Antonella Delli Santi: Intervista del 21/09/2013

Pubblicato il: 21/09/2013


Antonella Delli Santi ha realizzato un interessante cd che ripropone alcuni tra i maggiori classici italiani in chiave jazz pop.

Iniziamo dal titolo, "Compromesso" che sta a significare la scelta di una impostazione di compromesso tra il pop e il jazz.

Questo album è nato dall'esigenza di dover esprimere quello che avevo dentro: il pop da solo non mi dava la giusta carica, il jazz troppo alto per me, così ho cercato ed ho trovato il mio posto... almeno per ora!!!

Bisogna accettare dei "compromessi" nella realizzazione di un cd come il tuo?

No!!! “Compromesso” è nato molto naturalmente, quasi come se... mi stesse aspettando!!!

In un disco composto di quasi sole cover, la scelta dei brani da proporre è fondamentale. Quali metodologie hai seguito per scegliere i brani da portare in territorio jazz?

Nessuna in particolare: li ho pensati come si pensa agli standard jazz, ma in questo caso erano classici italiani. Ho scelto di proposito tra i più famosi!!! Volevo dargli nuove sfumature.

Ci sono stati anche altri brani che avevate provato, ma che per un motivo o per l'altro avete escluso?

Nessun altro brano.

Quali sono stati i pezzi che sono stati più difficili da reinterpretare?

In assoluto “Ti sento”: l'arrangiamento un po' psichedelico, affascinante, mi suscitava emozioni da lasciar fluire ed altre da tenere a bada. E anche quelli cantati con una certa delicatezza vocale: non ho una voce facile da domare!!!

Quanto differisce "Compromesso" da quello che avevi in mente quando il progetto era iniziato, al prodotto finito, risultato dalle session di registrazione, dal mixaggio degli strumenti, ecc?

Il fatto è che “Compromesso” è nato senza averlo pensato prima!!! Dopo aver registrato “Pensiero stupendo”, che ci era piaciuto, siamo andati avanti. Ed ogni brano è stato una nuova scoperta!!!

I ruoli di interprete e di cantautrice sono difficili da portare avanti entrambi? Ti preferisci in uno dei due?

Essere quello che sono è difficile. Ci vuole una bella dose di coraggio per mettersi in discussione!!! Mi preferisco nel ruolo di interprete, mi sento più libera: tendenzialmente sono una tipa molto severa con me stessa.

Parlando dei due brani inediti, in "Forse per sempre" ci sono ritorni ed echi dal passato, dubbi su strade non seguite, mentre in "Stretta a te" c'è una speranza (quasi certezza) del ritorno di una persona, accompagnata da una promessa: "Ritornerai da me, mi ritroverai".

In “Forse per sempre” c'è il rimpianto di non aver avuto gli occhi per vedere in profondità “un sentimento” che la vita mi ha portato via all'improvviso e, nello stesso tempo, la consolazione di esserci poi riuscita “giusto in tempo”!!! “Stretta a te” è invece dedicata ad una persona che occupa un posto speciale nella mia vita: è una delle mie poche certezze!!!

Ti piace di più la fase creativa/compositiva, o la dimensione live?

La fase creativa ha il suo gusto ma la dimensione live è il motivo per la quale continuo a cantare.

In genere i locali dove si suonano pop e jazz, sono abbastanza differenti sia a livello fisico che di frequentazione. Come pensi di orientarti in questo frangente per la promozione dell'album?

Cercherò di entrare in punta di piedi in entrambe.

Esiste un luogo comune per cui il jazz è un genere un po' chiuso e un po' snob. Secondo te perché non è mai diventato un genere veramente diffuso? Operazioni come la tua che innestano la pianta del jazz con il pop, possono aiutare a farlo conoscere maggiormente?

È un po' chiuso perché non è apprezzato da tutti. La cultura musicale in Italia lascia parecchio a desiderare. Io per prima ho scoperto la bellezza del jazz grazie ai miei studi alla Percentomusica (Roma). Le radio in generale passano la musica di chi “paga bene” e della qualità ormai non c'è più rispetto!!! È chiaro che la gente comune, non abituata all'ascolto di armonie più complesse, non riesce subito a coglierne il fascino!!! La mia operazione, si, può aiutare, incuriosire anche chi non ha mai ascoltato il jazz, grazie sopratutto alla notorietà dei brani.

All'estero personaggi femminili come Norah Jones, Diana Krall, ecc. sono riusciti a farsi strada in territori jazz confinanti con il pop. In Italia come vedi la situazione?

Più difficile, ma sono fiduciosa. Anche perché della solita minestra non se ne può più!!!

Quanto sono importanti gli studi di canto? Li stai ancora proseguendo?

Si, sto ancora studiando, e lo farò fin quando non mi sarò resa conto che avrò superato buona dose dei miei limiti!!! Sono un mezzo che mi permette di esprimere la musica che ho dentro con il giusto equilibrio e rispetto vocale!!!

Com'è la situazione musicale nel Cilento (strutture, fermento musicale, ecc)?

Siamo messi un po' male: le strutture scarseggiano e, a meno che tu non faccia musica popolare, le possibilità diminuiscono ulteriormente!!!

Il tuo primo EP "Attraversandomi", è uscito solo su iTunes e Nokia Play. Queste nuove tecnologie forniscono una marcia in più per gli artisti che vogliono emergere?

Sicuramente si, ti danno una visibilità globale e permettono alle persone come me di scaricare musica contribuendo economicamente!!!

Guardando al futuro, ti piacerebbe proseguire con il jazz, oppure esplorare altri generi?

Non lo so, dipende da come mi sentirò!!! Di certo ho voglia di mettermi continuamente in discussione!!!

C'è qualcosa in generale a livello culturale che ti ha particolarmente affascinato e che vuoi consigliare ai lettori di estatica?

Ascoltare Ella Fitzgerald sotto un meraviglioso cielo stellato!!!

Grazie per le risposte e a presto!

Grazie a te! A presto!

Antonella Delli Santi