LUMIX DMC-G7: una vecchia mirrorles con ancora molti colpi in canna

Pubblicato il 04/02/2020 - Ultimo aggiornamento: 06/02/2020

Argomento: Fotografia

Grazie a Panasonic continua la nostra avventura tra corpi macchina ed obiettivi! Questo giro lo dedichiamo sempre a delle micro 4:3, poi vedremo con cosa continuare...

 

DESCRIZIONE

https://www.panasonic.com/it/consumer/fotocamere-e-videocamere/fotocamere-lumix-g/dmc-g7eg-k.html

 

Ha senso scrivere di una fotocamera di ben 5 anni fa?

Onestamente è già da qualche anno che il cambio forsennato di body serve poco o nulla, anzi spesso si è passati a consigliare anche solo il cambio di ottiche. Pensate che un mio amico, pur avendo preso un corpo macchina di ultima generazione, ha affermato: “Se non fosse stato che la uso anche per lavorare... sarei stato col vecchio corpo macchina già in mio possesso: alla fin fine meglio investire in una buona ottica”.

Proseguendo sulle sue parole mi viene da dire che una recensione per un vecchio corpo, che ancora oggi sta ad un listino di 549,99€, serve eccome! Anzi vedrete tranquillamente da voi che pur avendo un costo attuale non dissimile da una macchina entry level... quel qualcosina in più lo ha eccome!

 

Il design della G7 non è come quello delle più moderne GX; ricalca infatti il classico corpo macchina che deriva dall'analogico, a mio avviso ha però un vantaggio fondamentale rispetto ai nuovi modelli: è maggiormente ergonomico! L'impugnatura è infatti salda, ottimale e comoda anche dopo ore di pose.

 

Lo schermo principale è orientabile a 360° ed, anche se a mio avviso è assai più utile ai videoblogger che ai fotoamatori, è sicuramente una caratteristica che è stato un po' un peccato perdere.

 

Le ghiere superiori permettono di controllare in toto la fotocamera senza distogliere lo sguardo dal soggetto. Quella di sinistra permette la scelta tra le varie modalità di scatto, tra cui è presente anche la possibilità di estrapolare fotografie da filmati 4K... lo ripeto per chi non mi conoscesse: personalmente ritengo questo artificio abbastanza da noob; concentratevi su altro... anche perchè la G7 vi permette veramente tanto dal lato fotografico!

Le rotelle importanti invece stanno tutte a destra, come anche la quasi totalità dei tasti funzione.

 

Nel menu possiamo trovare tutte le tecnologie Panasonic: iDinamic; iResolution; iHDR; HDR; Esposizione Multipla (Bracketing), Intensifica ombra etc. Tuttavia la funzione più importante la possibilità di estendere gli ISO fino a 100ISO e la possibilità di gestire gli incrementi per 1/3EV.

 

Il resto aiuterà e farà anche “figo”, ma dopo averla usata posso tranquillamente affermare che gli automatismi potrete dimenticarveli: usare la LUMIX DMC-G7 in manuale, o semi-manuale in priorità diaframmi, è un gran piacere!!!

 

Tra l'altro il software Panasonic è veramente intuitivo e non vi abbandona nemmeno in manuale. Lui è li pronto a consigliare apertura del diaframma e tempo di esposizione, insomma se siete dei novellini è comodo perché potrete confrontare foto con impostazioni vostre e foto con impostazioni scelte tra quelle consigliate.

 

Altra funzione utile... soprattutto per chi porta gli occhiali vede il mondo a booché... è l'assistente al fuoco manuale. Non è nulla di speciale, semplicemente nel mirino appare un riquadro ingrandito che aiuta a mettere a fuoco. Nel caso comunque non vi troviate è sempre disattivabile.

 

Tuttavia due parole per tutta quella tecnologia che prima ho archiviato col termine “il resto” bisogna anche spenderli. Sarà come dice il mio amico Valerio: “Marco! Tu le foto le hai imparate a fare quando ancora c'era il rullino”, ma il fatto vero è che, escluse un paio di prove divertenti fatte colla funzione Intensifica Ombra, col resto mi trovo poco. Darà una mano, aiuterà ad avere anche il microdettaglio sempre esteticamente perfetto, ma negli anni ho imparato che se per scattare una foto ci impiego 3 secondi o 3 minuti dipende solo dalla foto che sto facendo.

Probabilmente se fossi in vacanza attiverei anche iDinamic e iResolution di default, HDR spesso, più che altro per non dover stare per forza sempre attento a tutto... ma alla fin fine è proprio l'attenzione al tutto che separa chi scatta e chi fa fotografie.

 

Ok sono forse un poco demodè con questa contrapposizione al postprocessing ad ogni costo, ma appunto post sta a dire che viene dopo, non durante: comodo come e quanto si vuole, ma usatelo cum grano salis.

 

Di seguito una minidescrizione di alcune funzionalità.

i.Dynamic: serve per ridurre in modo automatico il contrasto tra soggetto e sfondo... diciamo che è utile se non volete cercare il punto da cui fotografare, per fortuna è per lo più ininfluente sul risultato della foto se sapete già fare fotografia.

 

i.Resolution: vi permette di ottenere foto maggiormente definite... idem come sopra non influisce quando sapete fare fotografia.

 

Intensifica Ombra: funzionalità comoda che permette di fare una minima post produzione già nella foto di base andando a regolare ombre ad alteluci. È una funzionalità che non sostituisce la postproduzione, ma se non avete voglia di ritoccare ogni foto vi permette di ottenere una foto già un minimo elaborata e godibile.

 

HDR: vi fa una foto partendo da almeno 3 scatti consecutivi con diverso tempo di apertura del diaframma; permette di ottenere una maggiore dinamica dei colori.

 

COMMENTI PERSONALI

Ho avuto la possibilità di provare la LUMIX DMC-G7 con ben tre ottiche.

La prima è quella del kit: un onesto 14-42 (che essendo micro 4:3 è paragonabile ad un 28-84 FF). La seconda è il 12-60 in kit con la DMC-GX9 (24-120 su FF). La terza è un bel tele 100-300, che come avete già intuito diventa paragonabile ad un 200-600 su FF.

Con la lente in kit si possono ottenere già risultati gradevoli, ma prevederei il passaggio al più nuovo e migliore 12-60 (tranquilli ad ogni ottica dedicherà a breve uno scritto; comunque sono tutte ottiche G-Vario).

Il passaggio ad un'ottica migliore, anche se dotata di pari apertura, vi permette di ottenere foto più luminose, dotate di colori più naturali e soprattutto meno sgranate. In effetti la G7, rispetto ad altre macchine è ben sensibile alle migliorie di obiettivo. Nonostante il piccolo sensore micro 4:3 da 16MPX riesce a fruttare molto la luce e mostra, a 5 anni di distanza, di avere ancora molto da dire, soprattutto alle nuove entry level.

Con qualsiasi ottica si riesce a lavorare ottimamente a bassi ISO, anche se la tenuta al rumore è buona anche oltre i 3000ISO

Anche col teleobiettivo riesce a dare molto e con circa 960gr di peso totale permette di entrare anche nel mondo della fotografia naturalistica (tra l'altro con in costo totale tra corpo macchina ed obiettivo prossimo ai 1000€, che di norma non bastano nemmeno per un obiettivo che permette focali di almeno 500mm; non che il peso sia da meno... lo zoom che pesa di meno con quelle possibilità focali pesa comunque 1kg in più).

 

PRO VS CONTRO

 

Eh bhè come sempre ci sono pro e contro.

I pro sono tutti legati alla possibilità di avere un buon corpo ad un costo da entry level (valutando il nuovo), al fatto che non soffre la scarsità di luce, al fatto che anche usandola in full-manual scatta più che bene.

 

I contro sono ovviamente legati al fatto che comunque è una fotocamera che ha 5 anni, che da alcuni punti di vista meramente tecnici è sorpassata... però però, alla fin fine lo sappiamo un po' tutti che una buona foto non è una questione meramente tecnica ;)

 

 

PS le foto, come è giusto che sia sono pubblicate così come sono, nessuna attività di postprocessing che renderebbe certamente migliori le foto, ma anche decisamente meno indicative di cosa si ottiene da un prodotto.

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Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
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Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
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Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Prima foto vera è questa macro ottenuta coll'obiettivo 14-42 in kit, abbastanza bene per partire, se l'entità è abbastanza grossa.
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Seconda macro... stesso soggetto, ma obiettivo diverso (di cui parleremo). Col 12-60 ci si riesce a concentrare maggiormente su alcuni dettagli, anche se non è un obiettivo macro.
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Col 100-300 si deve stare a distanza, può andar bene per alcune macro, ma rimane il consiglio di passare ad obiettivi appositi.
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Col 14-42 la macro non è precisamente alla portata, basta vedere la prossima foto
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Il confronto con la precedente è impietoso: buono il consiglio di cambiare l'obiettivo in kit con un altro... il prima possibile!
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Il 12-60 ha dato il via al divertimento con questa G7, lo si vede già dalle macro!
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Cavalletto obbligatorio e qualche difficoltà di troppo col 100-300
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Coi panorami il 14-42 in kit si trova decisamente meglio... anche se qualche difettino sullo sfondo c'è
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Bella, ma basta vedere la prossima per convincersi che il 14-42 in kit sia proprio un vetro.
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Ecco la prossima... ok ci siamo capiti al volo: più tutto!
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Usato alla focale di 12mm in pratica avete a disposizione un 24mm su FF con ogni beneficio panoramico di un grandangolare.
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Anche ne panorami il 100-300 dice la sua
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Tuttavia più gli elementi si allontanano il 100-300 sulla G7 mostra un lato scuro
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Ecco l'esempio lampante del buio in lontanaza...
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Onestamente ad un certo punto si possono fare foto naturalistiche di questo tipo senza rompere le scatole agli animali
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli
Poi ovviamente se a 300 vale quanto un 600; a 100 esattamente quanto un 200... perciò si riesce anche a riprendere l'animale nel suo ambiente
Fotografia di Marco Maria Maurilio Bicelli