Avrei voluto prendermi un bel po' di giorni di riposo, ma quando le ferie non si riescono ad ottenere.... che fare?
Senza perdersi d'animo tre giorni prima prenoto un posto per dormire nel week-eng 16-17 Febbraio 2008, in località San Giminiano e al sabato mattino bello presto, si parte!
Tra l'altro ho da poco tempo acquistato un navigatore satellitare (Magellan RoadMate 1200) e questo è il primo viaggio un po' lungo in cui lo utilizzo.
E' poco prima di mezzogiorno quando arriviamo a San Giminiano, parcheggiamo un centinaio di metri prima del centro in una strada secondaria. San Giminiano è un paesino di origine medioevale, che prende il nome dal vescovo di Modena che nel VI secolo contribu' a salvare il paese dalle orde di Totila. Si trova a 334 metri dal livello del mare e tutto intorno si scorgono le dolci colline toscane. In questo periodo dell'anno si visita al meglio, ci sono turisti ma si gira bene senza i problemi dovuti al sofraffollamento tipici delle stagioni estive. Delle 72 torri medioevali, ne rimangono 14 e tutto il paese è completamente orientato al turismo. I negozietti turistici sono immersi tutto sommato con armonia e delicatezza, nelle bellezze delle architetture medioevali. Tra le produzioni tipiche troviamo il vino Chianti, i prosciutti interi, lo zafferano e l'alabastro. Con quest'ultimo ci sono tantissime realizzazioni, che vanno dai pochi euro dei tappi per il vino, ai circa 3.500 euro per una scacchiera comprensiva di scacchi in alabastro e altri minerali preziosi.
Per il pranzo ci affidiamo al caso, sperando nella conosciuta bontà della cultura culinaria toscana. Le lasagne con il sugo non tradiscono le aspettative.
Riprendiamo con una passeggiata lungo le mura esterne del paese, lontano dai negozi e lungo un sentiero sterrato dove si respira già aria di primavera.
Un percorso davvero consigliato per rilassarsi nella più totale pace e tranquillità. Scendendo ancora arriviamo alle fonte medioevale, carine e molto tranquille: nessun turista si è spinto fin quaggiù.
Verso le 17 andiamo a cercare il luogo dove abbiamo prenotato per dormire, Casa Lari in località Pancole. Abbiamo prenotato in fretta senza guardare più di tanto le caratteristiche della "camera", anche perchè si trattava di starci una notte. Molto meglio di quello che mi sarei aspettato. Mini appartamento con camera, cucina / soggiorno completo di tv, caminetto, aria condizionata e box per l'automobile. Non si potrebbe pretendere niente di più....
Vista la completezza della dotazione decidiamo di andare a comprare qualcosa da cucinare in casa. Un alimentari a San Giminiano ci vende, a peso d'oro, 4 fette di porchetta (gnam gnam), salame toscano e pane. Proseguiamo per cercare la Coop ma invano, passa una mezz'ora e sempre alla ricerca prendiamo una strana che ci allontana sempre più dalla civiltà.
Trovato un manifesto pubblicitario con la via del supermercato, ci viene in aiuto il Magellan e in 10 minuti siamo dentro per gli acquisti. Quando si dice la potenza della tecnologia....
Al mattino, dopo la classica mega colazione in cui si mangia tutto il possibile, usciamo dall'albergo e andiamo a vedere il santuario di Pancole, in una splendida posizione con una vista nel verde, da cui si scorge un piccolo lago. Di fianco troviamo, scendendo da delle scale, un presepe con statue a grandezza naturale e proseguendo dentro un tunnel che finisce in una grotta, ci si trova di fronte alla nascita del bambin Gesù.
Mettiamo nel naviatore "Certaldo" e il percorso si trasforma in una caratteristica strada sterrata. Arriviamo a Certaldo, chiediamo come si fa ad arrivare al paese antico e ci indicano una piazza, ma aimè appena arrivati scopriamo che oggi c'è il mercato. Poco male, il parcheggio per fortuna non è un problema e caricati li zaini con cibarie acquistate il giorno prima, ritorniamo nella piazza. Il paese antico è sopra ad una collina e per raggiungerlo bisogna prendere una funicolare.
Devo dire che mi aspettavo quasi una ripetizione di San Giminiano, invece Certaldo è diverso ed altrettanto bello.
Certaldo (nome probabilmente derivato dal latino "cerretum altus" facente riferimento ad alberi di cerro) probabilmente è il luogo dove è nato Giovanni Boccaccio e con maggiori probabilità vi è morto.
Ed infatti c'è una casa, da poco restaurata, dopo è possibile sia vissuto il Boccaccio, adibita a museo. Una casa davvero stupenda, in vari piani, di cui l'ultimo all'aperto con un ameravigliosa vista sui tetti di Certaldo, da cui si vede anche il castello.
Prossimo obiettivo turistico Monteriggioni, nella Val d'Elsa. Procediamo sempre con il navigatore che permette di raggiungere con una certa decisione il posto, senza indugiare ad ogni incrocio, sulla strada in cui procedere, quindi in definitiva permette di risparmiare tempo.
Monteriggioni si vede fin da distante, sopra al monte risaltano le mura cintate di forma ellittica.
Il diametro del castello è di 172 metri e le cinta muraria hanno uno spessore di ben 2 metri, tantè che è possibile farci sopra una passeggiata panoramica.
Ecco cosa dice Dante Alighieri, nell'Inferno canto XXXI, vv. 40-45
però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggioni di torri si corona,
così la proda che 'l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona
Riprendendo la via del ritorno, andiamo all'ultima tappa, Volterra sita in provincia di Pisa.
Trovare un parcheggio qua è meno banale che negli altri posti, ma vi consiglio la vecchia stazione ferroviaria (dismessa), lì c'è molto spazio, anche se per risalire a piedi verso l centro ci vorranno un 10/15 minuti.
Tra tutti i posti visitati, Volterra è quello più caotico: tanta gente, vie del centro piene, con il carnevale che impazza. Anche qua l'alabastro impera e ci sono negozi con scarpe, valigie, cravatte (soprammobili), fatte con questa tenera pietra.
In tutta la cittadina si possono ammirare le rovine romane, gli edifici medievali e particolarmente meritevoli sono i resti del teatro romano.
Purtroppo inizia a fare freddo, ed essendo che anche l'ora avanza inesorabile, rientriamo verso casa.