Tutto è cominciato con un grande manifesto affisso in periferia che annunciava una serie di piccoli concerti nelle varie piazze del paese. Le band emergenti si sarebbero sfidate in competizioni valutate da giudici, che avrebbe deciso i finalisti.
Nelle due serate di semifinale le band hanno suonato in delle piazze minori del paese, mentre per la gran finale si è scelta la piazza principale.
La piazza circondata da palazzi antichi e con pavimento in pietra, situata in pieno centro storico dove non è difficile trovare persone che consumano pizza o patatine mentre passeggiano.
Tutti i posti a sedere sono occupati da persone di tutte le età, dai più giovani ai più anziani, incuriositi dall’evento.
La presentatrice annuncia l’inizio del contest, presenta i giudici e il primo gruppo che suonerà sul palco per aprire la serata, nonchè i vincitori della scorsa edizione del “Corato Music Square”, i VINYL SINS che tornano sullo stesso palco a distanza di un anno dopo aver inciso un disco.
Inizio a scattare qualche foto al palco,poi mi posiziono in un punto privo di gente pronto a riprendere, e mentre saluto qualche amico che passa sento un colpo che mi fa battere il petto, il batterista ha cominciato a suonare ed è li che capisco che sono ad un vero concerto rock.
I Vinyl Sins partono con un loro inedito in lingua inglese, “Before it’s too late”.
La serata si movimenta e subito si sente la loro bravura, suonano decisi mostrando alle band emergenti il livello che avrebbero dovuto mantenere durante le loro esibizioni.
Il brano iniziale, si sa, è uno dei pezzi più importanti in una esibizione perchè stabilisce le aspettative e scalda il pubblico e loro ci sono riusciti in pieno.
Come secondo pezzo un brano inedito, in italiano, il cantante ci tiene a dire che è dedicato a Marco Simoncelli. Campione motociclistico che molti ricorderanno, purtroppo andatosene in un incidente proprio mentre gareggiava. Bello ricordare la persona con un brano pieno di sentimenti e che trasmette emozioni, posso dire che con il testo e la grinta con cui è stato suonato, è rimasto indimenticabile nella serata.
Finita la loro esibizione, che ha determinato un ottimo inizio di serata, si comincia con il vero e proprio contest. Le band finaliste sono pronte per mostrare il loro talento nella competizione.
Vorrei specificare una cosa, secondo me non sono state fatte le dovute prove audio nella piazza perchè ho riscontrato che nelle performance, le band in competizione hanno avuto dei problemi con l’impostazione dei volumi della voce rispetto alla strumentazione nel primo brano di ogni gruppo. Hanno comunque superato l’avversità in ottimo modo mostrando di saper stare sul palco.
Come primo gruppo in gara si esibiscono i “Dyno”, la cui composizione è di quattro persone: vocalist che suona anche la chitarra, bassista, tastierista, batterista. Con i loro brani si capisce subito che il loro genere musicale è rock leggero, con sfumature di blues.
Tra le loro cover, “Ain’t no sunshine”, un classico che accompagna lo scorrere della serata dando quella sensazione di essere in un luogo intimo e accogliente.
Finita la loro esibizione, i giudici esprimono i loro commenti, dopodichè la presentatrice annuncia sul palco il gruppo successivo.
È il turno degli “Stories and Frames” cui la composizione è un cantante, una bassista che fa da seconda voce, due chitarre e un batterista. Il loro genere è Rock Punk, un genere che non è il più agevolato nella serata, come già detto i palazzi messi attorno alla piazza non favoriscono il diffondersi della musica, ma in questo caso più che negli altri gruppi si aveva un rimbombo del suono specialmente nella parte iniziale delle canzoni. Tra le loro cover troviamo brani di “All day to remember” e “Rise against”.
Durante i pezzi, degli anziani si alzano dal loro posto e vanno via con l’espressione alla “cos’è tutto questo baccano?”, pensando magari che il volume fosse troppo alto, tuttavia i presenti che sono consapevoli del genere di musica che il contest offre rimangono a godersi l’esibizione.
I loro brani sono incalzanti, portano sul palco un genere che il paese necessiterebbe di ascoltare di più. Gli applausi non mancano al finale, dando un messaggio di supporto al gruppo.
Terzo gruppo in gara i BRAUNS: un cantante, due chitarre,un tastierista, un bassista, un batterista.
A differenza degli altri gruppi, cominciano presentando un loro inedito come primo pezzo, anche qui purtroppo ci sono dei difetti legati al volume del microfono. Il cantante avvisa la band tramite dei gesti per temporeggiare e continuare a suonare affinchè il fonico possa risolvere il problema senza che questo influenzi l’esibizione, un gesto che ho apprezzato.
Come spiega il cantante, il loro è un gruppo “Pop Rock ,più rock che pop”, difatti le loro cover sono canzoni popolari o pop rifatte in chiave rock, cosa che funziona alla grande.
Tra i membri del gruppo c’è una grandissima intesa, così in armonia tra di loro che quando il cantante si allontana per interagire con il pubblico, la band continua spedita a suonare. Nelle loro esibizioni dai loro movimenti e le loro espressioni traspare una allegria coinvolgente.
La cover di “Vieni a ballare in Puglia” (di Caparezza e Al Bano) movimentata a note rock, fa cantare tutto il pubblico tra sorrisi, risate e battiti di mani a ritmo.
Per concludere la loro esibizione e anche la serata, cantano un loro inedito, usando ancor più energia rispetto gli altri brani.
Consultatisi per alcuni minuti, i giudici emanano il verdetto. Le band dietro le quinte sono sostenute da familiari e amici stretti che li accompagnano nell’attesa.
Vincono i “BRAUNS”, un premio di 1500 euro per la realizzazione di un EP.
Non chiamerei perdenti le altre band, ritengo invece siano vincitrici dell’affetto dei fan che le hanno seguite e sostenute. È un grande risultato anche l’aver partecipato con il loro talento, la loro musica e l’aver portato del rock li dove non ce n’è abbastanza.