Push Button Gently
Cause
Come diceva Sigmund Freud spesso l'uomo si considera una cosa diversa rispetto a quello che in realtà vedono gli altri in lui. Ed è proprio da qui che voglio partire per commentare questo lavoro della band comasca attiva da dieci anni e con altre due uscite discografiche alle spalle. Sì, perché a sentire tutto le tracce a perdifiato si arriva alla conclusione pensando a dei riferimenti stilistici e culturali ben precisi (diciamo anni novanta), ma con il dubbio che altre influenze (dai T-Rex a Peter Gabriel) siano dietro l'angolo per smentire le proprie certezze coltivate fino a quella determinata traccia. Innegabile una certa predisposizione per il ruvido certo, ma con una predilezione per il ritmo e l'armonia dell'architettura musicale. Insomma come dice il brand della band stessa, spingere sì ma con moderazione e soprattutto con equilibrio. Me & The Giant Set Off è un brano dove mia moglie, che capisce poco di musica ma tanto di arte, potrebbe allo stesso tempo riconoscere i Blur, i dEUS, i Radiohead o gli ultimi Police. Questo è il punto: pare di scorgere questa o quell'altra declinazione e alla fine chiunque di noi potrebbe citare un'altra band ancora per descrivere questo disco. Il sottofondo è di fatto un percorso con la sua logica. Un suono dove materia grezza e fine artigianato (come in Morning Sailor ) oppure lo-fi evocato e tratti più variopinti (come in Wolves) creano un'esplorazione dagli episodi brillanti e dalle melodie insidiose nell'accezione positiva del termine.
Misteriously pop si trasforma in un brano decisamente psichedelico nonostante il titolo e The King of vague ne è la riprova: un omaggio al rock di Motorpsycho memoria. L'eleganza misurata e distorta di pezzi come Hide o Holy da una parte e l'impronta sempre fresca della band di Damon Albarn dall'altra smorza sul finire quella immediatezza iniziale che aveva tanto contribuito a disegnare un tratto sicuro su cui poggiare nuovi rilanci e incursioni sonore. Ogni passo risulta così stilisticamente estroso ma formalmente ben ponderato, improvvisato ma calcolato aprioristicamente al punto giusto come pure le dosi di energia e di passione. Diventa così fondamentale spogliarsi dei propri vissuti passati per cogliere l'arte allo stato puro che sgorga tra le pieghe di un lavoro tutt'altro che revivalistico, ma al contrario capace di tirare fuori dalle proprie debolezze il proprio modo di trasmettere una sincera narrazione facilmente oggetto di fraintendimento.
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Genere: Indie , Psichedelica , Lo-fi
Brani:
- 1) Hurkah
- 2) Me & the Giant set off
- 3) Mexican Standoff
- 4) Morning Sailor
- 5) Wolves
- 6) Mysteriously Pop
- 7) I thought i saw a pussycat (...)
- 8) The King of vague
- 9) Hide
- 10) ?
- 11) Dr. Kelsey Jordan Braun
- 12) Holy
- 13) !