Recensione di Fabrizio Pucci
Pubblicato il 24/05/2009 - Ultimo aggiornamento: 07/12/2016
Ognuno di noi ha un ricordo personale riguardo all'approccio della "prima volta" con Lucio Battisti. Tutti hanno iniziato sentendo dei brani alla radio, ma è con l'ascolto dei singoli dischi nella loro interezza che si può iniziare a dire di fare la sua conoscenza.
Tralasciando le onnipresenti compilation registrate da amici su musicassetta, tra i primi suoi dischi che ho comprato ricordo "Una donna per amico", poi "Umanamente uomo: il sogno", "La batteria il contrabbasso eccetera".
C'è stata anche la folgorazione del periodo Panella, grazie a "La sposa occidentale" e ai suoi meravigliosi brani.
Il libro di cui andiamo a parlare fa parte di una collana chiamata "Tracks" edita dalla casa editrice "No reply". Questa collana prende in esame un disco importante nella storia della musica e cerca di sviscerarne tutti gli aspetti. Tra le precedenti uscite troviamo "Born in the USA" di Bruce Springsteen, "OK computer" dei Radiohead, "Via Paolo Fabbri 43" di Francesco Guccini, "In utero" dei Nirvana, "Let it be" dei Beatles, "The piper at the gates of dawn" dei Pink Floyd, "Unknown pleasures" dei Joy Division.
Qua si va a parlare di un libro interamente dedicato ad un disco di Battisti: "Anima latina".
Il libro dopo una breve prefazione e un breve scorcio sul periodo storico, inizia a fare una lunga disgressione sulle classifiche dell'epoca. La lettura di questa sezione è decisamente noiosa anche per un appassionato e sostanzialmente inutile, dato il continuo saltare da un riferimento all'altro. Si tratta di un malessere da "sovrainformazione internet" che a volte spinge a raccogliere inutili elenchi di dati. La sezione sarebbe stata più chiara riportando alcune classifiche complete con successivi commenti.
Il libro prosegue alternando capitoli dedicati ai singoli brani, con interviste.
I capitoli dedicati ai brani sono interessanti, perchè raccontano aneddoti, studiano e riflettono sui testi, analizzano gli aspetti musicali, anche se necessariamente devono per la musica fare riferimento ad alcuni aspetti tecnici come i tempi, i giri di accordi, le battute, ecc. di cui alcuni potrebbero non comprendere completamente il significato.
Estremamente interessanti le interviste, gli stralci, gli aneddoti, in particolare riferiti a Lucio Battisti, Giulio Rapetti (Mogol), a Renato Marengo della rivista musicale "Ciao 2001", ai musicisti che hanno collaborato alla realizzazione del disco.
Un libro non per tutti forse, ma interessante ed importante.
La cultura della musica "letta" in Italia è sempre stata in secondo piano, mentre invece è fondamentale informarsi per comprendere e ascoltare in modo più cosciente.