Ragazzi e ragazze un cordiale saluto a tutti voi. Si torna in casa TEAC e si fa con un prodottino che sta tranquillamente un mano, anche se è un prodotto desktop, che fa da DAC, amplificatore per cuffie, ed amplificatore per diffusori, un tutto in uno che racchiude al suo interno un concentrato di tecnologia audio.
PREMESSA
TEAC piazza l’AI101DA nella fascia bassa del mercato dato che con meno di 300 euro lo si può acquistare, un prodotto che fa tutto e sfrutta vari anni di conoscenze acustiche per far stare tutto in poco spazio senza incidere troppo sulla qualità audio finale.
RINGRAZIAMENTI
Come sempre più ringraziamenti all’inizio della recensione:
il primo a voi lettori, il secondo ai ragazzi di EXHIBO che sono i distributori per TEAC in Italia, che grazie alla loro professionalità e gentilezza mi hanno permesso di scrivere questa recensione. Ultimo ma non meno importante un saluto e ringraziamento a Gregorio Zito dalle cui mani passano tutti i prodotti TEAC destinati al Bel Paese.
UNBOXING
PACKAGING
Il packaging come al solito è ben fatto, semplice e protettivo: uno scatolone in cartone che permette un’ottimale protezione mantenendo al contempo bassi i costi per l’imballaggio.
BUNDLE
Il bundle è composto da:
cavo di alimentazione;
il telecomando con le pile.
MATERIALI
Sui materiali a TEAC non si può ribattere alcun fattore: alluminio spazzolato per il case, struttura solida con parti in acciaio, manopole in alluminio, incastri dei vari pezzi del case perfettamente combacianti e parti saldamente collegate tra loro ed alla struttura.
Internamente ci si trova davanti a un prodotto ben dimensionato, strutturato e studiato, nulla è lasciato al caso e tutto è perfettamente fissato.
DRIVER & TEAC HR-AudioPlayer
Il TEAC viene visto dal computer come un’uscita digitale qualora fosse connesso tramite USB. I driver non danno alcun problema e l’AI101 DA non ha mai dato segno di problemi con questa connessione (neanche con le altre tanto per essere completi).
Il Player fornito gratuitamente da TEAC ai possessori di tale dispositivo è scaricabile a questo indirizzo http://www.teac-audio.eu/en/products/ai-101da-120651.html. Player di ottima qualità e facile usabilità, basta inserire in configurazione quale dispositivo TEAC state usando caricare i file dal vostro Hard Disk o dal vostro lettore CD, sedersi comodamente ed abbandonarsi all’ascolto. Veloce nei caricamenti e nel passare da una traccia all’altra.
DESCRIZIONE
In primis come sempre eccovi il link al produttore http://www.teac-audio.eu/en/products/ai-101da-120651.html.
La descrizione estetica la lascio come al solito alle immagini che fanno questo lavoro 1000 volte meglio di qualsiasi parola.
Passiamo così alla descrizione tecnica dell’AI101DA.
L’amplificazione per i diffusori è affidata ad un chip di classe D: il TPA3118 di Texas Instrument. Non è un mostro di potenza con i soli 26W su 4Ohm, ma con diffusori ad alta efficienza (i miei fanno 96db) o diffusori che presumibilmente saranno posizionati in un ambiente piccolo dimostra tutte le sue qualità sottolineando che la potenza è solo uno dei parametri di un amplificatore per diffusori. Il circuito in uscita è dotato di un filtro di compensazione dell’impedenza, in ingresso vi è un OPAMP (N5532A) a curarne la preamplificazione.
L’Amplificazione per cuffie è invece direzionata ad un circuito di calsse AB che mantiene ridottissime le dimensioni, essa è di tipo sbilanciato e sfrutta ampiamente la circuiteria posta a valle del DAC sfruttando i vari stadi ad operazionali prima di inserire lo stadio di buffer.
Il DAC è la vecchia punta di diamante di Texas Instrument: il PCM1796. DAC che nasce bialanciato, ma TEAC con un opportuno circuito a valle trasforma il segnale in sbilanciato prima di direzionarlo alle varie uscite analogiche. Il chip viene sferuttato al massimo delle sue capacità e fornisce sia la possibilità di leggere nativamente i 24bit / 192kHz sia di fare l’upsampling di segnali inferiori ai 128kHz come da immagine allegata.
L’alimentazione è fornita da un alimentatore switching on board, se si pensa che l’alimentazione switching non sia idonea in ambito Hi-Fi si prega di leggere gli approfonditi scritti di Bartolomeo Aloia sulla questione: una lettura onesta e soprattutto compiuta con la mente aperta vi mostrerà che spesso i toroidali vengono piazzati solo per soddisfare le presunte conoscenze di molti appassionati.
Sotto la scocca tuttavia ci sono anche altri dettagli interessanti.
Il controllo del volume avviene completamente in digitale e ciò permette di far lavorare il tutto cone meno distorsione e rumore eliminando problematiche date dal potenziometro.
L’uscita subwoofer è già di per sé filtrata al di sotto dei 100Hz con un filtro passabasso del secondo ordine, il che agendo in cascata con i filtri già presenti in molti subwoofer permette di ottenere un filtraggio del quarto ordine.
L’interfaccia USB è lasciata all’MLC3700A di MCS Logic, che è anche il cuore della sezione digitale, non molto famoso, ma un buon tuttofare.
Alla sezione digitale è delegato anche il compito di gestire il “loudness” se attivato: l’ “HR loudness” permette di equalizzare digitalmente le basse e le alte frequenze eliminando i classici problemi legati ai circuiti loudness analogici.
L’ingresso analogico è anc’esso interessante perché non si limita a dirottare il segnale alla parte analogica, anzi lo digitalizza tramite il PCM9211 di Texsa Instrument e da qui segue il percorso come qualsiasi altro segnale digitale: viene mandato al DAC e solo successivamente alla sezione analogica.
Infine come si può notare dalle foto tutto è ben studiato e posizionato.
TEST
I test sono stati ad ampio spettro ed hanno cercato di sviscerare tutto ciò che mi era possibile testare.
Partiamo dai vari valori elettrici riscontrati sull’uscita diffusori.
In primis si ha una corrente in continua molto bassa poiché si parla di 34 µW.
Per la potenza in uscita invece sono riuscito ad ottenere i 26W dichiarati anche se un buon comportamento è stato tenuto fino a circa 19W (quindi perfettamente in linea con quanto dichiarato).
L’impedenza di uscita è stata anch’essa molto bassa pari a 3 Ohm.
Anche i parametri ottenuti dall’uscita cuffie sono stati molto interessanti:
60nW di corrente continua residua, 11V e 120mA, 0.3Ohm ovvero parametri di tutto rispetto considerando il tutto. L’impedenza d’uscita è bassissima e rende di fatto l’AI101DA affiancabile a qualsiasi cuffia. Inoltre si rivela capace di pilotare anche cuffie più esigenti siano esse ad alta o bassa impedenza.
Il filtro passabasso del subwoofer come da immagine si riconferma del secondo ordine.
L’uscita per i diffusori risulta essere dotata di una buona gestione della fase una buona efficacia in banda audio, una risposta veloce e con un THD sempre inferiore al 4% (rilevato tramite i diffusori).
L’uscita cuffie è dotata di una linearità di risposta in frequenza con i 20kHz a -2.5db e una rotazione di fase che a 8kHz diventa pari a 180 gradi, si segnala che la rotazione inizia ad essere importante già a 700Hz.
Attivare l’upconverter non arreca miglioramenti, anche il THD rimane inferiore all’1%
L’HR loudness potenzia di 6 db i bassi compresi tra 30 e i 400 Hz con un accordo a -3db, parimenti agli alti superiori ai 4kHz. Tuttavia se la fase sembra migliorare spostando a oltre 12kHz la rotazione di fase di 180 gradi, si deve segnalare che il grafico trae un poco in inganno e solo con l’attivazione dell’upsampling si ottiene un reale miglioramento del parametro. L’analisi del THD però sconsiglia altamente l’adozione dell’HR loudness in cuffia presentando distorsioni anche superiori al 10% nelle zone interessate dal loudness (a dimostrazione del fatto che sia stato ideato per i diffusori e mandi evidentemente in saturazione i componenti dell’amplificatore per cuffie).
La gestione dell’impulso invece risulta sempre veloce.
USO IN GAME
In game l’AI101DA è stato eccezionale, seppur mancante di un software di simulazione… un software è un software e può essere scaricato in versioni gratuite o a pagamento da altri fornitori. Solo nei simulatori di guerra è sembrato necessario attivare il software che avevo già presente sul mio PC, negli altri il tutto era talmente ben bilanciato anche senza attivare la virtualizzazione. Indipendentemente dal gioco tuttavia l’AI101DA permette un’ottima immersione nel gaming.
USO CON I DIFFUSORI
I connettori usati da TEAC per le uscite di potenza sono dei comuni connettori a vite che accettano filo spelato e connettori a banana.
Affiancato a diffusori ad alta efficienza e grazie al modulo di classe D TPA3118 la distorsione è impercettibile e la potenza fornita è bastevole anche in una sala ampia, tuttavia i nuovi moduli di classe D erogano abbastanza potenza pulita da poterli affiancare anche a diffusori a media efficienza
Il suono donato è completo e musicale, bassi corposi veloci, dinamici e puliti, medi precisi, alti presenti ma non estremamente dettagliati ed ariosi.
Nel complesso il dettaglio donato è interessante e di buon livello
Non si scalda troppo e non si affatica anche suonando per diverse ore consecutivamente consentendo così ascolti prolungati alla stessa qualità.
Gli spazi sono ben gestiti, le posizioni ben rispettate e l’immagine stereofonica che dona è piacevole all’ascolto nella sua precisione ed ampiezza.
L’attivazione dell’upconverter è subito identificabile per via di una certa falsità nel suono accompagnata dalla mancanza di corpo.
Il circuito HR loudness con diffusori full-size (o over-size dipende dai punti di vista) è inutile perchè dona eccessiva attenzione alla gamma bassa, mentre con diffusori più piccoli può risultare utile soprattutto a volumi bassi, tuttavia quello che ho potuto sentire è stata una generale diminuzione di percezione del dettaglio.
USO CON LE CUFFIE
L’uscita cuffie consente l’utilizzo del solo jack 3.5”.
Suona pulita e chiara senza alcun disturbo di sottofondo, a patto di non attivare il circuito loudness dove l’incremento dei bassi porta a qualsiasi volume di ascolto alla mancanza di dettaglio del suono e pure ad una certa falsità del suono data dall’incremento di THD.
Sebbene i parametri tecnici indichino un amplificatore on-board di tutto rispetto, l’ascolto non rifletteva quello che avrei poi rilevato nei test. Un suono abbastanza ben posizionato, chiaro, pulito dotato di corpo e di dettaglio, il tutto contornato da parametri che di per sé possono anche affiancare cuffie ad alta impedenza, ma che non fa urlare al miracolo: la rotazione di fase ha la sua discreta importanza (come tutto in questo strambo mondo). TEAC avrebbe dovuto dedicare più spazio all’amplificazione per cuffie per ottenere un suono migliore, tuttavia nel suo piccolo la sezione cuffie funziona e suona meglio di molti altri prodotti che si ostinano a montare chip all-in one per amplificare le cuffie.
VIDEORECENSIONE
VIDEO TEST
CONCLUSIONI
Al costo inferiore ai 300 euro c’è poco da ridire, la sezione dedicata alle cuffie non è eccezionale, ma il TEAC AI101DA ripaga ampiamente come DAC e come amplificatore per diffusori, che sono le due sezioni più qualitative. Un suono che convince anche in presenza di alcuni difetti, ma in un prodotto dedicato alla fascia bassa dell’Hi-Fi che si prende il lusso di fare tutto da solo, questi difetti sono ampiamente giustificabili.