SENNHEISER HE1: RACCONTO DI UN'ESPERIENZA

Pubblicato il 20/05/2018

Argomento: Riproduzione audio hi-fi

Il 4 maggio siamo stati ospiti di Exhibo, distributore Sennheiser per l'Italia, praticamente da sempre. Sennheiser quest'anno compie 73, Exhibo invece è nel suo sessantesimo: 13 anni in meno, ma una collaborazione che dura 60 anni, tanto che ad oggi Exhibo può essere tranquillamente riconosciuta come Sennheiser Italia.

Al produttore teutonico è dedicato un piccolo museo, che vanta la presenza di vari componenti Sennheiser d'epoca ancora richiesti per film ambientati in quegli anni.

Exhibo pur essendo in pratica Sennheiser Italia importa vari altri prodotti di alto livello sia per il mercato pro, sia per il mercato home.

Mi avete già sentito parlare infatti di TEAC, JAMO, Monster Cable; ma spero potrò parlarvi anche di Klipsch (i prodotto da loro importati) e soprattutto Vicoustic con le sue soluzioni per l'acustica ambientale. Non so quanto vi parlerò anche delle soluzioni professionali, ma mai dire mai.

 

Questa volta ci incentreremo sul motivo della visita: le Sennheiser HE1.

So già che c'è chi si lamenterà del costo pari a 61000€.

tuttavia vi prego di considerare quanto la ricerca che ha permesso di creare queste HE1 sia stata utile a migliorare notevolmente le cuffie anche di fascia bassa: a mio avviso ben vengano questi prodotti, quando a guadagnarci son tutti!

Le HE1 sono giustamente un prodotto di lusso: case in marmo di Carrara, valvole selezionate che si mostrano automaticamente all'accensione del prodotto, comparto cuffie ad apertura automatica.

Ciononostante il suono è ciò che caratterizza la loro esistenza: non sono solo cuffie dotate del loro amplificatore, ma sono dotate anche di un proprio DAC; e la sezione di amplificazione può essere usata anche come preamplificatore per inviare il segnale a dei finali al fine di usare dei diffusori.

L'amplificazione per cuffie è stata totalmente rivista: non siamo di fronte ad un semplice amplificatore a valvole bilanciato, ma siamo davanti ad un amplificatore suddiviso in sezione di gain a valvole e sezione di buffer a FET ... Che novità! esclamerà qualcuno tra di voi. Vero un ibrido non è nulla di nuovo. Ciò che è nuovo è il fatto che la sezione di buffer è direttamente posta sulle cuffie per risolvere i problemi legati alla gestione della corrente da parte dei classici amplificatori per cuffie.

Tutto sulle HE1 è stato studiato. Anche il cavo è stato totalmente ideato al fine di rendere al meglio nel sistema: 8 conduttori totali, 4 per il segnale e 4 per la corrente di Bias. Le Sennheiser HE1 sono infatti cuffie elettrostatiche e tale corrente è necessaria per il loro funzionamento. Trattandosi di elettrostatiche trovano posto due griglie elettrostatiche per le quali si è usato una ceramica placcata oro, mentre per la membrana elettrostatica la placcatura è in platino. L'estensione delle cuffie è da 8Hz a 100kHz: un estensione ben oltre l'udibile al fine di ottenere la massima linearità possibile.

In Sennheiser però non si sono limitati a studiare le cuffie ed usare materiali di lusso per la loro realizzazione: dietro ogni dettaglio di design esiste una spiegazione tecnica. Prendiamo il case in marmo di Carrara... il tocco di classe del marmo migliore al mondo è inconfondibile... tuttavia il marmo, assieme al piombo è un materiale naturalmente antirisonante: perfetto per isolare il circuito.

Due tecnologie invece totalmente nascoste agli occhi sono il Cross Feed, utile per migliorare l'immagine stereofonica in cuffia, ed il monitoraggio costante della corrente di Bias. Tale controllo non è solo utile ai fini sonici: trattandosi di ben 650V per la corrente di Bias e 780V per la corrente di segnale... capiamo benissimo come il monitoraggio sia anche una questione di sicurezza.

 

Tuttavia la vera domanda è: nonostante il livello tecnico, come suonano?

per rispondere a questa domanda mi sono armato di vari album che spaziavano dalla musica classica al metal, dal Jazz al Rock.

 

Che dire?

Attualmente sono le migliori cuffie mai esistite. riescono a porre con estrema chiarezza qualsiasi dettaglio, senza perdere il corpo della musica.

la naturalezza del suono è pazzesca, come strabiliante è l'ambiente che riescono a donare.

“Allora sono perfette!?”. Questa l'affermazione che molti mi hanno posto.

La mia risposta è: “Sono le cuffie migliori, per fortuna non abbiamo raggiunto la perfezione”. alla fin fine un po' di colore Sennheiser lo portano con una caratteristica presenza del basso che rimane estremamente secco preciso e controllato. Sono naturali, neutrali e trasparenti ed ogni aggettivo positivo legabile al suono è una lora prerogativa. Per fortuna il miglior modo di ascoltare musica è ancora l'andare dal vivo. Lo step confronto a tutte le altre cuffie è grandioso, ma siamo ancor lontani dalla realtà.

Detto ciò non c'è da esserne delusi, o da cercare di parlare tanto per criticare con perfetta dimostrazione di stupidità umanoide. Anzi volendo potremmo far partire un lungo discorso circa la fortuna che il reale non sia eguagliabile dal reality, ma non è questo io momento.

In realtà dopo averle ascoltate l'unica affermazione che mi sento di fare è che se avessi 61000€ le prenderei, ma con il case in marmo nero di Carrara.

 

 

Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
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