Desma
Identità Anonime
I Desma nuova band proveniente da Brescia, vincitori tra l’altro del concorso nazionale “Battle of the band” per musicisti emergenti promosso da Virgin Radio, Fiat e Hard Rock Cafè, sono un progetto nato dalla mente del tastierista Emanuele Torri cui si aggiunge fin da subito il fratello batterista Maurizio. La formazione viene completata dal chitarrista Diego Gualtieri, dal bassista Simone Pedrali e dal cantante Andrea Marchetti. Quest’ultimo però nel luglio 2010 lascia il gruppo. La formazione ritornerà al gran completo pochi mesi dopo con l’ingresso del cantante Alberto Gobbi.
Il loro album di debutto Identità Anonime mette in mostra come questI giovani siano in grado di mettere giù senza tanti fronzoli un lavoro che quantomeno, se non brilla per idiosincrasia ai soliti cliché dell’hard-rock con echi progressive e crossover, fa dell’estetica il suo aspetto più apprezzabile. Un disco ben suonato e ottimamente strutturato come una storia ben raccontata seppur non particolarmente originale. C’è un po’ tutto qui dentro dai riff tipicamente hard rock Vedova nera, ai giri di stampo grunge e crossover di Falsi Dei, fino alle pause evocative tra ballad e melodie pop nelle tracce Indifferente, Illusione, Nuova Alba con un piano sullo sfondo deputato a creare pathos in un’atmosfera per il resto decisamente sopra le righe. Interessante il tentativo di aggiornare l’impianto sonoro del disco introducendo dosi più o meno massicce di elettronica al fine di sconfinare in un più eclettico suono industriale e post-punk. Alla fine la melodia riesce comunque a ritagliarsi uno spazio importante per tutto il disco in un canovaccio che partendo dai Timoria, passa per i Metallica e sconfina nei Paradise Lost o nei Kyuss senza dimenticare i classici (Guns N’ Roses e Deep Purple). La prima parte dell’album promette e fa ben sperare, ma innegabilmente con il passare dei minuti ci si accorge che una ben chiara attitudine a svariare nei generi affoga alla lunga in certi barocchismi di maniera troppo reiterati. Ci si aspetta sempre il cambio di passo che pare non arrivare mai. Se aggiungiamo poi una certa voglia di strafare tipica di un debut album, che spesso e volentieri è frutto di stratificazioni diverse nel corso di un tempo relativamente lungo, ci ritroviamo tra le mani un lavoro ricco di spunti, ma senza un’idea di fondo ben delineata.
Sia chiaro, l’impressione è che questi sappiano suonare per davvero, ma probabilmente al disco manca una ragione vera per essere ricordato nel tempo. Non so perché il pensiero mi vola subito verso una band istrionica e profondamente diversa come i Savage Repubblic. Forse come fine ultimo cui tendere, forse come incarnazione del talento assoluto o come esempio di coerenza tra esito e intento. Sta di fatto che questa band bresciana ha il merito, in una realtà esplosiva e fertile come Brescia, di cimentarsi con una prova senza sbavature e senza cali di tensione evidenti per tutta la track list. Per controverso invece la giovane età dei ragazzotti non può essere un alibi per accontentarsi di attestarsi su una semplice carriera revivalistica a scapito di una ben più prodiga di soddisfazioni e meriti. La didattica nel corso del disco è ancora un aspetto troppo ingombrante e preponderante per lasciare liberi i pensieri. E così tra un assolo prog e un giro di basso stone rock si percepisce un’impeccabile calligrafia purtroppo non ancora al servizio di un vero e proprio messaggio personalmente metabolizzato e dichiarato.
Se qualcuno avesse dei dubbi, la mia è una semplice presa di coscienza del fatto che mai come in questi “tempi moderni” vale quel detto che recita: “Impara l’arte e mettila da parte!”. Vorremmo essere degli inguaribili ottimisti, ma non vorremmo dover scegliere tra il dire qualcosa male e il non dire niente in modo sublime.
Desma
Identità Anonime
Genere: Hard rock
Brani:
- 1) Visione liquida
- 2) Ombre
- 3) Indifferente
- 4) Falsi Dei
- 5) Illusione
- 6) Vedova Nera
- 7) Nuova Alba
- 8) Inganno Dell'Orgoglio
- 9) Pochi Minuti