Mitski
The Land Is Inhospitable and So Are We
Con un nome come “questa terra è inospitale e lo siamo anche noi”, era chiaro che il settimo album dell’ormai affermata Mitski avesse molto da dire. Un album “molto americano”, come dichiarato dalla sua creatrice, e – in accordo con il periodo della sua pubblicazione – profondamente e intensamente autunnale.
E naturalmente splendido, come ci si aspettava da Mitski, ma in quella maniera lenta, sobbollente e da degustare che caratterizza gli album della maturità. Mitski Miyawaki sa cosa vuole fare, e sa come dirlo – e allora largo alle metafore, e agli strati di lei da scoprire, uno alla volta, con piacere.
Una terra perduta tra country e chamber pop
Sonoramente, This Land Is Inhospitable And So Are We riporta Mitski alla radice della tradizione alternativa, riunendone tutti i sapori più riconoscibili, dal chamber pop al folk, in un sound che le sta a pennello. Idee conosciute, ma eseguite con la perizia di chi sa come mai funzionano. I’m Your Man trionfa in questo senso, dispiegandosi su tre livelli sonori – le percussioni tonanti, un organo, e poi un coro, sontuosi, il lontano abbaiare dei cani – che, come le tre dimensioni della realtà stessa, offrono continuamente nuovi angoli da cui guardare.
Star è la traccia che più di tutte esemplifica non solo la forza emotiva delle liriche di Mitski, ma anche la durezza dei suoi modi di esprimerla. Una traccia chamber pop in un crescendo quasi spaventoso, che pare sottile, ma si eleva gradualmente fino a sorprendere. E che nonostante tutto convive con sound come Buffalo Replaced, le cui chitarre d’acciaio non possono essere nient’altro che country, come due elementi necessari dello stesso ecosistema.
Crudo, creativo, reale. Il mondo di This Land Is Inhospitable And So Are We è vasto come evoca il titolo, un grappolo amaro di esperienze che, una ad una, vanno a comporre un quadro emotivo doloroso. Eppure, nonostante il titolo parli di una terra inospitale, evocando una terra solitaria appena uscita dalla mente di Cormac McCarthy, l’album accoglie gentilmente nel suo mondo di pensieri complicati, grazie a una sonorità cruda e grezza, ombrosa, ma ricca di sfumature. In ogni canzone convive una sfumatura di acredine con una di dolcezza, dal sound multiforme alla voce della stessa Mitski, prima soffusa e fredda, alla Fiona Apple, poi soave e melodiosa.
E dopotutto, in fondo, non è così anche il mondo?
Mitski e l’amore
“La cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita è stata amare altra gente. Vorrei potermi lasciare alle spalle tutto l’amore che ho, dopo che morirò, cosicché possa far brillare tutto questo bene, tutto questo buon amore che ho creato, su altre persone”. Così Mitski stessa aveva descritto This Land Is Inhospitable And So Are We in un’intervista per la testata Dork. In quella terra inospitale Mitski crea un mondo di amori romantici alla radice, distruttivi, parassitari – non a caso l’album si apre con un’immagine di zanzare.
E nonostante tutto l’amore c’è, si sente. È in quel pezzo di paradiso che si sente insieme, o in una torta di Natale rubacchiata per tirarsi su dopo il duro lavoro. Per poi vomitarla di nuovo alla fine – un’immagine scomoda, ma proprio per questo perfetta – senza rimorso in quella provocazione. Forse non basta a trovare la pace, ma fa star bene per qualche secondo. Questa terra è inospitale, ma – nella migliore tradizione del gotico – c’è una certa bellezza nelle sue parti più marce. E Mitski si fa cantrice di questa bellezza, raccontandone la grazia imperfetta con tutto l’amore che ha da mostrare. Un amore infelice, ma che si carica di senso quando lo racconta lei. Perché lo mette a nudo e lo affronta, e lo musica e lo canta, così bene che vorresti provarlo anche tu pur sapendo che fa male.
This Land Is Inhospitable And So Are We è un lavoro di trionfo, artistico e personale, che avanza il concept di Mitski a livelli mai pensati. E così accade – con una pubblicazione piena di calore, di splendore, cantata con una voce delicata come seta, ma senza negare il dolore di fondo che ne costituisce le fondamenta
Mitski
The Land Is Inhospitable and So Are We
Género: Country , Folk , indie-pop
Canciones:
- 1) Bug Like an Angel
- 2) Buffalo Replaced
- 3) Heaven
- 4) I Don't Like My Mind
- 5) The Deal
- 6) When Memories Snow
- 7) My Love Mine All Mine
- 8) The Frost
- 9) Star
- 10) I'm Your Man
- 11) I Love Me After You
Información tomada del disco
Con un nome come “questa terra è inospitale e lo siamo anche noi”, era chiaro che il settimo album dell’ormai affermata Mitski avesse molto da dire. Un album “molto americano”, come dichiarato dalla sua creatrice, e – in accordo con il periodo della sua pubblicazione – profondamente e intensamente autunnale.
E naturalmente splendido, come ci si aspettava da Mitski, ma in quella maniera lenta, sobbollente e da degustare che caratterizza gli album della maturità. Mitski Miyawaki sa cosa vuole fare, e sa come dirlo – e allora largo alle metafore, e agli strati di lei da scoprire, uno alla volta, con piacere.
Una terra perduta tra country e chamber pop
Sonoramente, This Land Is Inhospitable And So Are We riporta Mitski alla radice della tradizione alternativa, riunendone tutti i sapori più riconoscibili, dal chamber pop al folk, in un sound che le sta a pennello. Idee conosciute, ma eseguite con la perizia di chi sa come mai funzionano. I’m Your Man trionfa in questo senso, dispiegandosi su tre livelli sonori – le percussioni tonanti, un organo, e poi un coro, sontuosi, il lontano abbaiare dei cani – che, come le tre dimensioni della realtà stessa, offrono continuamente nuovi angoli da cui guardare.
Star è la traccia che più di tutte esemplifica non solo la forza emotiva delle liriche di Mitski, ma anche la durezza dei suoi modi di esprimerla. Una traccia chamber pop in un crescendo quasi spaventoso, che pare sottile, ma si eleva gradualmente fino a sorprendere. E che nonostante tutto convive con sound come Buffalo Replaced, le cui chitarre d’acciaio non possono essere nient’altro che country, come due elementi necessari dello stesso ecosistema.
Crudo, creativo, reale. Il mondo di This Land Is Inhospitable And So Are We è vasto come evoca il titolo, un grappolo amaro di esperienze che, una ad una, vanno a comporre un quadro emotivo doloroso. Eppure, nonostante il titolo parli di una terra inospitale, evocando una terra solitaria appena uscita dalla mente di Cormac McCarthy, l’album accoglie gentilmente nel suo mondo di pensieri complicati, grazie a una sonorità cruda e grezza, ombrosa, ma ricca di sfumature. In ogni canzone convive una sfumatura di acredine con una di dolcezza, dal sound multiforme alla voce della stessa Mitski, prima soffusa e fredda, alla Fiona Apple, poi soave e melodiosa.
E dopotutto, in fondo, non è così anche il mondo?
Mitski e l’amore
“La cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita è stata amare altra gente. Vorrei potermi lasciare alle spalle tutto l’amore che ho, dopo che morirò, cosicché possa far brillare tutto questo bene, tutto questo buon amore che ho creato, su altre persone”. Così Mitski stessa aveva descritto This Land Is Inhospitable And So Are We in un’intervista per la testata Dork. In quella terra inospitale Mitski crea un mondo di amori romantici alla radice, distruttivi, parassitari – non a caso l’album si apre con un’immagine di zanzare.
E nonostante tutto l’amore c’è, si sente. È in quel pezzo di paradiso che si sente insieme, o in una torta di Natale rubacchiata per tirarsi su dopo il duro lavoro. Per poi vomitarla di nuovo alla fine – un’immagine scomoda, ma proprio per questo perfetta – senza rimorso in quella provocazione. Forse non basta a trovare la pace, ma fa star bene per qualche secondo. Questa terra è inospitale, ma – nella migliore tradizione del gotico – c’è una certa bellezza nelle sue parti più marce. E Mitski si fa cantrice di questa bellezza, raccontandone la grazia imperfetta con tutto l’amore che ha da mostrare. Un amore infelice, ma che si carica di senso quando lo racconta lei. Perché lo mette a nudo e lo affronta, e lo musica e lo canta, così bene che vorresti provarlo anche tu pur sapendo che fa male.
This Land Is Inhospitable And So Are We è un lavoro di trionfo, artistico e personale, che avanza il concept di Mitski a livelli mai pensati. E così accade – con una pubblicazione piena di calore, di splendore, cantata con una voce delicata come seta, ma senza negare il dolore di fondo che ne costituisce le fondamenta