Gianfranco Manfredi - Zombie di tutto il mondo unitevi

Texto de la canción "Dagli Appennini alle bande"

Lp , 1977 , Ultima spiaggia Género: Cantautorale
Lui cercava per il mondo la famiglia / e di notte lavorava alla candela / difendeva sempre il nome dell'Italia / e la nonna dai briganti proteggeva / e saliva sopra gli alberi più alti / per pigliare al volo i colpi dei nemici / ragazzini come lui ce n'eran molti / scalzi e laceri eppure eran felici. E parlavano di lui, scrivevano di lui / lo facevano più bamba che bambino / e parlavano di lui, scrivevano di lui / si ma lui rimane sempre clandestino. Ora pare che il suo nome sia teppista / fricchettone criminal - provocatore / pare che ami travestirsi da sinistra / ma sia un docile strumento del terrore / e lo beccano ogni tanto che si buca / o maneggia un pò nervoso una pistola / o che lancia da una moto sempre in fuga / una molotov sull'uscio della scuola. Ora parlano di lui e scrivono di lui / lo psicologo, il sociologo, il cretino / e parlano di lui, e scrivono di lui / si ma lui rimane sempre clandestino. E si dice: se ci fosse più lavoro / se il quartiere somigliasse meno a un lagher / non farebbe certo il cercatore d'oro / assalendo il fattorino delle paghe / ma è la merce che c'è entrata nei polmoni / e ci dà il suo ritmo di respirazione / il lavoro non ci rende mica buoni / ci fa cose che poi chiamano "persone". E se parlano di lui, se scrivono di lui /è che il nostro sogno è ancora piccolino / se parlano di lui e scrivono di lui / è che il nostro io ci resta clandestino.