Ancora un auricolare in-ear dall'Impero del Sol Levante!
"Ma ultimamente non fanno altro???" probabilmente ve lo stare te chiedendo dato che ultimamente stiamo affrontando assai spesso questo argomento. Il fatto è che di recente questo campo è stato invaso da nuove soluzioni, che hanno più stupito che deluso.
Nel caso dei Technics AZ70 lo stupore lascia spazio alla pura ammirazione dato che probabilmente sul mercato non c'è di meglio.
IMPIANTO
Smartphone, tablet (Android o Apple che sia) e le in-ear stesse... tutto qui: facile, veloce ed intuitivo.
DESCRIZIONE
Il package, come tipico per Technics, è elegante e resistente: le AZ70 sono contenute all'interno di un cofanetto in cartone assai resistente e capace di resistere ad urti anche abbastanza importanti.
Il bundle presenta un cavo USB A to C per la ricarica e 5 pad in silicone delle misure XS, S, M, L, XL.
Il cofanetto per la ricarica, che è essenzialmente una batteria dalla capienza adatta ad un ascolto fino a 20 ore, è costruito in una leggera lega di alluminio esterna ed è dotato di un design moderno, ma estremamente elegante.
Come da moda gli AZ70 si agganciano magneticamente nel loro aloggiamento dotato di contatti dorati e vngono presentati al pari di preziosi gioielli.
Design moderno ed elegante anche per le in-ear, tuttavia, per motivi di leggerezza la scocca è in materiale plastico.
Come per i Panasonic recentemente recensiti sono pieni zeppi ti tecnologie e soprattutto di estrema integrazione software e hardware.
In pratica sono le stesse tecnologie delle RZ-S500W, perciò se notate un ripetersi... non preoccupatevi: è perfettamente normale, e potete passare alla fine di questo paragrafo.
La più interessante, anche perchè legata a doppia mandata al loro funzionamento è una connessione effettivamente stabile anche ad una quindicina di metri, che si riducono a circa 10 se tra voi ed il dispositivo ci sono delle pareti, tuttavia rispetto ad altre pari categoria la connessione è più stabile e si riesce ad avanzare di un paio di metri oltre i diretti concorrenti.
La potenza non è tutto: senza una smartitudine elevata gli auricolari non avrebbero molto senso. Essenzialmente grazie a due microfoni indipendenti le chiamate sono sempre assai chiare per l'interlocutore. Proprio l'anima smart, che è quella che vi permette un'interfaccia completa col vostro dispositivo mobile è la chiave dell'evoluzione delle in-ear. Dapprima sfruttata come semplice "interfacciarsi ad un dispositivo mobile" è divenuta quel cavallo di Troia che ha permesso di aggirare, via software, gli intrincesi limiti hardware.
Inoltre grazie all'APP Panasonic Audio Connect è possibile migliorare l'interfacciamento e la personalizzazione delle RZ-S500W.
Funzione da me non particolarmente apprezzata è la riduzione attiva dei rumori, ma non estremamente fastidiosa... anche se il sibilo si sente sempre e comunque. Tuttavia tale riduzione del rumore sfrutta essa stessa le potenzialità della profonda integrazione hardware/software. Panasonic parla infatti di una tecnologia Dual Hybrid di FF (FeedForward) e FB (Feedback NC). Il primo, tramite due microfoni esterni capta i rumori derivanti dall'ambiente estreno e lavora in digitale, il secondo invece lavora in analogico ed elimina i rumori captati dal nostro padiglione auricolare, grazie a due microfoni che rilevano queste condizioni.
Tuttavia se state ascoltano musica e dovete attendere l'annuncio del vostro treno, imbarco o volo; la funzionalità più interessante è l'Ambient Sound. Questa funzione vi permettterà di sentire gli annunci, nonostante il forte isolamento che danno le in-ear.
Altre informazioni che possono interessare sono i posteriori touch per controllare il proprio dispositivo mobile tramite in-ear e voce ed il fatto che sono resistenti all'acqua, mostrando così una dotazione adeguata a qualsioasi condizione atmosferica.
La caratteristica che più differenzia, sulla carta, queste Technics dalle sorelle minori di Panasonic è il fatto che se sulle RZ-S500W sono montati dei driver da 8mm, qui, sulle AZ70 i driver sono da 10mm.
SUONO E MUSICA
Le tecnologie sono le stesse, ma non si deve commettere l'errore di pensare che suonino uguali. Lo pensavo anch'io, ma la comparazione sulla carta, senza dati reali è sempre estremamente fuorviante: se le Panasonic ci hanno entusiasmato, le Techncs ci hanno mostrato che se vogliamo un'in-ear senza difetti, o quasi, è certamente possibile comprarla.
Quello che colpisce è una naturalezza notevole, anche se un poco di acidità da Danelectro, come con le EAH F70, c'è anche sulle AZ70. I bassi sono agili e snelli, non hanno tutto il corpo delle RZ-S500W, ma il dettaglio è tanto evidente e palpabile da trasportarci all'interno di qualsiasi album.
Chiare, precise, analitiche, ma mai affaticanti sono certamente le compagne ideali di chi cerca il massimo nel minimo spazio occupabile.
Il palcoscenico è qualcosa di spettacolare, se pensiamo che fino a pochi mesi fa le in-ear difficilmente si discostavano da un qualcosa di quasi bidimensionale: aperto, circolare, come con una buona cuffia chiusa, ancorato alla calotta cranica.
TEST
Il grafico è assai simile a quello delle Panasonic RZ-S500W, ma come dico sempre un driver più grosso non significa per forza più bassi; puntuale il grafico che mostra quanto il driver da 10mm arrivi agilmente a 9kHz senza mostrare cali o difficoltà. La risposta è strettamente monitoring, ma in effetti è estremamente bilanciata, favorendone naturalezza e completezza.
CONCLUSIONI
Se le in-ear potessero parlare ed eleggere quale ad oggi sia la regina... non avrei dubbi: eleggerebbero le Technics AZ70.