Tin Hifi P1 : un diamante grezzo

Pubblicato il 05/06/2020

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

Ormai è da più di un anno che attorno a queste cuffie si è creato un hype pazzesco nei vari forum di cuffiofili. Ciò è sicuramente dovuto al loro prezzo accessibile (c.ca 150€) e al tipo di driver che montano: un 10mm magnetoplanare.

Premetto che le cuffie magnetoplanari dividono spesso gli ascoltatori, o le si amano o le si odiano e praticamente tutte quelle in commercio (chi più chi meno) hanno gli stessi vantaggi e svantaggi in comune. Grazie al peso minimo del diaframma sono cuffie veloci e molto dettagliate. Un altro vantaggio è la bassissima distorsione. Di contro se cercate molto punch e attacco non è la tipologia di cuffie adatta a voi. Inoltre, in generale, non le definirei le cuffie con una risposta più lineare in commercio, ma grazie alla bassissima distorsione a questo si può rimediare (come spiegherò successivamente).

Torniamo alle P1, di in-ear planari non ne esistono molte, le uniche che ho provato, le Audeze iSine 10 non mi hanno stupito particolarmente. Audeze per risolvere i problemi di linearità ha dovuto includere un equalizzatore nel connettore lightning, e a buona ragione dato che senza di esso il loro suono è abbastanza terribile. Di conseguenza le mie aspettative quando le ho ricevute non erano alte, anzi!

Packaging e costruzione

Il packaging è ben curato, soprattutto per questa fascia di prezzo. La confezione include gommini sia in silicone che in foam, un cavo 3.5mm mmcx 4-core in rame 5N e una bella custodia in simil-pelle per conservare le cuffie.

Il cavo è molto morbido e flessibile, non soffre di microfonicità e l’intreccio dei 4 cavi non è particolarmente stretto, bisogna far attenzione che non si impigli mentre le usate.

Le in-ear sono costruite in alluminio, sono estremamente comode e ben rifinite.

 

Specifiche:

Driver: 10 mm diaframma planare
Impedenza: 20 Ω ± 15%
Sensibilità: 96 ± 3 dB.
Gamma di frequenza: 10 Hz – 40 kHz
Potenza nominale: 5 mW
Potenza massima: 10 mW
Distorsione massima: 1 dB.
Interfaccia: Connettore MMCX placcato oro
Lunghezza cavo: 1,2 m (3,9 pollici)

Leggendo le specifiche prima ancora di comprarle sapevo che sarebbero state abbastanza capricciose con l’amplificazione, è così è stato. Non sono cuffie da poter attaccare a un telefono (a meno che non sia un LG V series). Vi servirà o un DAP o un amplificatore portatile, per forza.

Per quanto non richiedano un voltaggio importante sono particolarmente assetate di corrente a causa della loro bassa impedenza e bassa sensibilità.

 

Come suonano?

Domanda semplice dalla risposta difficile. Inizio col dire che tra le in ear che ho ascoltato e/o che conosco queste hanno un tuning e una risposta in frequenza che dai 100hz ai 6khz-8khz è praticamente perfetta. L’intera gamma che va quindi dai medio bassi ai medio alti è una delizia.

Le rogne purtroppo iniziano sotto i 100hz e dai 10khz in su.

Sotto i 100Hz la risposta in frequenza inizia a calare, arrivando a circa -7db a 20hz, rendendo queste cuffie particolarmente anemiche per quando riguarda in particolare i sub-bassi.

Per quanto riguarda gli alti dopo un ristretto picco negativo attorno ai 10khz la risposta in frequenza inizia a salire a dismisura fino ai 20khz, questo influenza negativamente ad esempio la coda dei piatti che suonano totalmente irrealistici. Se nella musica acustica questo difetto è tollerabile e anzi regala una finta sensazione di dettaglio negli alti, appena si ascolta un brano di musica elettronica ci si rende conto immediatamente di quanto sia un difetto non di poco conto.

Il soundstage è quello di una cuffia in-ear chiusa: dentro la vostra testa.

La separazione strumentale e il dettaglio sono ottimi, ci si può focalizzare su ogni singolo strumento senza difficoltà.

I transienti sono estremamente definiti mentre l’attacco è quello delle planari: non deciso e incisivo come una dinamica.

In conclusione, se non avete intenzione di equalizzare lasciate perdere le P1, sono un ottimo tentativo di portare questa tecnologia su delle cuffie chiuse in-ear, ma senza un po’ di tuning da parte dell’ascoltatore non saranno soddisfacenti.

Al contrario, se non disdegnate correggere le imperfezioni passate alla prossima sezione.

 

Raffiniamo il diamante.

Per prima cosa chiudendo il buco presente all’interno delle P1 (a fianco della scritta R o L) si avrà un aumento di circa +3db nei sub-bassi. Io ho utilizzato un piccolo quadrato di nastro isolante. Questa è una mod semplice e reversibile che permetterà di avere una maggiore linearità nei bassi (anche se non perfetta).

Ora partiamo con l’equalizzazione: ho utilizzato come base le misurazioni effettuate dall’utente del forum Head-Fi Crinacle. Misurare le in-ear è sempre difficile, e nello specifico la misurazione delle alte frequenze non sempre è particolarmente affidabile e di conseguenza preferisco equalizzarle sempre ad orecchio.

Dopo un paio d’orette di continui test sono giunto a questi parametri:

  • 24 Hz +7 dB 0.30Q

  • 303 Hz -3 dB 0.68Q

  • 1870 Hz -2.50 dB 0.83Q

  • 3110 Hz +3.20 dB 2.20Q

  • 6434 Hz +3 dB 2.18Q

  • 10268 Hz +5.20 dB 2.89Q

  • 20000Hz -7.50 dB 1Q

  • Gain: -7 dB

Ottenendo la seguente curva nell'immagine "Grafico di equalizzazione"

 

Applicando questa curva le P1 riacquistano la linearità mancante mantenendo comunque il loro carattere. La bassissima distorsione dei driver planari si fa sentire in questi casi, permettendo una equalizzazione senza distorsioni o perdità di qualità nel suono. In futuro potrei aggiornare l’EQ, in tal caso aggiornerò pure l’articolo.

In media creo la curva su RePhase, per poi esportarla come .wav e usarla in un convolutore. Oppure inserisco direttamente i valori in un EQ parametrico.

Per chi è alle prime armi consiglio:

Su Windows: EqualizerAPO

Su Android: JamesDSP (in caso di root) oppure Usb Audio Player Pro

Per i dispositivi della Apple ho meno esperienza ma so che eqMac2 è molto usato, JRiver permette convoluzione e per iOS EQE (in caso di jailbreak) oppure Equalizer (a pagamento)

Nel caso vogliate applicare l’EQ direttamente sui file dei brani consiglio SoX.

 

Conclusione

Queste P1 sono un grande passo nella giusta direzione, sia per l’azienda sia per questa tecnologia. Ora come ora data la necessità di una buona amplificazione e di equalizzazione saranno apprezzate solo da una nicchia. Se pensate di fare parte di quella nicchia buttatevi e compratele, non vi deluderanno.

 

 

 

Guarda su Amazon Linsoul Tin Hifi P1
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Grafico di Equalizzazione
Fotografia di Simone Filippini