Il Principe anche 'sta volta ci ha saputo incantare con il suo zelo e il suo profilo severo e algido. Si sa Francesco non ama tanto parlare, per carattere e ormai un po’ per posa, ma il suo snobismo intellettuale è sempre piaciuto all’anima della borghesia e alla pancia del suo popolo. Persona di un rigore e una classe come pochi sulla piazza, De Gregori non ha bisogno di stupire e stupirsi immerso com’è in quella sua aria da grande saggio che rifugge da ogni retorica precostituita. Ma la cosa è talmente ormai risaputa che lui pur di rendersi antipatico ieri sera a Genova, nello splendido catino del Carlo Felice, cerca addirittura di essere simpatico per cogliere tutti in contropiede. Una performance sonora davvero impeccabile per oltre due ore di concerto e soprattutto una tenuta psicofisica che alla fine lascia trapelare addirittura dei barlumi di buone umore. Dai Francesco, ovviamente stiamo scherzando, siamo contenti che alla fine ti sia divertito anche tu con un repertorio di oltre venticinque brani hai davvero spaziato in lungo e in largo la tua nobile carriera.
Sicuramente va reso atto che anche tu in fondo in fondo sei un grande lavoratore umile e assertivo quando ti metti al servizio della tua super band guidata da Guido Guglielminetti con arrangiamenti inediti e soprattutto efficaci. Davvero per un attimo abbiamo creduto che tu fossi solo il cantante di quel complesso musicale, come tu stesso hai affermato provocatoriamente in apertura. Ma va là cappello in testa, giacca scura e scarpa a punta: sì, sì è proprio Francesco De Gregori che inizia in apnea per poi prendere ritmo ed energia giro dopo giro, canzone dopo canzone. Il velo si squarcia con le prime note di Viva l’Italia e poi è un crescendo con La leva calcistica della classe ’68, Bellamore, Generale o Sotto le stelle del Messico a Trapanar … Personalmente mi ha entusiasmato il tuo cambio di marcia che hai saputo dare con quel diverso passo in La Testa nel secchio prima e Belle epoque dopo. Carisma e talento prima, sottile magia ed eleganza dopo.
Si potrebbe andare avanti ancora ma il nostro Francesco che non è vero non ami vedere cantare le sue canzoni ci invita e al contempo ci bacchetta prima di concederci l’onore sulle note di Buonanotte Fiorellino e poi finalmente si scioglie concedendosi per ben due encore …
Sorprendente la scelta di Can’t Help falling in love with you cover di Elvis Presley: sembra davvero un sincero ringraziamento con il suo gesticolare a piene mani per tutto il caloroso amore che il pubblico gli ha rivolto ancora una volta. Dylaniato … Come metafora e sottile linea rossa che ha pervaso tutta la sua sublimazione in forma musicale.