E’ bello poter prendere atto dell’esistenza in quel meraviglioso e contraddittorio mondo delle sette note di un progetto come quello dei Thunderbird Cafè, gruppo aperto che fa perno sulla costante del duo ligure dei fratelli Lonato e sulla variabile di strumenti e voci gravitanti nella sfera dei due bandleader. In quella strana intersezione si incrociano passioni comuni, incontri sul campo, amori passati e nuovi, da tenere cari nella memoria o da custodire come sfida per un’esistenza che di quella memoria sia degna e piena come fecondità di sguardo e di vita.
E allora – in attesa del nuovo lavoro che dovrebbe prendere forma e sostanza nell’anno in corso - eccoci a parlare del terzo album di questo gruppo pubblicato nei primi mesi del 2010. “Di Cose e di Persone” segue la pubblicazione di La Strada e il Costruttore (2003) e Il Ritorno di Jhonny (2006) e come per i due predecessori segue la strada dell’autoproduzione.
Nicola Lonato elemento trainante del progetto in veste di unico songwriter e frontman (voce, chitarra ritmica e solista, armonica) e il centro ritmico propulsivo del fratello Benedetto “Benjo” Lonato (contrabbasso e basso elettrico), governano negli anni una sorta di turnover che fa ancora capolino nel prodotto da studio al quale prendono parte in veste di musicisti esterni Maurizio Ghirlanda (chitarra), Eva Macaggi (voce), Pippo Levaggi (batteria e percussioni) ed Enrico Defranchi (violino). Oggi la formazione sembra avere trovato una sua fisionomia stabile grazie all’arruolamento sul fronte live di elementi del calibro di Stefano Rizza (chitarra, banjo, armonica, voce), autentico jolly della scena folk underground norditaliana e delle modulazioni vocali sguscianti di Lucia Valvo, talento puro della ribalta soul-gospel-folk in eterna contesa tra Lombardia e States. A completare l’organico Mattia Martini a batteria e percussioni.
Cosa offre dunque l’ascolto e la decifrazione del codice musicale del lavoro in questione? Un suggerimento può venire dal nome del gruppo che richiama locali omonimi siti tra Southwest e Messico adibiti a brunch e dinner così come torride live music venues di Pittsburgh e dintorni. L’esperienza musicale della band riflette queste diversità e distanze geografiche, quasi come un lungo viaggio che prendendo le mosse dalle espressioni popolari della musica americana tra ammiccamenti al New Orleans sound, tracce di country, blues e camei r’n’r, si spinge fino al Minnesota dylaniano ingaggiando un parallelo con migrazioni nostrane tra Genova, Milano ed esperienze d’autore formatesi su quel patrimonio.
Ciò è evidente sin dalle prime note diffuse dai solchi. Di cose e di persone e Chiedimi se sono felice si limitano a fornire un breve sunto del prosieguo, la prima con la sua vivacità primordiale, la seconda con il suo graffiante giro blues acustico. Si dice e non si dice, si agisce in funzione di sigla, quasi a suggerire che con un po’di pazienza scoprirete e sentirete questo, quello e altro ancora.
Ed in effetti all’entrata del terzo brano Mary Anne le atmosfere si distendono in maniera esponenziale, il canto graffiato di Nicola Lonato assume una sfumatura pensosa e riflessiva, le atmosfere secche si fanno gravide, emergono armonie essenziali ma ben presenti in una canzone che registra la piccola storia di un’eroina minore della musica, forse nata come groupie al cospetto di rock’n’roll stars, forse americana, più probabilmente una yankee nostrana sbocciata tra la melma paludosa dei navigli.
Da qui in avanti la scrittura si mantiene aperta ed efficace giostrando tra riferimenti ai De Gregori/Grechi di banditi, campioni e staffilate sonore anni ‘90 come è dato sentire in Tre soldati sulla via e Tu giochi a fare la star. Tra queste due si situa una risoluta e feroce Mi parli ancora dove la voce di carta vetrata del nostro singer spinge questa breve canzone su territori che battono un ritmo sporcato di venature rockabilly.
Corri da me con il suo espressivo graduale diminuendo e le interessanti aperture melodiche in itinere di Conosci la sensazione, fanno da sfondo degno ai due episodi migliori del lavoro. Non hai tempo regala un piccolo incanto nello spazio di quattro minuti e mezzo. Atmosfere liquide in forma acustica su una ritmica che incalza soffice, chitarra solista e violino che colorano e irrigano la melodia e intensità di un canto che da riflessivo e accorato si fa squarciato e graffiante, per farsi infine ancora sommesso, quasi silenzioso sulla soglia di un divenire.
In chiusura Sono ancora qui riprende e arrischia quegli stessi elementi in forma festosa. Le stoccate di blues acustico poste all’inizio del disco vengono declinate in forma larga in una coralità che disegna un commiato felice che sparge aromi di speranza vera e creativa. Attenta, forte e vivace come la curiosità su cosa riserverà il prosieguo dell’avventura di questa bella iniziativa di musicanti vivi e appassionati.
Thunderbird Cafè
Di cose e di persone
Brani:
- 1) Di cose e di Persone
- 2) Chiedimi se sono Felice
- 3) Mary Anne
- 4) Tre Soldati
- 5) Sono Ancora Qui
Informazioni tratte dal disco
Nicola “Nick” Lonato: voce e chitarra
Eva Macaggi: voce
Maurizio “Maury” Ghirlanda: chitarra
Pippo “Paips” Levaggi: batteria e percussioni
Benedetto “Mr. Benjo” Lonato: contrabbasso
Enrico “Delraz” Defranchi: violino