Vi sono numerose terme in Toscana, ma bisogna ammettere che quelle situate nel comune di Manciano sono aiutate da un nome molto evocativo!
La leggenda dice che le terme di Saturnia si sarebbero formate da un fulmine che Giove scagliò contro Saturno, mancandolo. Il fulmine cadde proprio nella zona che fu chiamata Saturnia.
Nel ponte del 25, 26, 27 Aprile 2008 abbiamo deciso di andare in questa zona in provincia di Grosseto. Arriviamo il 25 all'ora di pranzo e l'impatto non è dei più rilassanti: una miriade di automobili e camper che vagano da una parte all'altra alla ricerca di parcheggio. I parcheggi adibiti sono tutti completi e anche lungo i bordi della strada non c'è più posto. Prendiamo una strada con l'indicazione area attrezzata, ma anche qua è tutto completo. Decidiamo allora di parcheggiare in una traversa con strada sterrata, che di lì a poco si completerà anche questa.
Alcune persone che sono state varie volte in queste terme, dicono che la zona sta diventando sempre più conosciuta, perchè ogni anno c'è più gente dell'anno precedente.
Non conoscendo il posto, prendiamo solo alcune cose da mangiare e lasciamo tutto il resto in macchina, per andare ad esplorare la zona.
L'area termale a pagamento è costituita da un lussuoso stabilimento, mentre un'area gratuita è presente vicino ad un vecchio mulino (le Cascate del Mulino).
La acque sulfuree sgorgano ad una temperatura di 37,5°C ma la temperatura reale è variabile in base ai punti.
Nella zone delle Cascate del Mulino ci si arriva da una piccola discesa, che scende dalla strada principale. Proviamo subito le terme, scendendo non nelle cascatelle, ma in un punto del fiume un po' più avanti (nella direzione della corrente). La sensazione di piacere e relax è immediata.
Stranamente in questo punto e non negli altri che proveremo successivamente, quando ci si alza e si osserva la pelle, si nota che è ricoperta da numerosi vermetti vivi che si muovono... Non indaghiamo ulteriormente su cosa siano....
In alcuni punti sono presenti fanghi che permettono di farsi maschere e coperture del corpo, da lasciare essicare al sole.
Attaccato alle terme c'è un bar, ma dopo aver mangiato alcuni panini già preparati da casa, andiamo in un altro bar che si trova ad una decina di minuti a piedi, che ha un bagno esterno valido e pulito.
Verso le 17 torniamo alla macchina per recuperare tende, sacchi a pelo e tutto il resto. Per raggiungere l'area attrezzata veniamo a conoscenza di una scorciatoia per i campi, che scorciatoia non è più di tanto, però almeno qua non ci sono le automobili.
In questa occasione battezzo la nuova tenda Quechua T4. Si tratta di una tenda molto interessante perché ha una bella veranda, indispensabile per mettere zaini, borse, scarpe e eventualmente per stare coperti in caso di pioggia e non sporcare di fango la parte di tenda in cui si dorme. La veranda può essere anche utile pe creare zone d'ombra in alcune ore della giornata.
L'ho preferita rispetto alle tende della serie seconds (ad esempio le 2 seconds III, 2 seconds air III, 2 seconds III XL) per il maggior spazio a disposizione (perché stare stretti quando si può stare più comodi allo stesso prezzo?) e per le dimensioni della tenda da chiusa. Infatti la T4 è nella classica borsa rettangolare, mentre le tende della serie seconds sono in una borsa fatta a cerchio dal diametro davvero grande, tantè che in molte macchine di piatto non ci sta nel bagagliaio....
Per quante persone è la Quechua T4? Nominalmente per 4 persone, ma a meno di non voler dormire come salami, è consigliata per 3 persone, o 2 persone che vogliono stare larghe.
Individuiamo una piazzola per mettere la tenda, in una zona a livello strada nella discesa che porta alle terme. Ci sono già altre tende montate e lo spazio è ampio. La zona consigliata per accamparsi è nel lato equamente distante dalla strada e dal fiume termale, per evitare il più possibile l'umidità.
Grazie all'ampio pavimento di 4 m x 3 m (acquistato a parte), allo stuoino e al materassino dovremmo ridurre al minimo il problema umidità.
L'altezza della tenda di 130 cm. permette di riuscire a cambiarsi stando in piedi, fatto assai comodo.
Alla sera si riprende la macchina e si va a cenare a Saturnia, in un piccolo ristorante. All'uscita nessuno sembra molto soddisfatto del locale...
Il giorno dopo colazione al bar e terme, dopodichè in previsione dell'acquisto per cibarie pranzo da cucinare alla brace, ci dirigiamo verso Saturnia a piedi. Doo circa 15 minuti di cammino nella strada principale, c'è un sentiero che porta a Saturnia facendo un bel percorso nel verde e in circa 30 minuti si arriva nel paese, passando per i resti di una porta romana. Gli acquisti per il pranzo sono: svizzere, salsiccie e pane toscano (cioè senza sale).
Al rientro nella zona del campeggio abbiamo una cattiva sorpresa, l'area è stata aperta per uso parcheggio...
Il paesaggio non è certo più come prima ma non ci si può fare nulla, anche perchè se non si paga cosa si può pretendere?
La carne alla brace in ogni caso riesce perfettamente, ed è accompagnata da ottimo vino a produzione artigianale, tenuto al fresco dal frigo per auto appena acquistato dai nostri amici.
Nel pomeriggio proviamo un altro posto, sempre nelle vicinanze (10 min. a piedi) per fare le terme. Si tratta di un fiume più stretto, che passa dentro a dei campi, costeggiato da alte canne e vegetazione fitta, che permette di entrarci solo da alcuni punti. L'acqua qua è sensibilmente più calda. La corrente del fiume è più forte e bisogna tenersi o puntellarsi. La zona è particolare e affacinante, inoltre c'è molta meno gente.
La sera si torna nuovamente a Saturnia e questa volta proviamo una pizzeria / ristorante. L'attesa è stata lunghissima, malgrado avessimo prenotato e questa sembra essere una lamentela di tutti (disorganizzazione nel gestire le persone), ma la cena questa volta è stata molto buona.
Tornati nella zona del campeggio, altri amici che avevano cenato con il barbeque hanno acceso un fuoco per scaldarsi. Ci riuniamo tutti insieme intorno al falò e dopo un po' mentre alcuni decidono di andare a dormire, altri coraggiosi decidono di provare il bagno di notte. Era circa l'una di notte quando ci mettiamo costume, accappatoio e ci dirigiamo verso la zona di terme prescelta. E' una zona che non ho ancora provato, ed è costutuita da una vasca molto più profonda delle altre: una piccola piscina con cascata. Appena immerso la sensazione di benessere è immensa, di notte l'acqua sembra ancora più calda. E' possibile anche fare alcune bracciate a nuoto, visto che in certi punti qua non si tocca. L'unica preoccupazione è l'uscita, perchè noto che basta che faccio uscire le spalle dall'acqua che il gelo prende subito il sopravvento.
Dopo una buona mezz'ora esco e mi precipito di corsa verso il nostro fuoco, rinfreddolito ma molto felice.
Il mattino dopo ci alziamo molto presto, per fare le ultime terme con poche persone, dopodichè iniziamo a smontare la tenda. Prima di rientrare a Genova, vogliamo andare a vedere Orbetello e il suo mare. Il navigatore indica un viaggio di circa un'ora. Ed in un'ora ci arriviamo ad Orbetello, ma poi per andare in una zona panoramica nelle alture ci vuole un'altra mezz'ora. Orbetello sembra un posto molto orientato ai vip, cioè per un turismo esclusivo, infatti nella zona in cui abbiamo girato non ci sono spiaggie libere. Non ci sono neanche spiagge private con ombrelloni e sdraio a pagamento. Le spiaggie sono di persone private e fanno parte del terreno circostante a ville.
Dopo numerosi giri avanti e indietro nel promontorio panoramico, vediamo finalmente due ragazzi che in tenuta da mare scendono per una piccola stradina. Parcheggiamo e scendiamo anche noi. Probabilmente si tratta anche questa di una via privata, ma proseguendo a scendere si entra in un bosco e scendendo ancora, si giunge finalmente alla spiaggia!
Il mare è abbastanza mosso e gli scogli che si intravedono, insieme all'acqua fredda non invogliano nessuno di noi a fare il bagno. Poco male, perchè bisogna mangiare e riposarsi prima del lungo rientro!