Patrizia Cirulli, cantautrice milanese dotata di una voce tanto particolare quanto affascinante, ha appena dato vita a un nuovo progetto discografico dal titolo “Mille Baci”. Un disco particolare, in cui sono grandi nomi della poesia italiana e internazionale a firmare i testi delle canzoni, nel senso che alcune poesie accuratamente scelte da Patrizia, sono diventate vere e proprie canzoni, il tutto con la collaborazione di grandi musicisti e la produzione artistica curata da Lele Battista.
La copertina del disco è una splendida fotografia che ti riprende mentre sei letteralmente baciata dal sole e, seppure a occhi chiusi, sorridente. A me piace molto questa immagine, perché credo rifletta pienamente il contenuto del disco? Sei d'accordo? Racconta poi la scelta del titolo "Mille baci".
È vero, è un'immagine che emana una sorta di "calore", è stata fatta a Milano al tramonto e si, riflette un po' il contenuto del disco. "Mille baci" si riferisce al famoso testo di Catullo, che è presente nel disco in forma canzone. Ho voluto poi chiamare così anche il disco perché i testi dei brani del disco sono poesie di grandi poeti e le loro parole sono come carezze, come baci che ci donano.
Il disco, come hai accennato tu, è un disco diverso, almeno nella genesi, nel senso che sei partita dai testi, tutte poesie più o meno note ma di poeti molto conosciuti, che tu hai musicato e quindi cantato. Com'è nata questa idea e com’è stata questa esperienza?
È nata nel 2010, dopo aver vinto il Premio Lunezia per aver musicato "Forse il cuore" di Salvatore Quasimodo, la mia prima poesia in musica. È successo qualcosa di molto bello, non me lo aspettavo. Solitamente, come cantautrice, partivo sempre dalla composizione della musica per poi arrivare al testo. Qui succede il contrario, si parte dal testo e si arriva alla musica, ma il testo ha già dentro di sé una musicalità. Mi sono appassionata molto a questa nuova modalità (che fra l'altro ho scoperto essere molto naturale per me) e così sono andata avanti scegliendo testi di altri poeti.
Nell'ascoltare la prima volta il tuo disco ho come avuto l'impressione che questi testi poetici, in molti casi a me sconosciuti, fossero stati da sempre delle canzoni, nati con quelle musiche e con quelle sonorità. C’è un desiderio di cantare, di liberare la voce, di lasciar suonare questi testi che è incredibile, è un'impressione che condividi?
Assolutamente si!!! La sensazione è proprio quella. Infatti, per me ormai sono "canzoni". La mia intenzione è stata proprio questa, trasformare testi poetici in canzoni. Pensa che alcuni testi ho iniziato a canticchiarli così, in modo naturale, la musica prendeva forma in modo spontaneo. Infatti, non sento una “divisione” fra il testo e la musica, si fondono l'uno nell'altra. E' molto bello quello che dici “... ho come l'impressione che fossero stati da sempre delle canzoni”. E' proprio così, la sensazione è quella. Non ho scelto testi molto famosi, solo un paio sono molto conosciuti. Sono canzoni a tutti gli effetti, si canticchiano, possono piacere o meno, e il valore aggiunto è che gli "autori" dei testi sono grandi poeti.
Nell'affrontare i testi di poeti stranieri come Oscar Wilde, Federico Garcia Lorca, Charles Baudelaire, Frida Kahlo e Fernando Pessoa hai, secondo me giustamente, optato per l'utilizzo del testo in lingua originale. E’ stato molto difficile affrontare questi testi?
Ho voluto cantarli in lingua originale per rispetto verso l'opera e gli autori. Il senso autentico delle parole scritte dell'autore si trova lì. Mi sono avvicinata con rispetto e curiosità. Mi sono fatta aiutare per la pronuncia da persone madrelingua, su alcune cose ho fatto più fatica rispetto ad altre. Alcune forme di pronuncia non sono molto semplici, ma alla fine è andata bene. Alla fine del disco, ho comunque aggiunto i brani con i testi di Oscar Wilde e Frida Kahlo cantati in italiano.
Ecco, hai citato Frida Kahlo, credo tu abbia fatto molto bene ad aggiungere come bonus track la canzone "Poema para Diego Rivera" cantata in italiano, perché questa poesia che tu hai musicato è per me una delle più belle e toccanti tra le canzoni di questo disco. L’uso dell’italiano, questa versione, aiuta ad apprezzarne maggiormente la bellezza. Perché però Frida Kahlo è perché questo poema?
Anche qui sono d'accordo con te. È uno dei testi più belli e toccanti. Frida Kahlo è nel mio cuore da sempre. Non avrei mai immaginato di poter musicare un suo scritto. Poi per una serie di circostanze, sono andata a rivedere dei libri che avevo in casa da tempo e ho ritrovato questo testo. È nata subito la canzone. Il testo è dedicato a Diego Rivera, suo marito, e parla del grande amore che aveva per lui. Non solo, fa un elenco di tutto ciò che Diego era per lei e di quanto Diego facesse parte di lei. Conoscendo la sua storia e la loro storia, ho pianto molto mentre musicavo il testo. E ho pianto mentre la riascoltavo ... a volte anche mentre la cantavo. Ho ritenuto opportuno per questo mettere anche la versione in italiano.
Allora mi consolo, non sono l'unico a piangere ascoltando una canzone che tocchi le corde dell'anima ... A proposito di corde, in questo brano, come anche in "Deseo", "Primavera" e "Mille baci" troviamo alla chitarra Massimo Germini. La sua, però, non è l'unica collaborazione musicale di rilievo vero?
È vero, hanno suonato tanti grandi musicisti. Andrea Di Cesare, Tony Canto, Luigi Schiavone, Fausto Mesolella, Davide Ferrario. In "Mille baci" canta con me Giancarlo Cattaneo, speaker di Radio Capital e grande anima poetica, che apre anche il disco con due frasi di Oscar Wilde e recita nella traccia n.6 il testo in italiano di Baudelaire, prima del brano cantato da me in francese. In "Deseo", invece, canta con me l'attore spagnolo Sergio Muniz.
A "Deseo", poesia di Federico Garcia Lorca, hai regalato una veste musicale molto latina e, come hai appena detto, hai duettato con Sergio Muniz, com'è nata questa collaborazione da cui è nato anche un bel video?
L'arrangiamento del brano è stato curato da Lele Battista, così come il resto del disco. Sentivo la necessità di avere una voce maschile nel brano “Deseo”, volevo la voce di un attore ed essendo il brano in lingua spagnola, pensavo quindi a un attore spagnolo. Parlando con un amico di questa mia intenzione, ci sono venuti in mente dei nomi e Sergio era il più indicato, in quanto è un grande appassionato di musica, suona e canta. L'ho contattato, gli è piaciuto molto il brano e l'idea della poesia in musica e così è nata questa collaborazione. Abbiamo poi girato il relativo video con la regia di Lorenzo Vignolo ed è stato un momento molto bello ... c'era "poesia" nell'aria ... e il mare della Liguria ha creato una bellissima cornice.
Facciamo un salto spazio-temporale. Nel disco, tra le varie chicche letterarie da te raccolte, trova spazio anche un testo di Eduardo De Filippo. E’ stata una scoperta casuale o era un frammento che già conoscevi prima di realizzare questo disco? Rispetto alla citata "Deseo", si cambia totalmente luogo, lingua e registro musicale, è indubbiamente un disco dai molteplici volti?
Si, è un disco che contiene molti mondi musicali. Questo rispecchia comunque il mio essere, mi piace comporre in questo modo, ogni brano ha una sua storia e un suo colore. Il testo di Eduardo non lo conoscevo, ho fatto una ricerca perché volevo cantare anche un suo testo, ma ne cercavo uno in italiano. Alla fine è successo qualcosa di magico che mi ha portato a "Quanno parlo cu te" e una sera, un venerdì sera, lo ricordo ancora con emozione perché davvero è successo qualcosa di magico per me, è nata la canzone. È stato poi per me un grande onore e una gioia immensa avere il permesso, l'approvazione e i complimenti da parte di Luca De Filippo per il brano realizzato.
Pur presentando sonorità molto varie, credo che il disco sia in fondo "trasportabile" durante i lives anche in una versione snella, voce chitarra o poco più, mantenendo comunque la propria integrità, non credi? Hai in allestimento un tour?
Si, è così! I brani sono assolutamente fruibili in versione acustica, anche voce e chitarra, che è poi il modo in cui nascono, al di là degli arrangiamenti realizzati in studio. Stiamo organizzando serate e concerti, da fine marzo si comincia.
Un'ultima curiosità. Visto che il disco è in termini musicali molto generoso, ben 16 tracce e 2 bonus tracks, c'è un brano cui più di tutti sei affezionata?
Più di uno!!! Frida Kahlo ed Eduardo come ti dicevo. Ma anche "Stringiti a me" di D'Annunzio.
Hai introdotto il nome di D'annunzio, ma allora direi che possiamo citare anche Trilussa, Umberto Saba, Alda Merini. In questo tuo nuovo progetto c'è un ricco mondo poetico-musicale, in attesa di essere ascoltato dagli amanti della musica di qualità. Credo che la tua voce particolare, quanto affascinante, meriti di essere ascoltata.
Grazie! In effetti li avrei citati tutti i poeti, amo ogni brano del disco e tutti questi poeti straordinari.