Claudio Lolli - Canzoni di rabbia

Testo del brano "Compagni a venire"

Cd , 1975 , EMI
Potrò mai perdonare a te che giri in casa con la vestaglia unta di macchie di dolore di avermi allattato al fiume del tuo male stampandomi sul viso l'angoscia e il suo colore. Potrò mai perdonare a te che giri casa fiero nei tuoi ricordi di libertà passata di avere contrastato la mia spina dorsale per paura che io non ti venissi uguale Potrò mai perdonare al vostro amore stanco il piacere segreto di una notte lontana che mi ha sbattuto in un mondo extravaginale senza nemmeno chiedersi se preferissi nascere o la morte gloriosa di un aborto illegale. Potrò mai perdonare a te ragazzo magro tutti i pugni sul muso che mi hai dato per noia o per aiutarmi a crescere o per raddrizzarmi il naso o per vedermi piangere proprio nel mio cortile. Potrò mai perdonarti amico per sei anni di avermi ascoltato con un orecchio solo il tuo tradimento nero fine del nostro mondo con cui sei diventato un bel fascista biondo. Potrò mai perdonarvi amici tutti quanti l'amore e l'amicizia che non mi avete dato e questo mio sangue fragile il mio povero disastro la colpa ed il dolore di non esser mai stato per nessuno di voi nemmeno un fratellastro. Potrò mai perdonare a te ragazza piccola il bacio che hai preferito gettare dal balcone quel bacio che non mi hai voluto regalare nemmeno il giorno prima della rivoluzione. Potrò mai perdonare a te ragazza grande di avermi adoperato per le tue gelosie a te e alla tua città quel tramonto di vento in cui sono partito felice di bugie. Potrò mai perdonare a voi mie poche donne di avermi sempre usato solo per stare bene come un unguento dolce che asciuga una ferita aperta di paura come un liquore amaro che è però digestivo e digerisce la vita. Potrò mai perdonare al Dio che non esiste di avere rovinato la mia adolescenza Seduto su una pila immensa di riviste di donne nude prova della sua inesistenza. Potrò mai perdonare alla gente per bene di avere amareggiato le mie bandiere rosse e di avere deriso sui muri della mia gioia l'immagine di lenin che parla alla sua gente Potrò mai perdonare a me stesso la mia rabbia immensa e tempestosa crudele come un mare che travolga le navi e affoghi i pescatori che trovino il coraggio di volerlo tentare un mare che le loro donne non sapran perdonare. Potrò mai ringraziarti compagno sconosciuto per il vino che hai offerto senza chiedermi il nome senza informarti troppo di dove ero venuto di quanto sangue usciva dalla mia situazione. Potrò mai ringraziare a te compagno negro per il "who love you?" che mi hai voluto regalare come una sicurezza che la nostra differenza era un motivo in più per doverci parlare. Potrò mai ringraziarvi compagni sconosciuti disponibili sempre ad offrire amore e vino sperduti in questo mondo non a grandezza d'uomo e nemmeno di donna e neanche di bambino provincia di una vita che dovrà pur finire. Potrò mai ringraziarvi compagni a venire.