Recensione di Giuseppe Spennati
Pubblicato il 22/09/2002 - Ultimo aggiornamento: 01/02/2016
Peccato! E' un vero peccato che questo libro di Lodovico Ellena, non sia riuscito a centrare gli obiettivi prefissi, le premesse c'erano tutte. Gli esperti interpellati e lo stesso Ellena sono quanto di più qualificato ci si poteva aspettare, e su questo nessuno credo possa obiettarlo. Era quindi lecito attendersi una storicizzazione di questa scena musicale peculiare nella storia della musica indipendente italiana. Mi sarei aspettato una rivisitazione disincantata ed obiettiva dell'atmosfera, degli odori respirati o al limite di aneddoti che hanno permesso negli anni ottanta l'implosione del fenomeno. Invece, ancora una volta, si è caduti nell'autocitazionismo, nella autoghettizazione e su pindarici e filosofici voli per definire chi era più psichedelico.
Questa Storia alla fine appare un libro rivolto solo ad 'iniziati' che hanno avuto la fortuna di possedere, più che ascoltare, mitici ed imperdibili dischetti tirati in 100 copie piuttosto che un lavoro di maggiore diffusione, i Sick Rose, la band che maggiormente ha venduto non è neppure citata. Forse non erano abbastanza psichedelici. Le Biscie sono definiti un gruppo foooondamentale, va bene! Non ho nessuna intenzione di dubitarlo o di obiettare. Ma perchè? E perchè la psichedelia tutta non ha mai raggiunto grossi numeri di vendita, qualcuno vuole spiegarmelo? E qui, chiariamolo non stò dubitando la bontà di una musica che amo spassionatamente.
Certo non metto in dubbio che tutto sia avvenuto nella buona fede dei redattori ed involontariamente, ma la propensione a ritenersi geni incompresi ha avuto il sopravvento e questo mi dispiace.
Ed è un peccato che alla fine di tutto ciò il libro sarà ricordato quasi esclusivamente per la preziosissima e competente discografia pubblicata in appendice.