Assalti frontali

Banditi

Recensione di Fabrizio Pucci

Pubblicato il 05/05/2001 - Ultimo aggiornamento: 04/08/2008

Voto: 7/10

Tornano gli Assalti Frontali, uno dei primi gruppi in Italia a suonare musica rap . Ancor prima c'erano gli Onda Rossa Posse con il mitico disco "Batti il tuo tempo", il cui collettivo poi si è diviso in Ak47, Assalti Frontali, ecc.
Ne è passato di tempo da quel periodo (primi anni '90), in cui la musica rap la faceva da padrona nei centri sociali e nelle principali autoproduzioni. Adesso molta di quella grinta e quella voglia di spaccare il mondo è andata persa, alcuni gruppi sono scomparsi e altri, forse consci del fatto che il sogno iniziale era troppo idealistico, sono un po' meno estremisti di prima. Anche gli Assalti Frontali quindi abbandonano le autoproduzioni per inserirsi nel team della BMG Ricordi e rivolgersi ad un pubblico molto più esteso di quanto non potessero fare prima. Con Banditi viene per il momento accantonata la collaborazione con i Brutopop che aveva portato nel disco precedente, ad una originale miscela di rap e rock, per tornare a dedicarsi a un hip hop più puro. Militant A quindi si affida per la parte musicale a Ice One, un veterano della scena hip hop romana, mentre per quanto riguarda le voci, oltre allo stesso Militant A, troviamo il gradito ritorno di Sioux, già presente nel primo disco "Terra di Nessuno".
All'ascolto questo nuovo cd si presenta con delle sonorità ben curate e molto pacate, tranquille, con alcune melodie quasi "infantili" tipiche di Ice One: nessun assalto sonoro quindi. Troviamo maggiore impatto nei testi, meno espliciti rispetto al passato, ma non per questo meno validi. Come già in "Terra di nessuno" anche qua c'è un brano dedicato alla guerra, "A 30 miglia dal mare", il cui video è passato per intero anche su una puntata di Blob (Rai 3). Tutti i 13 brani comunque sono su un buon livello e costituiscono un album valido in particolar modo per gli appassionati del genere.

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