All'interno del festival di film e documentari "Art Extreme 2016" presenti nella rassegna culturale "Estate a casa Jorn" abbiamo assistito alla proiezione del documentario "Saga. Il canto dei canti" (2015, durata 35") di Paolo Boriani. Il documentario ha come soggetto Giovanni Lindo Ferretti e collaboratori nella preparazione dello spettacolo omonimo.
Casa Jorn si trova in via Gabriele D'Annunzio 6, sulle prime alture di Albissola Marina. In una serata come questa ho preferito parcheggiare subito nel primo posto che ho trovato, a 500 metri dalla casa. In generale è consigliabile parcheggiare lungo Via D'Annunzio o nelle limitrofe Via Nomaxio e Poggio dell'Orizzonte. In alternativa, per chi vuole fare due passi, c'è sempre la possibilità di parcheggiare ad Albissola e andare su a piedi.
La casa è un lascito al comune dell'artista danese Asger Jorn, che ha trasformato quel luogo in un'opera d'arte oggi visitabile grazie ad un'oculata opera di restauro.
La serata inizia alle ore 20 con l'aperitivo (per chi voleva presenziare) e sono presenti il registra Paolo Boriani, il signore delle parole Giovanni Lindo Ferretti, il signore dei cavalli Marcello Ugoletti e la signora della corte Cinzia Pellegri.
Vino, focaccia, pizzette, arachidi in un clima familiare dentro ad una location molto bella con vista sul mare, suddivisa in terrazze su diversi livelli ed immersa nel verde.
Oltre all'aperitivo cogliamo l'occasione per visitare Casa Jorn, luogo caratteristico, artisticamente eccelso che merita di essere visitato di suo. Facciamo anche conoscenza con i fondatori dell'Associazione "Amici di Casa Jorn", molto simpatici, ospitali e competenti.
L'appuntamento per l'inizio delle proiezioni è alle ore 21, ma si aspetta un po' che il buio avanzi, Luca Bochicchio di Casa Jorn introduce l'evento e poi dà la parola a Ferretti che spiega come è nato il film documentario.
Prima di entrare nell'evento, vorrei fare una breve introduzione al personaggio poliedrico protagonista della serata. I CCCP Fedeli alla Linea sono stati un gruppo seminale per la musica italiana, ed altrettanto importanti sono stati i successivi C.S.I. (Consorzio Suonatori Indipendenti). Dopo sono venuti i P.G.R. (Per Grazia Ricevuta) e la "carriera" solista di Ferretti.
Quando si parla di Giovanni Lindo Ferretti, imperversano le polemiche, si tirano in ballo parole come coerenza, ecc.
Su questo argomento sento la necessità di dire la mia. Credo che se c'è una persona coerente nell'ambiente musicale, questa è Ferretti.
Coerenza è seguire le proprie passioni, chi realizzerebbe uno spettacolo incentrato sui cavalli, con tutti i problemi logistici, realizzativi, istituzionali, burocratici (concessioni di permessi, agibilità, ecc.) che ne comporta?
La passione per i cavalli di Giovanni nasce da bambino, vivendo in un ambiente nel quale era a stretto contatto con questi animali.
Se nell'adolescenza si coltiva l'utopia universale del comunismo, nella maturità non è coerente occuparsi di politica territoriale, cioè votare chi si propone di realizzare qualcosa nel luogo dove vivi e lasciar perdere ideali politici astratti ed ingannevoli?
Un'altro imprinting che ha avuto Ferretti nella sua giovinezza è quello religioso, appare già negli ultimi CCCP e con maggiore forza in età adulta.
E' un fatto che accade a molte persone, ci sono numerosi studi a riguardo: nella fase della maturità si recuperano molte cose di quando si era bambini, si ritorna ad alcuni valori iniziali che magari nel periodo dell'adolescenza si erano rigettati. Nell'adolescenza vuoi andare contro, non ti interessa chi o che cosa, basta sentirsi importanti e fintamente trasgressivi.
Nella maturità si recuperano valori perduti, si fa pace con se stessi, con i propri errori, si riprendono le passioni tralasciate.
"Saga. Il canto dei canti" è un cd uscito nel 2013 che ha come sottotitolo "Opera equestre" ed infatti con lo stesso titolo Ferretti ha costruito uno spettacolo "teatrale" incentrato sui cavalli, che è come da lui stesso definito, una saga di storia e filosofia.
Il progetto inizia fin dal 2010 con la costituizione della Corte Transumante di Nasseta, fondata a Cerreto Alpi.
Questo film documentario non era in programma, è nato da un incontro con il regista Paolo Boriani che chiede a Ferretti se può filmare i preparativi dello spettacolo. Ferretti è in un momento particolarmente concitato e di stress e gli risponde qualcosa tipo "riprendi quello che vuoi, basta che non ci dai fastidio e che non disturbi i cavalli".
Il video è sostanzialmente stato girato in due location: le stalle e il luogo dello spettacolo, i Chiostri di San Pietro (Reggio Emilia).
Interessante notare come il regista in alcune riprese abbia utilizzato un campo in cui si vedono i cavalli uscire dall'inquadratura e poi rientrare. Sfrutta molto anche il cielo. Le espressioni dei volti, in molte circostanze sembrano parlare da sole, oppure reclamano un silenzio assordante. Le musiche che si alternano a suoni e rumori rurali.
Il regista è venuto in contatto con Ferretti negli ultimi giorni preparatori allo spettacolo e quindi ha avuto poco tempo per fare le riprese. Ha dovuto fare delle scelte rapide e decisive per il taglio da dare al film. Una di queste è quella di non mostrare mai il pubblico. In questo modo e grazie anche ai contenuti, l'opera è senza tempo, potrebbe essere stata girata oggi, un anno fa o 50.
Dal video naturalmente appare l'amore per i cavalli, che possono essere visti sotto certi aspetti come un'estensione dell'uomo da una parte e come compagno e amico dall'altra. I cavalli infatti sono animali che in natura devono guardarsi da molti nemici, devono essere attenti per sopravvivere, sono delle prede per altri animali. L'uomo per loro non è un padrone, ma un amico che dona sicurezza.
Il film è toccante e poetico. Da un certo punto di vista può essere considerato come un backstage, lo spettaccolo non viene mostrato, ma si vedono solo alcuni preparativi. Non viene data quindi un'idea chiara di come sia lo spettacolo, ma compaiono alcuni indizi che stuzzicano sicuramente la curiosità.
Alla fine della proiezione, viene fatta quanche domanda al registra Paolo Boriani e a Cinzia Pellegri, della Corte Transumante di Nasseta.
Felici di aver assistito ad un evento prezioso ed intimo, rimane il tempo di ammirare Casa Jorn con la sua suggestiva illuminazione notturna e rientrare alla nostra auto assaporandoci la brezza che dal mare rinfresca questa serata estiva, fatta di arte e cultura.