Baron Munchasen
The Scent of the Colors
The Scent of the Colors è un album del musicista italo-tedesco Niccolò Clemente su nickname Baron Munchasen registrato e concepito in giro tra Europa e Americhe.
Un disco new progressive con grande attenzione per soluzioni armoniche di ascendenza tardo romantica e del primissimo Novecento, poliritmie. A monte della complessità dell’esposto musicale i brani scorrono aerei e in modo lineare grazie a dilatate trame psichedeliche a far da contraltare a momenti intricati.
I suoni sono prevalentemente di sintesi, ficcanti e come in Fading Into Shades trovano rispondenza con la musica cosmica tedesca e il minimalismo cibernetico dei Kraftwerk.
Undici racconti indipendenti e coesi da un concept ad affrontare il concetto di percezione della realtà.
Laddove intervengono strumenti acustici la materia respira come a lasciare emergere umanità autentica da un complessivo costrutto che l’emozione tende a controllarla clinicamente. E’ il caso di Growing, dove il sax di H. Bater scava tra i solchi della complessità nevrotica del tutto a portarne in superficie i suoi umori, mentre le armonizzazioni e gli intervalli del canto avvicinano Gabriel Fauré.
La melodia dilatata di In the Reality sa rimanere impressa, così come le sue belle soluzioni strumentali.
Un album che sulla lunga distanza trova identità nella grande varietà di referenze culturali laddove in un primo momento l’heavy prog può apparire il viatico preminente.
Per quanto Clemente si proponga come polistrumentista la sua vocalità sospesa tra Klaus Meine e una teatralità mai condotta ad estremizzazioni timbriche ne racconta sensibilità.
La stessa di chi è riuscito a definire un arazzo mai banale tra massimalismo e minimalismo in cui il racconto appare coeso e ben esposto e che soffre solo un po’ dell’assenza in alcuni momenti di una strumentazione elettro-acustica. Un racconto che a mio parere appare più vivace nei momenti di maggiore tensione emotiva, ma che in tempi di ritorno globale all’homework in ambito musicale e non, rappresenta un bel documento di come per far musica infondo, possono bastare una solida poetica e capacità di gestirla con lucidità di esposizione.
Un’attenzione a parte richiede la veste grafica. Il progetto è pubblicato, come per due dischi precedenti “Orchid” e “The Hill die Legende vom heligen Trinker der Prozess” in forma di libricino ad includere liriche e fotografie di disegni a cura del musicista, in questo caso realizzati con pastelli a cera. Laddove i precedenti lavori presentavano un CD associato, in questo caso c’è il solo link per l’ascolto online del progetto.
La singolarità della proposta rievoca l’idea di un’opera d’arte totale che diventa autenticamente tattile in rapporto a quanto realizzato garantendo un’esperienza immersiva figlia della controcultura underground più genuina ma viva in contesti extra-italiani, laddove la musica non è in buona misura o mainstream travestito a racconto del sottobosco o approssimativo passatempo tra tanti. Che ritornino i demo, che ritorni la passione che fa della creatività ragione di vita.
Baron Munchasen
The Scent of the Colors
Genere: Progressivo , Psichedelica
Brani:
- 1) Beyond the Earth Pigment
- 2) Sinopia
- 3) The Hill
- 4) A Canvas to Change the World
- 5) Growing (contiene intro antica nutricatio)
- 6) Painting the Leaves
- 7) To Harvest a Flower
- 8) Orchid
- 9) Bidimensional, Tridimensional Colors
- 10) In the Reality
- 11) Fading into Shades
- 12) Fading into Shades (Ghost Track con Maestro Yuri Tuci)
Informazioni tratte dal disco
Basso, Piano, Synths, Voce su tutti i brani: Niccolò “Cp.
Mordecai Wirikik” Clemente
Compositore, Arrangiatore, Produttore: Niccolò Clemente (Alias
Cp. Mordecai Wirikik)
Dipinti e foto: Niccolò “Cp. Mordecai Wirikik” Clemente
Elaborazione grafica su fotografie: L. Clemente