Soulphureus
Rest in Hell
Il periodo delle grandi innovazioni sembra ormai volgere al termine. Sono lontani gli anni dove il death metal si imbastardiva di elementi progressivi per risultare più innovativo. Da qualche anno a questa parte si può notare, nel mondo, un ritorno di sonorità crude e violente che colpisco anche il thrash metal, oltre che il death. Gli ultimi arrivati (almeno per le mie orecchie) sono i bergamaschi Soulphureus, formatisi solamente nel 2009 ed all’esordio con l’album Rest in Hell.
Sin dalla copertina possiamo capire come gruppi come Deicide, Sepultura e Sarcófago siano serviti da influenza. Anche lo stile di truccarsi dei musicisti rimanda alla primissima corrente death/thrash/black metal ed a gruppi come Angelcorpse o Blasphemy. Dal punto di vista musicale, il prodotto non si distanzia affatto da ciò che gruppi più famosi dissero ormai vent’anni fa. Dieci canzoni di media/lunga durata mischiano diversi generi estremi per un prodotto ascoltabile ma non entusiasmante. Il problema sembra essere appunto la linearità. La band risulta essere discretamente valida in quello che fa ma la sensazione è quella di trovarsi al cospetto di un lavoro non completo e senza una precisa direzione.
Per voler fare un esempio, si prenda una traccia come Holy Trinity Desecration: le sfuriate black metal sostengono un riffing in tremolo che sovente si sporca di thrash primordiale e doom senza trovare soluzioni veramente eclatanti. Le voci (le quali sovente si alternano tra growl non eccessivamente profondo e scream) non sono sufficientemente brutali. Certo, la produzione al limite dell’amatoriale non aiuta ma di per sé la band non sembra troppo convinta e con tracce troppo lunghe, tende a perdersi per strada. Alcuni spunti maggiormente accessibili sono da notare e rendono alcuni momenti dell’album più interessanti (Gates of Doom e Tombstones in Heaven) ma in linea generale, l’attenzione tende a svanire presto. Sull’album trova spazio anche un classico rivisitato: The Exorcist dei seminali Possessed di Seven Churches (1985). Questa versione si distingue per un approccio maggiormente thrash seppur degno di nota.
In conclusione, mi sento di dire alla band di accorciare le canzoni e mettere meno carne sul fuoco. Questo genere vive di tracce brevi e non di otto minuti. La maturità per comporle in modo accattivante è dura da raggiungere e per ora non c’é. Meglio semplificare le cose e migliorare la registrazione per il prossimo lavoro.
Soulphureus
Rest in Hell
Genre: Black metal
Tracks:
- 1) The Forge of Souls
- 2) Csejthe's Bloodbathes
- 3) Holy Trinity Desecration
- 4) Burned by the Exorcism
- 5) Gates of Doom
- 6) Nemesis of the Light
- 7) The Exorcist
- 8) Tombstones in Heaven
- 9) Soulphureus
- 10) Rest in Hell
Renseignements pris à partir du disque
Aren – Basso, voce
Manuel "Ades" Togni - batteria
Paolo "Beleth" Morosini - chitarre
Dave "Nacht" Battaglia - chitarre