Recensione di Fabrizio Pucci
Pubblicato il 16/12/2017
I Baustelle
Spesso la maggior parte degli artisti che amiamo di più li abbiamo conosciuti nel periodo dell'adolescenza, dove molti gruppi e generi musicali sono delle novità. Mano a mano che cresciamo e che la nostra cultura musicale si amplia, questa magia è sempre più difficile da trovare.
Tra i gruppi conosciuti in età adulta, i Baustelle sono tra quelli che mi hanno più emozionato e a cui sono rimasto più affezionato nel tempo.
I Baustelle li ho conosciuti tardi, all'epoca de "La malavita" grazie a un mio collega di lavoro che mi prestò due cd.
Potrebbero non piacere subito i loro lavori, o meglio alcuni brani entrano più facilmente rispetto ad altri, ma se gli dedicherete sufficienti ascolti, l'appagamento sarà garantito.
Sono anche un gruppo che non stanca, ci sono sempre risvolti nei testi e negli arrangiamenti, che non si erano colti. C'è la doppia voce, sia maschile che femminile, c'è l'anima pop e l'anima rock.
I Baustelle suonano un pop cosidetto "intelligente" e cercano sempre di modificarsi da un lavoro all'altro in modo da non ripetersi come fotocopie di se stessi. Fino ad ora ci sono riusciti e a Federico Guglielmi, l'autore di questo libro, è sembrato il momento giusto per realizzare una pubblicazione ufficiale, supportata dal gruppo stesso.
Daltronde il primo album è stato pubblicato nel 2000 e in 17 anni di materiale su cui scrivere ce n'è sicuramente in abbondanza.
L'autore, Federico Guglielmi
Federico Guglielmi lo seguo dai tempi del Mucchio Selvaggio e della successiva meravigliosa esperienza editoriale di Velvet, per poi proseguire con Rumore.
Oggi dopo la rivoluzione portata da Internet, le riviste cartacee hanno un ruolo sempre più marginale nell'informazione musicale e non solo, ma un tempo le riviste erano l'unico modo (oltre al passaparola) per conoscere nuovi gruppi non appartenenti al solito giro delle radio e delle televisioni.
Federico è un critico musicale che ha sempre lasciato trasparire la sua passione per la musica così come la sincerità nei suoi giudizi.
Giglielmi segue i Baustelle fin dai primi demo e quindi è sicuramente una delle persone più adatte per scriverne.
Il libro
Il libro utilizza i soggetti stessi degli eventi, per raccontare la storia del gruppo, poche frasi ciascuno che si alternano e formano un racconto avvincente.
E' interessante il fatto che vengano coinvolte molte persone nel racconto, dai primi componenti del gruppo, ai musicisti e collaboratori in sala di incisione, con riflessioni sulle scelte fatte, molte curiosità e retroscena.
Al racconto vengono inframmezzati i commenti di Federico e ben otto interviste, suddivise equamente alla giusta distanza temporale, in modo da presentare un quadro completo dell'evoluzione del gruppo.
A fine libro viene dato spazio ai tre singoli componenti per raccontarsi su questioni anche esterne al mondo musicale. La foto collage che ho fatto, è un omaggio a Rachele su una curiosità letta nel libro.
Chiude il volume l'immancabile discografia dettagliata, comprensiva anche di tutte le collaborazioni esterne al gruppo.
Una menzione alla grafica davvero riuscita del libro, con la sua copertina in cartone rigido, e le due sezioni dove sono presenti fotografie inedite o rare su carta patinata e a colori
Ritengo il libro davvero fondamentale sia per chi è appassionato del gruppo, sia per chi aveva sentito qua e là qualche brano, ma non ha mai avuto modo di approfondire la loro conoscenza.