Introduzione
In questi ultimi mesi, NAD ha presentato una nuova serie di amplificatori integrati in classe D definiti “ibridi” e dotati fin dall’origine di ingressi digitali, stadio phono, connettività Bluetooth e funzionalità di streaming audio.
Rimane comunque disponibile a listino la serie di amplificatori integrati “tradizionali” (in classe A/B) tra cui l’entry level C-316BEE oggetto di questa recensione.
Questo è il meno potente e più economico amplificatore integrato del catalogo NAD, offerto ad un prezzo di listino di poco superiore ai 400 Euro IVA compresa.
Che senso ha, mi direte voi, recensire ora un amplificatore integrato della “vecchia scuola”, quando sono disponibili molti altri prodotti (anche della stessa marca), dotati di tutte quelle “features” tecnologiche che sono ora tanto richieste?
Rispondo con una unica parola: il prezzo.
Nei negozi “fisici” di Hi-Fi si può già trovare il piccolo NAD ad un prezzo inferiore a 400 Euro e vista l’uscita della nuova serie “ibrida” dello stesso costruttore (con un listino che parte però da 790 Euro), tali quotazioni sono pure destinate a scendere; discorso analogo ma con prezzi ancora più vantaggiosi se ci si indirizza verso i rivenditori online.
A questo punto, chi è alle prime armi ed ha per forza di cose una disponibilità economica limitata, ha ora la possibilità di portarsi a casa un onesto amplificatore integrato, ben costruito, di buone prestazioni e pure di nobile stirpe inglese ed entrare così con il piede giusto nel mondo dell’alta fedeltà audio.
Questo amplificatore eroga una potenza di 2x40W RMS, ha 6 ingressi linea, 1 ingresso jack da 3,5 mm per un lettore mp3/iPod, 1 ingresso jack da 6,35 mm per una cuffia ed un piccolo telecomando in dotazione.
Per altre informazioni rimando al sito del produttore.
Aspetto e connessioni
L’aspetto è semplice e tradizionale, frontale in plastica con tanti pulsanti e manopole; il case in lamierino metallico è realmente compatto e inoltre presenta una profondità ridotta che ne permette l’inserimento in qualunque mobiletto o ripiano.
I colori disponibili sono il classico grigio scuro NAD oppure un meno “severo” grigio chiaro definito “Titanium” che lo rende a mio avviso meno dimesso.
Frontalmente troviamo il jack standard per le cuffie, il jack per i lettori portatili, i pulsanti per la selezione dell’ingresso desiderato, i controlli di tono escludibili e la manopola del volume che comanda un potenziometro motorizzato.
Sul retro troviamo i cinque ingressi linea RCA, l’ingresso TAPE, i morsetti dei diffusori (una sola coppia e di qualità non eccelsa) e il cavo di alimentazione non staccabile; non sono presenti uscite pre-out o subwoofer così come non è presente alcun ingresso phono per un giradischi.
Il telecomando, oltre alla selezione degli ingressi e alla regolazione del volume, può comandare le funzioni base di un lettore CD della stessa marca; è piccolo ma gradevole nell’uso anche se non precisissimo nel puntamento.
Prova di ascolto
Ho acquistato questo piccolo amplificatore per allestire un impianto audio secondario in un’altra stanza e durante tutte le mie prove ho avuto modo di interfacciarlo con diversi diffusori e con diversi cavi di segnale e di potenza.
Appena estratto dalla scatola ha esibito un suono che non mi è per niente piaciuto, eppure avendo posseduto anni prima un NAD 304, credevo di avere un’idea sufficientemente chiara di cosa avessi acquistato.
Ho collegato inizialmente il C-316BEE a dei diffusori Bookshelf B&W DM601S2 e il suono emesso era incentrato prevalentemente sulla gamma media; i bassi risultavano leggeri e gli alti mi apparivano sempre un po’ sporchi e poco ariosi, trasmettendo la sensazione di un suono duro, affaticante e per niente raffinato.
Ben sapendo che per un amplificatore non bisogna mai pronunciarsi sulla sua resa audio appena sballato, mi sono messo l’anima in pace e ho iniziato un lungo rodaggio condito da tante diverse combinazioni di cavi e diffusori.
Dato che non sono un recensore ma piuttosto un normale appassionato, solo dopo oltre un mese di utilizzo giornaliero, (un paio di ore di ascolto reale, quasi tutti i giorni), mi sono finalmente fatto un’idea del prodotto che ho acquistato.
Andiamo con ordine: a livello costruttivo il piccoletto si difende bene, ha un bel trasformatore toroidale adeguatamente dimensionato, la protezione anti “bump” sugli altoparlanti (relè di sgancio delle uscite ritardati all’accensione), il selettore degli ingressi sempre a relè, i controlli di tono e pure il potenziometro (motorizzato) del volume che fanno tutti il proprio lavoro egregiamente (ad esempio anche a livelli di emissione molto bassi quest’ultimo componente non presenta sbilanciamenti fra i due canali).
I morsetti dei diffusori invece, pur essendo del tipo a vite, non mi sono piaciuti; sembrano fragilini e ho subito optato per l’utilizzo di cavi terminati con connettori banana plug.
A livello audio, il rodaggio ha migliorato le cose: nell’estremo superiore sono andate via le sensazioni di asprezza e di suono “duro” mentre le note più basse sono migliorate, se non in estensione, sicuramente in velocità e controllo.
Descriverei il suo suono come dinamico, sufficientemente veloce e ritmato, senza innaturali gonfiori della gamma bassa che rimane così presente e ben controllata, c’è un buon attacco della batteria e anche la voce è ben riprodotta.
Pregevole la macrodinamica, discreta la microdinamica e ho pure ritrovato il carattere non enfatizzato agli estremi banda tipico degli amplificatori NAD; l’estremo superiore non è particolarmente in evidenza e non risulta quindi affaticante, il risvolto della medaglia è che a volte può accadere di desiderare un po’ di brillantezza in più ad esempio sui piatti e sul pizzicato delle chitarre, così come un po’ più di aria fra gli strumenti.
Un’altra cosa che ho notato è che la qualità di riproduzione cresce ancora più di quanto mi aspettassi passando a diffusori di qualità superiore; mi spiego meglio: utilizzando diffusori di qualità medio bassa la resa sonora è sicuramente buona per chi apprezza il carattere dinamico ma non aggressivo del NAD, ma la resa complessiva è nettamente migliorata strappandomi anche più di un sorriso, quando l’ho collegato a diffusori di qualità superiore.
Nel mio caso passando dai mini diffusori B&W DM601S2 alle torri B&W DM603S2 la resa è sicuramente migliorata grazie ad una riproduzione più “completa” dello spettro audio, ma dal punto di vista della raffinatezza come era prevedibile non è cambiato granché ; quando invece sono passato ai mini diffusori ProAc Tablette Reference 8 e soprattutto alle torri ProAc Studio 125, il piccolo ampli ha dato il meglio di sé. Il coinvolgimento emotivo e la raffinatezza sono nettamente aumentati e la riproduzione è stata veramente godibile e convincente.
Considerazioni finali
Il NAD C-316BEE è un piccolo amplificatore integrato dal cuore grande, infatti pur se di bassa potenza è in grado di pilotare senza affanno una vasta gamma di diffusori; è un ampli sufficientemente “dinamico” e “comunicativo” e se pure pecca in raffinatezza e risoluzione (al pari della maggior parte dei concorrenti nella stessa fascia di prezzo), sa tuttavia trasmettere tutta l’energia dell’evento musicale.
Pro:
Costruzione ben fatta, buone doti di pilotaggio, presenza dei controlli tono (utili soprattutto per chi è al suo primo amplificatore Hi-Fi); ampli sufficientemente “veloce”, ritmato e dinamico, adatto un po’ a tutti i generi, “energici” e non (rock, classica, cantautori, jazz, ecc.), praticamente nessuna fatica di ascolto, presenza del telecomando.
Se si “centra” la corretta sinergia con i diffusori è in grado di fornire anche prestazioni inaspettate per essere un entry level.
Contro:
Non ha l’ingresso phono per un eventuale giradischi, non ha il cavo di alimentazione staccabile, i morsetti diffusori sono migliorabili; per chi predilige una riproduzione più “vivace” nella gamma più alta delle frequenze, questo amplificatore potrebbe risultare troppo “arrotondato” sull’estremo superiore e poco “arioso”.
Non risulta particolarmente raffinato (e non può essere altrimenti visto il prezzo).
Consigliato a:
A chi vuole acquistare il suo primo amplificatore integrato Hi-Fi e non è interessato all’uso di un giradischi, a chi ha la necessità di pilotare dei diffusori un po’ “ostici” spendendo il meno possibile, a chi ha già un DAC esterno e vuole allestire un primo impianto Hi-Fi per la riproduzione della musica “liquida”, a chi ha problemi di spazio per la collocazione di un piccolo amplificatore integrato e a chi predilige una riproduzione sonora senza fatica di ascolto.
Mi sento di consigliarlo con diffusori che compensino i suoi piccoli difetti, quindi con casse (nella categoria di prezzo 400-800 Euro al massimo) tendenzialmente “vivaci” e “aperte”; infine una ultima raccomandazione: nelle sessioni di ascolto in negozio non fate valutazioni o confronti “seri” se l’amplificatore è stato appena sballato e quindi privo di rodaggio.